Il mio primo giorno di scuola in India

Tullio

Da Rovigo in India per un anno

Namaskar (ciao a tutti)!!! Vi racconto il mio primo pazzo giorno di scuola.Dopo una normalissima notte d'insonnia, alle 6.00 di mattina è suonata la sveglia; alzato, doccia, colazione (al solito piccante e speziata come tutti i pasti). Con una stretta allo stomaco dovuta dall'ansia sono salito in automobile verso la mia scuola! Dopo 15 minuti passati troppo in fretta per consentirmi di prepararmi mentalmente sono arrivato a scuola.
Sceso dall'auto tutti si sono messi a fissarmi e a parlare tra di loro, cosa che all'inizio mi ha fatto sentire a disagio, infatti ero perfettamente riconoscibile perché la mia divisa non era ancora arrivata, inoltre la mia pelle più chiara risaltava nel fiume di ragazzi dalla pelle bronzea tutti vestiti nel blu e giallo dell'uniforme. Nel tragitto verso la mia classe, la 11°A, i pensieri che mi avevano tenuto sveglio durante la notte continuavano ad assillarmi: Come reagiranno i miei compagni? E i professori? Le materie saranno difficili? Capirò qualcosa?
Dopo un respiro profondo sono entrato in classe, il professore di letteratura era già in classe e la lezione stava per iniziare, così ho visto il primo banco vuoto e mi ci sono fiondato cercando di non dare troppo nell’occhio per non fare figuracce, ovviamente mi stavano guardando tutti.
Il professore di letteratura era già in classe e la lezione stava per iniziare, così ho visto il primo banco vuoto e mi ci sono fiondato cercando di non dare troppo nell'occhioDopo qualche minuto il vecchio professore che un po' mi ricordava mio nonno, ha alzato lo sguardo dal libro e in una classe di circa 50 ragazzi a chi ha pensato bene di fare la prima domanda? A me! Avrei voluto spararmi, non sapevo nemmeno di cosa stesse parlando e per di più in India la scuola inizia a Giugno, io arrivato i primi di Luglio mi ero già perso un bel po' di programma. Ovviamente non sapevo rispondere, quindi ha posto la domanda ad un altro ragazzo, ma anche lui non sapeva la risposta giusta e così il professore arrabbiato si è messo ad urlare, come una furia si è avvicinato al povero ragazzo iniziando a colpirlo con il quaderno e a dargli dei ceffoni. Io, morto di paura pensando di essere il prossimo, mi sono fatto piccolo piccolo, per quanto un ragazzo di un metro e ottantasette possa farsi piccolo in un banchetto alto 1 metro e un tappo, sperando che si fosse dimenticato di me. Dopo aver finito con il poveretto il professore pazzo con flemma si è avvicinato a me, io stavo per morire dalla paura, sul serio! Dopo essersi fermato, alza il libro e poi… sorride!! E con il sorriso sulle labbra mi ha chiesto che cosa avessi studiato di letteratura precedentemente in Italia, grazie al cielo ero salvo, niente botte per Tullio oggi!

  • Tullio a casa della sua tutor di AFS India
  • A scuola
  • Al campo iniziale a New Delhi con gli altri studenti AFS

Dopo due interminabili ore è suonata la campanella della ricreazione e appena la figura del "Severus Piton" indiano è uscita dalla classe, i ragazzi, che prima erano ingessati come statue, come d'incanto si sono risvegliati e hanno iniziato a fare un gran casino, in 30 hanno circondato il mio banco e hanno iniziato a parlarmi in un misto di hindi e inglese (non più comprensibile dell'hindi per il marcato accento indiano) tutti insieme, fin troppo entusiasti, chiedendomi di tutto: dell'Italia, dell'India e di uscire con loro e andare a casa loro a mangiare, conformemente alla tipica abitudine indiana di nutrire chiunque in ogni occasione. Mi hanno infatti raccontato che ai matrimoni la gente scappa per il troppo cibo!! Questa inaspettata accoglienza mi ha fatto così sembrare stupide le paure che fino a poco prima mi assillavano.
Questa inaspettata accoglienza mi ha fatto sembrare stupide le paure che fino a poco prima mi assillavanoChe pazzi questi indiani! Andando poi verso la mensa tutti mi salutavano e mi sorridevano cercando di interagire in qualche modo, c'è stato perfino chi mi ha chiesto un autografo!! Come se non bastasse quasi tutta la scuola mi aveva stalkerato alla grande, tutti sapevano tutto su di me, hobby, famiglia, animali domestici. Ora che so meglio come sono fatti gli indiani non mi sembra più troppo inquietante... Durante la seconda ora per fortuna c'era una materia d'indirizzo e quindi la classe si è separata e gli studenti hanno raggiunto le rispettive aule. Nella mia classe di psicologia eravamo solo in 6, così grazie al cielo sono riuscito ad avviare una conversazione meno frenetica e a riuscire a capire, più o meno, quello che i miei compagni domandavano o rispondevano.
La giornata è continuata piuttosto bene, sono stato con i miei compagni di classe di psicologia e ho parlato tutto il giorno con loro. Dopo il primo traumatico impatto con il professore di letteratura, ma tutti mi hanno poi assicurato essere l'unico pazzoide che picchia gli alunni, gli altri professori sono stati tutti molto cari, si sono impegnati ad aiutarmi, a capire dove fossi con il programma e ad invitarmi ad andare a casa loro in qualsiasi momento io ritenessi necessario per studiare con loro nel caso non avessi capito qualcosa durante le lezioni (ma soprattutto anche per mangiare!). Alla fine sono tornato a casa soddisfatto e più tranquillo sapendo all’incirca cosa avrei dovuto affrontare il giorno dopo, non ricordandomi nessun nome, ma confidando che qualcuno poi me li avrebbe ripetuti.
Ripensando ora al mio primo giorno di scuola non posso fare a meno di sorridere: che matti che sono questi indiani!

Saluti da Bhopal, India

Tullio

Da Rovigo in India per un anno

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