Così cominciarono le mie avventure

Giulia

Da Pesaro-Urbino in Cina per un anno

Un proverbio cinese dice 万事如意 (wan shi ru yi) , non esiste una perfetta traduzione per questa frase, ma il concetto che vuole esprimere è “ cerca sempre di realizzare i tuoi sogni”. Io, il mio grande sogno, lo ho realizzato.
All'inizio non avevo tante certezze, non sapevo se sarei partita per quel mondo che desideravo tanto scoprire e vivere: la Cina. Poi in così poco tempo, dopo la selezione, gli incontri di preparazione, mi sono ritrovata a scendere dall'aereo in una della più grande metropoli al mondo, Pechino.

Mi ricordo ancora i primi giorni, la visita alla Muraglia Cinese (strepitosa ed indescrivibile), l'arrivo nella mia città Tangshan e l'incontro con la mia famiglia. Vederli tutti e quattro lì che mi aspettavano: babbo, mamma, mia sorella di 12 anni e mio fratello di 5, pronti per accogliermi tra loro. Le emozioni erano così tante e forti: un mix di paura, di eccitazione, di soddisfazione per avercela fatta e poter finalmente iniziare questa esperienza insieme alla voglia di imparare e scoprire il più possibile. All'inizio le stranezze e le diversità emergono subito; la Cina è un mondo a parte rispetto a qualsiasi paese e potrei stare giorni interi a parlare di quanto sia diverso ma anche unico e speciale.

Così cominciarono le mie avventure: le prime imprese con le bacchette e il cibo super piccante che cucinava mio babbo, lo studio del cinese, le tante regole e orari della scuola da rispettare, gli sguardi della gente quando ero sul treno o camminavo per strada e le loro domande sulla mia provenienza. Ma passato il primo periodo tutto è diventato parte della mia quotidianità, inoltre non solo imparavo una lingua nuova e mi ambientavo in questa società ma nel frattempo crescevo e cambiavo. Ho dovuto fare affidamento solo su me stessa in alcune occasioni, certo la mia famiglia e le mie professoresse erano sempre disponibili, ma lavare i panni, pulire il dormitorio, organizzare lo studio, sapersi orientare nell'ambiente che ti circonda, non perdersi in metropolitana, questo l'ho imparato da sola.
Ho conosciuto delle persone davvero speciali a partire dalla famiglia, gli amici, i compagni di classe e i professori, sempre pronte ad aiutarmi e a farmi stare bene, si preoccupavano che non avessi problemi e mi chiedevano spesso anche del mio paese.

Sono stata molto fortunata perché ho avuto una famiglia meravigliosa che mi ha trattato come una vera figlia. Mia sorella è stata sempre disponibile e paziente con me, sopratutto nei primi mesi dove ancora non riuscivo ad esprimermi autonomamente, cercavamo di trovare sempre qualcosa che ci unisse e ci piacesse entrambe, ci divertivamo con poco, magari giocando a carte, guardando un film o uscendo da sole qualche volta. Il mio fratellino è stato una presenza importantissima per me, adoravo giocare con lui e mi aspettava sempre quando tornavo a casa da scuola. I miei genitori sono stati per me sempre 妈妈 (mamma) e 爸爸 (papà), il rapporto che avevamo è sempre stato forte, capivano le mie difficoltà, se avevo bisogno di qualcosa erano sempre disponibili ed erano anche orgogliosi dei miei risultati scolastici. Inoltre insieme ad amici e parenti uscivamo a mangiare al ristorante, andavamo in vacanza e abbiamo trascorso insieme le feste tradizionali come il Capodanno (o Spring Festival 春节 ) che è la celebrazione più importante dell'anno. Le vacanze durano un mese intero, ci si prepara con giorni d'anticipo, si pulisce casa, si appendono le decorazioni sulle porte e le lanterne e ,come vuole la tradizione, ci si ritrova tutti insieme in famiglia, con nonni, zii e cugini, si preparano i jiaozi ( i ravioli cinesi) che bisogna mangiare la sera a casa della nonna, si fanno i fuochi d'artificio sotto casa, ci si scambiano le buste rosse con i soldi come regalo. È stato un momento bellissimo per scoprire le vere tradizioni cinesi e trovarsi tutti insieme in famiglia e con gli amici.

