Alcune cose non hanno prezzo ma solo valore
Ennio
Volontario del centro locale di Catania
Ho conosciuto il mondo di Intercultura grazie a mia madre, insegnante di Inglese, che faceva le lezioni di Italiano agli studenti stranieri del centro locale di Catania.
La mia esperienza è iniziata da fratello ospitante di un ragazzo cinese Xinyang He, in arte Fabio, ed è proseguita con un programma annuale ad Uppsala, in Svezia.
Queste due esperienze mi hanno dato moltissimo, ho avuto la possibilità di conoscere gente da tutto il mondo e confrontarmi con loro nella quotidianità. Sono cresciuto molto in quei due anni, ho vissuto momenti bellissimi che non dimenticherò mai, ma anche momenti difficili che mi hanno consentito di mettermi veramente alla prova.
Perché dedico gran parte del mio tempo a fare un qualcosa per la quale non sono retribuito? In realtà io ricevo qualcosa, e questo qualcosa vale molto di più del denaroDopo essere rientrato a Catania ho deciso di diventare volontario, e molti mi chiedono il perché di tale scelta, perché dedico gran parte del mio tempo a fare un qualcosa per la quale non sono retribuito? In realtà io ricevo qualcosa, e questo qualcosa vale molto di più del denaro. Ho la possibilità di continuare a crescere nel mio piccolo e di confrontarmi con persone sempre diverse. Ho la possibilità di aiutare un ragazzo che si trova in un Paese diverso dal suo, che sta affrontando un problema che a primo impatto potrebbe sembrare insormontabile ma che in realtà non lo è. La ricompensa più grande la ricevo quando mi dicono un grazie che è davvero sentito!
Questi ragazzi hanno bisogno che qualcuno che ha già passato tutto questo gli dica che "è normale avere dei cali", che le difficoltà ci sono ma insieme si possono superareHo conosciuto ragazzi in gamba che già ad ottobre alle prime difficoltà, dovute ad incomprensioni con la famiglia ospitante o ad uno shock culturale, hanno pensato che questa esperienza non fosse fatta per loro ed avrebbero voluto arrendersi. E’ stato in momenti come questi che ho capito l’importanza del volontario. Mi è bastato stargli vicino per fargli capire che non sono soli e per qualsiasi problema hanno qualcuno su cui contare o con cui confidarsi. Gli adolescenti che si apprestano a vivere un'avventura del genere hanno bisogno che qualcuno che ha già passato tutto questo gli dica che "è normale avere dei cali", che le difficoltà ci sono ma insieme si possono superare, ma soprattutto che comunque vada potranno dire che ne è valsa la pena. Perché quando a giugno, prima di ripartire, ti vengono a dire: "grazie per essermi stato vicino quando ne avevo più di bisogno", "ho avuto un anno meraviglioso", capisci che tutto il tempo che hai dedicato durante l’anno è stato ben speso.
La mia esperienza è iniziata da fratello ospitante di un ragazzo cinese Xinyang He, in arte Fabio, ed è proseguita con un programma annuale ad Uppsala, in Svezia.
Queste due esperienze mi hanno dato moltissimo, ho avuto la possibilità di conoscere gente da tutto il mondo e confrontarmi con loro nella quotidianità. Sono cresciuto molto in quei due anni, ho vissuto momenti bellissimi che non dimenticherò mai, ma anche momenti difficili che mi hanno consentito di mettermi veramente alla prova.
Perché dedico gran parte del mio tempo a fare un qualcosa per la quale non sono retribuito? In realtà io ricevo qualcosa, e questo qualcosa vale molto di più del denaroDopo essere rientrato a Catania ho deciso di diventare volontario, e molti mi chiedono il perché di tale scelta, perché dedico gran parte del mio tempo a fare un qualcosa per la quale non sono retribuito? In realtà io ricevo qualcosa, e questo qualcosa vale molto di più del denaro. Ho la possibilità di continuare a crescere nel mio piccolo e di confrontarmi con persone sempre diverse. Ho la possibilità di aiutare un ragazzo che si trova in un Paese diverso dal suo, che sta affrontando un problema che a primo impatto potrebbe sembrare insormontabile ma che in realtà non lo è. La ricompensa più grande la ricevo quando mi dicono un grazie che è davvero sentito!
Questi ragazzi hanno bisogno che qualcuno che ha già passato tutto questo gli dica che "è normale avere dei cali", che le difficoltà ci sono ma insieme si possono superareHo conosciuto ragazzi in gamba che già ad ottobre alle prime difficoltà, dovute ad incomprensioni con la famiglia ospitante o ad uno shock culturale, hanno pensato che questa esperienza non fosse fatta per loro ed avrebbero voluto arrendersi. E’ stato in momenti come questi che ho capito l’importanza del volontario. Mi è bastato stargli vicino per fargli capire che non sono soli e per qualsiasi problema hanno qualcuno su cui contare o con cui confidarsi. Gli adolescenti che si apprestano a vivere un'avventura del genere hanno bisogno che qualcuno che ha già passato tutto questo gli dica che "è normale avere dei cali", che le difficoltà ci sono ma insieme si possono superare, ma soprattutto che comunque vada potranno dire che ne è valsa la pena. Perché quando a giugno, prima di ripartire, ti vengono a dire: "grazie per essermi stato vicino quando ne avevo più di bisogno", "ho avuto un anno meraviglioso", capisci che tutto il tempo che hai dedicato durante l’anno è stato ben speso.
Ennio
Volontario del centro locale di Catania