Credo che questa esperienza in Svezia mi permetterà di crescere molto dal punto di vista mentale

Eugenio

Da Domodossola in Svezia per un anno

Sono uno studente del Liceo Spezia di Domodossola, sezione Liceo Classico, e sto frequentando un anno di studio nel nord della Svezia con Intercultura. Sono ormai più di quattro mesi che ho lasciato l´Italia e la mia vita è cambiata radicalmente. Vivo ad Östersund, città di 60.000 abitanti nella contea dello Jamtland, al confine con la Norvegia. La casa dove abito è in perfetto stile svedese: di legno, rossa, circondata da una fitta foresta di pini e abeti, ed è situata in un piccolo villaggio, chiamato Dille, ad una dozzina di chilometri dal centro della città. La vita di campagna mi piace sempre di più, avere le uova fresche ogni mattina, poter andare a cavallo nel tempo libero, mettere gli sci sulla porta di casa ed entrare direttamente nella foresta, sono alcune delle opportunità che questo luogo magnifico mi riserva. I miei genitori ospitanti, Caroline e Jan, sono due medici molto simpatici, grandi appassionati di caccia, che mi coinvolgono in tantissime attività. Hanno quattro figli, tutti studenti universitari ad Uppsala e Stoccolma, che talvolta tornano a casa nel fine settimana. Con noi vive un ragazzo tedesco della mia età, di nome Ole, con cui condivido un sacco di interessi tra i quali la passione per la montagna, la natura e gli sport invernali. Trascorro insieme a loro i weekend in un cottage di vacanza ad Åre, nota località sciistica scandinava in cui si disputa lo slalom di coppa del mondo.

A scuola il rapporto con gli insegnanti e molto diverso rispetto all’Italia: oltre a darsi tutti del “tu”, c´è un continuo dialogo propositivo che induce maggiormente i ragazzi a studiare di loro libera scelta

A scuola il rapporto con gli insegnanti e molto diverso rispetto all’Italia: oltre a darsi tutti del “tu”, c´è un continuo dialogo propositivo che induce maggiormente i ragazzi a studiare di loro libera scelta, senza imposizioni e tensioni per le interrogazioni. Anche il sistema scolastico svedese in generale è molto differente da quello italiano. In primis, come negli altri Paesi d´Europa, il liceo è della durata di soli 3 anni e viene iniziato al compimento del sedicesimo anno di età. Io sto frequentando un corso di architettura e design, fiore all'occhiello delle scuole svedesi, presso lo Jamtland Gymnasium Wargentim, la scuola dei sogni. I libri, i pasti alla bellissima mensa, la tessera per i mezzi pubblici, persino un computer (il Mac di Apple!) vengono offerti gratuitamente dalla scuola a tutti gli studenti. Ognuno ha un armadietto, stile college, dove riporre il proprio materiale fra una lezione e l'altra. C'è una grande biblioteca, ben fornita di libri svedesi ed inglesi, una palestra con i pesi per allenarsi nel tempo libero dopo la scuola, oltre a tantissimi laboratori. A scuola viene richiesto di lavorare molto in gruppo, cercando di simulare il più possibile il mondo del lavoro. La dispersione scolastica qua non esiste anche perché ogni studente, frequentando, riceve una piccola ricompensa di 1500 kr al mese, l´equivalente di circa 150 euro, per altre spese da sostenere. Nella scuola vengono insegnati concetti come l'onestà, la trasparenza e la meritocrazia, che credo siano alcuni valori, non più trascurabili anche in Italia, che qui davvero fanno la differenza. Le lezioni ordinarie vanno da lunedì a giovedì mentre il venerdì ogni studente è libero di scegliere un’attività extra da una lista infinita di proposte che vanno dall'imparare a suonare uno strumento musicale o perfezionare una lingua straniera, all'andare cavallo o praticare qualsiasi altro sport, passando per laboratori di fotografia, di teatro, arte, cineforum e così via.

Io ho scelto natureguiding che consiste in attività nella natura
: camminate, campeggi tra le montagne, arrampicata, sci di fondo e di discesa, pattinaggio, canoa di lago e di fiume. Sul finire dell´estate, e già faceva freddo, siamo stati con gli insegnanti tra le montagne svedesi, percorrendo in tre giorni una distanza di circa 45 chilometri, con uno zaino di oltre 20 chili, senza mai incontrare un centro abitato. La scorsa settimana siamo stati a pattinare su un lago gelato e il poter vedere il fondale con i pesci che nuotano sotto di te è un esperienza speciale. Qui c’è un rapporto con la natura costante e duraturo, è molto diverso da come lo viviamo a Domodossola, nonostante la nostra cittadina sia circondata dalle Alpi. Ho avuto modo di vedere ripetutamente l´aurora boreale e ogni volta rimango a bocca aperta nell’ ammirare queste luci, di diverse tonalità, muoversi nel cielo sopra di me.