Oltre alla famiglia, gli amici sono stati una presenza importante nell'esperienza. Essendo nel programma boarding school e vivendo a scuola nel dormitorio dal lunedì al venerdì (tornavo a casa dalla mia famiglia il venerdì pomeriggio e trascorrevo il weekend con loro, lunedì mattina ritornavo a scuola e avevo le lezioni) ho legato moltissimo con i miei compagni italiani e thailandesi e siamo diventati una grande famiglia, abbiamo affrontato momenti difficili soprattutto per la preparazione degli esami e altri bellissimi, sostenendoci a vicenda, ridendo e divertendoci soprattutto nelle vacanze insieme. Anche i compagni cinesi erano molto gentili con tutti noi. Eravamo visti come le star della scuola e tutti si scambiavano i nostri numeri di telefono, ci salutavano e scattavano sempre foto con noi.
  • Giulia con la sorellina ospitante
  • Giulia e la sua famiglia ospitante
  • L'orario delle lezioni
  • Le prove
  • Il momento del trucco
  • Gli ultimi ritocchi
  • L'esibizione

Scatti della vita di Giulia in Cina

Avevamo molte lezioni di cinese e questo ci ha permesso di raggiungere un buon livello e una buona padronanza della lingua, più altre materie speciali, che non mi sarebbe mai capitato di studiare in altri posti , come “kung fu”, opera cinese, “aereobic gymnastic”, calligrafia (dove abbiamo imparato a scrivere i caratteri con il pennello tradizionale cinese 毛笔), cultura cinese (dove abbiamo studiato la vita, la cucina e le tradizioni di questo popolo), “special music”, “huluzi” (strumento tradizionale ricavato da un frutto) e inglese. Nella seconda parte dell'anno abbiamo frequentato anche le lezioni nella classi cinesi e questo ci ha permesso di legare ancora di più con i nostri compagni.

Una delle esperienze più belle ed emozionanti è stato sicuramente il mio avvicinamento al mondo dell’opera. Quando la mia professoressa di cinese ha proposto a me e ai miei compagni di iniziare a fare qualche lezione di opera cinese, precisamente di 评剧 (Píngjù), noi studenti AFS eravamo un po' titubanti. Eravamo arrivati da qualche mese in Cina e il nostro cinese non era ancora all'altezza di poter essere recitato o cantato. Però abbiamo comunque voluto provare. Fare opera cinese mi ha affascinato tantissimo. Sin dalle prime lezioni ero molto interessata ai vestiti tipici e agli spettacoli che la nostra professoressa (la quale era anche un'attrice professionista) ci ha mostrato. Così abbiamo iniziato a studiare le varie mosse, i movimenti delle mani, i passi e le espressioni del viso divisi in due gruppi, maschi e femmine. Quando poi è arrivato il momento di imparare a memoria le strofe cinesi da cantare, le difficoltà sono aumentate . Anche perché potete immaginare già quanto sia difficile pronunciare una lingua nuova, pensate cantarla! Ed in lirica!!
In ogni caso non avrei mai immaginato che qualche mese dopo sarei salita su un palco vestita e truccata come le famose attrici di opera cinese e avrei non solo recitato ma anche cantato in cinese davanti ad una folla di persone che mi fotografavano e riprendevano. Per me è stato un grandissimo onore quando la professoressa ha scelto me ed un altro ragazzo come attori principali e ha voluto anche che fossimo intervistati da una televisione locale . L'emozione che ho provato in quel momento sul palco e il giorno dopo quando mi sono vista parlare in cinese alla televisione è indescrivibile! Anche la mia famiglia cinese era orgogliosissima di me e questo mi rende ancora più fiera di me stessa. Dopo lo spettacolo abbiamo anche incontrato una famosa attrice di 评剧 con cui abbiamo avuto l'onore di recitare insieme e abbiamo anche riprodotto l'opera a scuola allo show di fine anno.
Nonostante la fatica, le ore di prove, il trucco pesante, i vestiti e le scarpe un po' scomode, non rimpiango niente di quei momenti. Ogni volta che sono salita sul palco mi sono sentita come una star famosa che si esibisce ed era veramente una sensazione bellissima sentirsi apprezzati per una cosa che avevo imparato solo pochi mesi prima.
La mia esperienza però non si è basata soltanto sulla vita scolastica, ma anche sui viaggi che mi hanno permesso di conoscere ancora meglio i tanti aspetti di questo paese pieno di vita, di tradizioni, di cultura. Penso che sia il paese di cui la storia, i modi di vivere, la società siano gli stessi di tanto tempo fa, ma allo stesso tempo la tecnologia, lo sviluppo e l'innovazione emergono ogni giorno di più.

