Giovani danesi, hygge e biscotti al burro
Claudia
Da Roma in Danimarca per un anno
Durante questo anno, ho osservato e vissuto, prima da spettatrice, poi da protagonista, questa magica nazione. “I danesi sono come il cocco”, mi dissero dei volontari prima di partire, capii solo mesi dopo la mia partenza di cosa stessero parlando: il guscio del cocco è molto resistente ed è difficile da aprire, soprattutto a mani nude! Bisogna lavorare molto e a volte ci si potrebbe sentire demoralizzati nell’intento, ma con perseveranza e forza di volontà si riesce e si arriva alla parte dolce, deliziosa, la più tenera. Il loro modo di approcciarsi, infatti, può sembrare molto freddo e distaccato, soprattutto per noi italiani dal cuore caldo! Ma in realtà non lo è affatto, è solo un modo diverso di vivere la vita e di interagire l’un l’altro. Lo spazio personale di un danese non deve essere invaso troppo né troppo in fretta; ci è voluto del tempo riuscire per calibrare questo equilibrio sottile.
Parte I: Giovani danesi
Dalla mia esperienza ho cercato di definire la gioventù danese, di capire le tradizioni, di osservare da diversi punti di vista tutto quello che mi circonda. La Danimarca è sincronia tra Libertà e Responsabilità. Un giovane studente della scuola secondaria ha già un lavoro part-time, riesce a coordinare gli impegni tra studio e lavoro e ha tempo da spendere con gli amici per divertirsi.
Parte I: Giovani danesi
Dalla mia esperienza ho cercato di definire la gioventù danese, di capire le tradizioni, di osservare da diversi punti di vista tutto quello che mi circonda. La Danimarca è sincronia tra Libertà e Responsabilità. Un giovane studente della scuola secondaria ha già un lavoro part-time, riesce a coordinare gli impegni tra studio e lavoro e ha tempo da spendere con gli amici per divertirsi.
Parte II: La scuola
La scuola danese punta molto sul lavoro di gruppo, dalla scuola primaria fino all’università; gli studenti pur lavorando in gruppi numerosi prendono il lavoro molto seriamente, riuscendo a concludere un progetto in modo efficace. Grazie a questi gruppi, ogni volta diversi, si impara ad interagire con le persone che conosci più o meno bene, ad affrontare problemi insieme, capendo diverse personalità, diversi modi di essere che distinguono e ci rendono unici.
Parte III: Hygge
Hygge è un termine danese intraducibile letteralmente. Per provare a spiegarlo bisogna creare un’atmosfera intorno a noi, accogliente, piacevole, intima: bisogna assaporare i piaceri della vita con le persone che ami; questo è “hygge”. Tante candele, una fetta di torta e una tazza di caffè caldo. Anche il piacere di mangiare e bere qualcosa in compagnia, chiacchierando di piccole e grandi cose per ore è “Hygge”. Andare a casa dei vicini con dei fiori e passare il pomeriggio in serenità nella loro piccola serra in giardino, o anche semplicemente rimanere a casa durante un giorno di pioggia, leggendo un libro davanti al camino.
Il momento più Hyggeligt è il Natale danese. Si esce a tagliare l’albero un paio di giorni prima della Vigilia, una volta decorato con bandierine danesi, candele vere e decorazioni d’oro, si balla intorno ad esso cantando canzoni di natale per poi riunirsi tutti sul divano scartando regali e mangiando biscotti al burro fatti in casa.
Il momento più Hyggeligt è il Natale danese. Si esce a tagliare l’albero un paio di giorni prima della Vigilia, una volta decorato con bandierine danesi, candele vere e decorazioni d’oro, si balla intorno ad esso cantando canzoni di natale per poi riunirsi tutti sul divano scartando regali e mangiando biscotti al burro fatti in casa.
Claudia
Da Roma in Danimarca per un anno