Il mio anno dominicano

Linda

Da Verona in Repubblica Dominicana per un anno

Buongiorno a tutti, vorrei iniziare citando la frase che mi ha fatto andare avanti in questi undici mesi: "Tutto ciò che vogliamo sta dall'altra parte della paura".
E si, sto parlando proprio di paura perché, sinceramente, chi non avesse paura di fare un passo del genere sarebbe un incosciente. Non tutti avrebbero il coraggio di partire per un paese che sconosciuto, con cultura e lingua differenti, costumi mai visti prima e abitudini che per noi possono sembrare strane mentre per la popolazione locale fanno parte della normalità.
Io, Linda Zecchetto, sono cresciuta in un paese vicino a Verona in una tranquilla famiglia, abituata a una vita, secondo il mio punto di vista, normale, sono stata catapultata in una realtà totalmente differente dalla mia e mi sono ritrovata a Samaná, una delle città più povere della Repubblica Dominicana, paese di contraddizioni.
Mi ricordo ancora il giorno in cui atterrai a Santo Domingo, era il 19 agosto ed erano circa le 21:00 di sera. Ricordo che presi una guagua (una specie di minivan usato come autobus) con Andrea, Cecilia, Oona, Lukas e Jessica. Lukas, Cecilia e Andrea diventeranno poi la ragione per cui non mi sono arresa, ma questo lo spiegherò in seguito. Ricordo quando siamo usciti dalla capitale per entrare nella piccola città dove avremmo vissuto per quasi un anno e ricordo il senso di angoscia che provavo in quel momento, vedevo la povertà. Mi ero resa conto che l'avrei vissuta sulla mia pelle. I primi due giorni non dormii e non mangiai, pensavo di non potercela fare, le condizioni erano davvero difficili. Però poi, chiamatelo istinto di sopravvivenza, chiamatelo voglia di andare avanti, chiamatelo come volete, sono uscita di camera mia e sono andata in quella di mia sorella e abbiamo iniziato a parlare. Lei ha iniziato a spiegarmi le "regole" per vivere nella città:
1. Non andare in giro da sola di sera.
2. Non girare con oggetti di valore.
3. Non fidarti di nessuno.

Al che io le chiedo se lei esca con i suoi amici e se me li avrebbe fatti conoscere e la sua risposta mi ha lasciato spiazzata: "Yo no tengo amigos" (io non ho amici). Il punto è che non è lei che non li aveva, è che qui nessuno li ha, e sapete perché? Vi consiglio di riguardare la regola numero 3. Non fidarti di nessuno. Sul momento io non credevo a quello che mi diceva ma poi, vivendo qui, ho capito cosa intendeva. E l'ho capito quando ad una mia amica hanno dato della poco di buono solo perché nell'arco di breve tempo dopo l’arrivo si era trovata il fidanzato e l'ho capito anche quando a un'altra mia amica davano della poco di buono solo perché salutava tante persone e perché sorrideva a tutti. Fortunatamente io non sono stata presa di mira da queste ingiustizie perché essendo già fidanzata dall'Italia non mi sono mai interessata a persone del posto.
Agli aspetti "negativi" si contrappongono moltissime positività di cui ora vi parlerò e, vi assicuro, sono moltissime!

Nonostante questa sia un'esperienza difficile e per molti aspetti "scomoda", posso dire con certezza che la rifarei mille e mille volte ancora, perché ti mette in situazioni in cui nella vita di tutti i giorni saresti seguito e aiutato da amici, familiari o comunque persone di cui ti puoi fidare, mentre qui sei da solo, tu con te stesso ad affrontare paure e problemi. Il punto focale dell'anno all'estero è proprio questo. Perché, secondo voi, quando torniamo da un anno fuori troviamo tutto uguale ma non ci sentiamo come prima? Perché quello che è cambiato siamo noi. Perché quando torniamo siamo "uno scalino" sopra gli altri? (E non sto parlando di vanità, sto parlando di riuscire a cavarsela meglio nell'intrinseco percorso della vita). Perché noi, noi coraggiosi ragazzi che siamo stati catapultati in una vita totalmente differente senza sapere davvero cosa ci aspetta, abbiamo passato e visto cose che i nostri coetanei non vedranno mai, abbiamo superato paure e problemi affrontandoli da soli e ce la siamo cavata, siamo vivi e siamo ancora qui ed è una cosa da ammirare.
Io devo ringraziare un sacco di persone, partendo da quelli che mi hanno permesso e aiutato in quest'impresa che segnerà la mia vita per sempre perché senza di loro magari non sarei ancora qui nella mia camera da letto con le pareti blu a scrivere questa storia. Devo ringraziare principalmente i miei genitori, i miei sopra citati amici d'avventura, l'amore e i miei amici italiani ma, più di tutti, ringrazio me stessa. Mi ringrazio perché non mi sono arresa nel mio periodo più critico, ottobre, quando non vedevo altra via d'uscita se non quella di tornare a casa, dove andavo avanti dicendo "Forza Linda anche questo giorno passerà e vedrai che ce la fai, perché tu sei forte, perché se ti hanno scelta e selezionata ci sarà una ragione" andando avanti così, attendendo la fine del giorno, finché la crisi ha preso il "largo" da me stessa. E ringrazio anche la Repubblica Dominicana per tutte le cose che mi ha permesso di vedere, dalle spiagge incontaminate ai fiumi gelati, dalle montagne alle colline e soprattutto la ringrazio perché mi ha fatto crescere e maturare tanto, grazie perché mi sento persona diversa, una persona migliore.
La mia amata Repubblica Dominicana mi ha insegnato anche che un nostro coetaneo può essere cresciuto nella giungla o in una metropoli, in ricchezza o in povertà però siamo tutti uguali, abbiamo le stesse paure, gli stessi dubbi, abbiamo tutti quanti delle ambizioni e dei sogni che speriamo di realizzare e abbiamo tante speranze e tanta voglia di vivere e non importa il colore della pelle o la religione o l'orientamento politico, siamo tutti uguali e il rispetto e l'amore reciproco sono al primo posto. Ho potuto vedere con i miei occhi quanto il mondo sia grande ma quanto, allo stesso tempo, sia piccolo. Quindi finisco dicendovi, anzi consigliandovi, di vivere a pieno la vostra vita e di memorizzare tutto, ricordate sapori e odori e non abbiate paura di esprimere i vostri sentimenti soprattutto l'amore in tutte le sue forme che è una cosa così bella se pura e vera; cogliete l'attimo, cogliete l'occasione e godetevi a pieno ogni momento della vostra vita bello e brutto che sia perché fa di voi quello che siete e quello che diventerete.

Linda

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