Quando visitavo città antiche mi incantavo a guardare edifici in stile tradizionale cinese, le piccole case tra le montagne del sud, i grandi dragoni rossi e le lanterne appese nei mercati dei paesini , le altissime e dorate statue di Buddha nei templi, le viuzze piene di negozietti tipici e non dimenticherò mai lo stupore e la meraviglia che ho provato dopo aver fatto tutti gli scalini a piedi per arrivare alla Grande Muraglia o quando ho visto l'esercito di terracotta di Xian (dove 6000 statue di soldati una diversa dall'altra circondano la tomba dell'imperatore Qing). Mentre visitando le grandi e modernissime città come Beijing, Shanghai, Tianjin, Hong Kong guardavo in alto e non riuscivo a vedere la fine del grattacielo e camminando di sera restavo abbagliata dalle mille luci colorate delle insegne cercando di non farmi investire da uno dei milioni di taxi che sfrecciano per strada a qualsiasi ora e qualsiasi velocità. Il contrasto modernità e tradizione è uno degli aspetti che mi ha sempre affascinato di più della Cina. Durante queste esperienze in compagnia di amici mi sono anche divertita tantissimo, ho mangiato insetti e tanto cibo caratteristico delle strade, conosciuto tanta nuova gente, comprato molte cose a prezzi bassissimi contrattando anche per un'ora e visitato luoghi magnifici che non avevo mai visto in tutta la mia vita. In questo modo sono anche riuscita a mettermi alla prova, a vedere se da sola riuscivo a cavarmela in queste situazioni parlando solo cinese. Queste avventure mi hanno anche reso più responsabile e mi hanno fatta crescere. In queste situazioni si vede quando questa esperienza ti cambi dentro. Prima in Italia a casa non lavavi neanche i panni e poi riesci a prendere la metropolitana da sola a Shanghai o l'aereo per andare ad Hong Kong!

Tutto questo grazie a questo sogno che ho deciso di non mollare, di portare avanti sempre e ci sarebbe ancora così tanto da raccontare!

I momenti difficili ci sono stati, la mancanza di casa a volte si è sentita, ma tutto fa parte dell'esperienza e sono soddisfatta di tutto quello che ho vissuto.
Ed è proprio quando cominci a vedere il mondo e la vita da un'altra prospettiva e con un modo diverso di comportarsi e di pensare, capisci realmente che le differenze esistono ma anche che si possono apprezzare veramente tanto. Ogni diversità ti fa scoprire un qualcosa di nuovo, e quel qualcosa ti sorprende all'inizio ma poi diventa parte di te. E anche le cose più semplici , i piccoli gesti, un abbraccio, un gioco nuovo, un cibo diverso, una risata diventano qualcosa di unico, speciale ma soprattutto indimenticabile.

Giulia

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