  • Eugenio immerso in una delle tante foreste della Svezia
  • fiume
  • arcobaleno
  • campo al tramonto

L'incantevole natura svedese negli scatti di Eugenio

Ora in tutte le case ci si sta preparando al Natale. Si addobbano le case con corone alle porte e non c´è tavolo in tutta la Svezia senza una corona d´Avvento al centro. Nel periodo natalizio gli svedesi amano gustare particolarmente due dolci tipici: i lussekatte e i pepparkakor. I primi sono delle ciambelle di pasta dolce, lievitata ed aromatizzata con zafferano ed uvetta, per tradizione consumate nel giorno di Santa Lucia, il 13 dicembre. I pepparkakor invece sono biscotti sottili allo zenzero, solitamente tagliati a forma di piccoli uomini e donne, maialini, cuori, abeti ed alci. Durante Sankta Lucia Dag, le ragazze si vestono da Lucia, indossando il tipico vestito bianco ed una corona di candele tra i capelli, e cantano canzoni tradizionali nelle chiese delle città e dei villaggi, raccogliendo delle offerte: il ricavato viene messo a disposizione delle persone in difficoltà. Altri simboli del Natale svedese sono i candelabri a sette braccia, julstake, presenti in tutte le case svedesi cosi come negli uffici e nei locali pubblici; la stella dell´Avvento, simbolo della luce, è particolarmente amata proprio perché, in questo periodo dell’anno, il paese è immerso nel buio per buona parte della giornata: abbiamo la luce per meno di cinque ore al giorno. Le stelle dell’Avvento, in carta traforata, di diverse dimensioni e motivi decorativi, dotate di uno spazio centrale fatto per accogliere una lampadina, vengono appese alle finestre delle case ed accese quando il cielo si scurisce nel primo pomeriggio.

Credo che questa esperienza in Svezia mi permetterà di crescere molto dal punto di vista mentale. Nel primo periodo, che è stato piuttosto difficile, ho imparato a cavarmela da solo, senza poter contare sull’aiuto di nessuno. Le persone, che inizialmente mi sembravano fredde e disinteressate a me, si stanno rivelando amichevoli, gentili e disponibili. Sto imparando lo svedese, una lingua impossibile, ed è ora molto gratificante entrare in un negozio o salire su un autobus e poter parlare in svedese; si capisce che questo mio sforzo di integrazione sia molto gradito, sebbene tutti qui sappiano correttamente l’inglese. É stato piuttosto difficile lo scorso agosto lasciare gli amici, la famiglia, la mia città e la vita di ogni giorno, fatta di sicurezze, ma credo che se non si parte a 16 anni, quando si ha tanto entusiasmo e spensieratezza, sia molto difficile partire più avanti. La mia non è una vacanza, e seppure non abbia quest’anno l’impegno delle versioni di greco e latino da svolgere ogni giorno come fanno i miei compagni italiani, vi assicuro che è ben più difficile quello che ho affrontato e sto affrontando: il dover ripartire da capo, comprendere una lingua nuova, creare nuove amicizie, abituarsi ad un modo diverso di vivere, immergersi in una nuova cultura. Credo che con alcune delle persone con cui condivido le mie giornate quassù, in famiglia e nella scuola, resterò legato per tutta la vita. Sono sicuro infine che al mio rientro in Italia apprezzerò di più tutto ciò che caratterizza il nostro “Bel Paese”: le città ricche di storia, i musei, il cibo, il sole, il clima caldo e tutte tradizioni; e sarò anche pronto ad affrontare tutte le difficoltà e le fatiche del recupero in una scuola impegnativa come il liceo classico. E a chi mi dice “ti perdi Dante e i canti dell’Inferno” io rispondo “me ne farò una ragione, voi perdete l´opportunità di essere cittadini del mondo”.

Colgo l´occasione per augurare a tutti quanti voi lettori un felice Natale ed un gioioso anno nuovo.

Eugenio

Da Domodossola in Svezia per un anno

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