Intervista alla mia famiglia ospitante

Eleonora

Da Ivrea in Portogallo per un anno

Sono Eleonora, sto vivendo una esperienza bellissima, che reputo molto importante anche per il mio futuro, in Portogallo con AFS. Essere uno studente di scambio naturalmente ti pone di fronte a molte difficoltà: la lontananza dal tuo ambiente (famiglia – amici – compagni di scuola – abitudini alimentari – modi di fare e di pensare) e la lingua diversa, perciò la mancanza di comunicazione, ti fanno sentire isolato e un po' anche emarginato; sono queste le sensazioni che subito mi hanno colpita ma, con impegno e perseveranza e l'aiuto della nuova “famiglia” tutto è superabile.
Dal mio punto di vista una delle parti più importanti, se non la principale, dell'esperienza AFS è proprio la FAMIGLIA. Una famiglia che senza conoscerti ti accoglie a braccia aperte per tenerti con se tre, sei o dieci mesi.
Voglio raccontarvi di questo aspetto, più che dal mio punto di vista, da quello della mia famiglia portoghese, le loro impressioni nell'accogliere uno studente di Intercultura, ovvero una persona sconosciuta che ha abitudini e modi di pensare diversi.
Ho pensato di intervistarli per conoscere meglio la loro opinione su alcuni punti che ritengo importanti per capire il perchè di una scelta che “cambia la vita” anche se solo per alcuni mesi.

Perchè avete deciso di accogliere uno studente AFS?
“E' stata una scelta dell'ultimo minuto” dice Monica - la mamma ospitante - “mia figlia Vera già mi aveva chiesto se potevamo ospitare una ragazza, perchè una sua amica lo avrebbe fatto e, anche a lei sarebbe piaciuto fare questa esperienza; ma all'inizio io non ho voluto in quanto la nostra famiglia è già molto numerosa. Nei primi giorni di settembre, però, ho visto un post su facebook dove AFS cercava ancora delle famiglie disposte ad accogliere studenti stranieri, perchè più numerosi delle famiglie ospitanti. Ho iniziato a pensare a questi ragazzi che ancora non avevano una location disponibile a pochi giorni dalla loro partenza, così ho deciso che una ragazza sarebbe diventata l'ottavo tassello della nostra famiglia, assecondando così il desiderio di mia figlia.” Anche il papà Rodrigo conferma che la decisione non è stata preventivamente progettata in ambito famigliare: “Non è stata proprio una scelta, mia moglie ha visto un post su facebook e abbiamo deciso di buttarci e accogliere una studentessa. Era già molto tempo che volevo fare questa esperienza perchè mia sorella Ana e mio fratello Tò ne avevano fatta anni fa una simile e sapevo che come esperienza è arricchente, sia per lo studente che per la famiglia che lo accoglie. Ma queste scelte, come tutte le scelte importanti per la dinamica famigliare, sono molto condizionate dalla “mamma” e siccome è stata la “mamma” a sponsorizzare l' accoglienza, tutto il processo è stato più facile. Nel nostro caso ha aiutato anche il fatto che siamo una famiglia grande e molto aperta.”

Maria (una delle mie “sorelle gemelle”), cosa puoi dirmi sia di positivo che di negativo sull'accogliere uno studente?
Maria, dice: “Le cose positive prevaricano nettamente su quelle negative. Se devo scegliere, le cose positive sono: conoscere culture e abitudini di un paese che, all'apparenza non è molto diverso dal mio ma, che alla fine lo è sotto molti aspetti. Mi ha aiutato a sviluppare il mio concetto di condivisione e mi ha aiutato a capire che, se le persone hanno abitudini diverse e un'educazione diversa non è una cosa negativa ma che ci può far crescere e far cambiare il nostro modo di pensare. E poi, avere una sorella in più con cui poter parlare e divertirsi è sempre una cosa bella. Per quanto riguarda le negative, beh, hai meno privacy, meno tempo per stare da sola e all'inizio sei costantemente preoccupato per l'adattamento della ragazza e ti fai mille pensieri e domande come per esempio“Starà riuscendo a legare amicizie?” “Si starà trovando bene con noi qui in famiglia?” “Avrà nostalgia di casa?”.
E' stato difficile all'inizio condividere la tua camera con una persona che non conoscevi?
Questa è l'opinione delle mie due gemelle, Vera e Maria, con le quali sono in stanza.
Vera:“Dato che faccio parte di una famiglia grande, sono abituata a condividere tutto perciò non mi è stato difficile farlo con Elly. Prima che lei arrivasse in Portogallo, avevo già parlato con lei e mi era stata molto simpatica quindi il primo passo era già stato fatto, a partire da li, è come se lei già fosse nostra sorella, era già parte della nostra famiglia.”. L'altra gemella conferma: “Avendo una gemella sono abituata a condividere tutto, prima che arrivasse Elly, avevo 'paura' che fosse difficile farlo con una persona che non conoscevo. infatti i primi giorni è stato un po' strano ma poi conoscendola sempre più, non è stato per nulla difficile.”.

Filipa (la mia sorella più grande) è stato difficile avere nella tua casa una persona sconosciuta?
“Ho amici che hanno già fatto questa esperienza; in alcuni casi è stato difficile l'adattamento perchè ci sono ragazzi che non riescono a lasciare le loro abitudini ed aprirsi alle nuove. Ma nel nostro caso è stato molto facile, Elly si è da subito dimostrata vogliosa di imparare nuove cose, di adattarsi al nuovo ambiente e si è integrata molto bene nella nostra dinamica familiare. Quindi so che a volte può essere un po' difficile ma nel nostro caso fortunatamente non lo è stato.”.

La famiglia di Eleonora

Vera, visto che sei stata tu a fare questa richiesta alla famiglia, ti eri creata delle aspettative relativamente a questa esperienza?
“Ne avevo tantissime e sono state tutte concretizzate; essere una famiglia ospitante ci ha fatto crescere molto, a cambiare anche nella nostra routine quotidiana arricchendola di particolari, ci ha aperto gli occhi su nuove realtà, su usi e abitudini diversi: è un'esperienza unica e stimolante.”.
Ma... Com'è avere una sorella ospitata?
“È un'esperienza molto bella, avere una sorella in più che cresce con noi e ci insegna miliardi di cose e alla quale noi ne possiamo insegnare altrettante è stimolante ed educativo, mi sarà utile anche per il futuro e consiglio a tutti quelli che lo possano fare, provare ad ospitare uno studente staniero.”.

Maria consiglieresti questa esperienza ai tuoi amici?
“Certamente, perchè nonostante abbia aspetti negativi (un intruso per casa – condividere spazi – ecc.) quelli positivi sono nettamente maggiori. E' un modo per conoscere una nuova cultura senza uscire dalla propria comfort-zone, puoi vedere e convivere con abitudini diverse che cambiano anche te, il modo di pensare, di mangiare, l'aprirti a nuovi stili di vita. Penso che, se una persona non ha il coraggio di partire per uno scambio AFS ma ,voglia comunque conoscere nuove culture e nuovi modi di pensare, diventare una famiglia ospitante è quell'intermezzo giusto per appagare questo desiderio.”.

Monica, a questo punto dell'esperienza, pensa sia stata una buona cosa per la vostra famiglia accogliere uno studente?
“Sì, penso che sia stato ottimo perchè ci ha insegnato a condividere a accettare abitudini diverse dalle nostre e ci ha permesso di conoscere una persona nuova nella sua routine quotidiana.”.

Allora, visto la bontà del progetto, accoglierebbe un altro studente?
“No, questa esperienza è andata molto bene e non voglio farne un'altra che mi faccia cambiare quest'idea che mi sono creata degli scambi. So per sentito dire, ed anche io la pensavo così, che non sempre l'adattamento avviene in modo rapido, come è stato in questo caso, perciò adesso ho ancora più paura di un possibile fallimento. Più che altro ho paura di fare dei paragoni e non fare sentire adeguato un altro studente.”.

Mafalda (la sorella di mezzo), sentirai la mancanza di Elly quando se ne andrà?
“Certo che si! Perchè adesso Elly è nostra sorella, quindi sarà un pezzo della famiglia che mancherà, un'allegria giornaliera che non esisterà più, ma ho la certezza che lei tornerà sempre e che noi andremo a trovarla perchè oramai lei è una Mendonça e sempre lo resterà.”.

Pensa che la relazione con lo studente continuerà dopo l'anno AFS? Perchè?
“Con Elly certo che si.” risponde Rodrigo “In generale penso che la risposta dipenda molto dalla relazione che si è creata tra lo studente e la famiglia. Con Elly tutto è andato per il meglio, è una ragazza fantastica, molto disponibile e che ha trovato il suo posto dentro la nostra famiglia. Stiamo già pensando con un po' di tristezza e un po' di angoscia alla fine di giugno quando Elly dovrà tornare ad Agliè, per me sarà come la prima figlia che uscirà di casa. Ma stiamo già anche pensando al primo viaggio che faremo per andare a trovarla e al secondo e al terzo e anche al viaggio per andare al suo matrimonio, dobbiamo conoscere bene chi sarà il 'tifoso della Juve' che la sposerà.”.
In conclusione
Vorrei fare una riflessione su questa “strana” esperienza che sicuramente è stata arricchente e molto divertente. Magari per la famiglia “adottiva” la decisione di accogliere è stata presa all'ultimo minuto, come la mia di partire, ma se la famiglia e lo studente si mettono in gioco pian piano creano un rapporto indissolubile che durerà per sempre. Capisco che da fuori può sembrare strano ma io so che loro ci saranno sempre per me e io li sento come una mia seconda famiglia. Forse la vita da qui in poi non ci permetterà di vederci o sentirci, ma il legame che si è creato rimarrà sempre con noi (una parentesi positiva del nostro percorso vita). TI RINGRAZIO FAMIGLIA MENDONCA.

Un ringraziamento anche alla MIA FAMIGLIA NATURALE, senza il loro appoggio e sostegno non avrei mai potuto fare questa esperienza, che sono certa mi darà aiuto per il futuro e che mai scorderò per il resto della mia vita.

Eleonora

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