Lettera all'Argentina

Sabiana

Da Siracusa in Argentina per un anno

Cara Argentina,
Ci siamo incontrate circa undici mesi fa e tra un po’ ci dovremmo lasciare, non so per quanto però è ciò che dobbiamo fare.
Eh sí, è passato quasi un anno... non te ne sei accorta?
Beh, a dire il vero neanche io ancora riesco a realizzare che siano passati tutti questi giorni, tutte queste settimane fino ad arrivare a undici mesi.

Fin dal primo giorno in cui ho messo piede sul tuo suolo sono stata bene. Dobbiamo ammettere che noi due ci siamo avvicinate davvero molto in così poco tempo e ci siamo quasi sempre trovate bene. Non la pensi come me?

Hai ragione, inizialmente ero molto emozionata dall’idea di partire, seguita dal sogno realizzato arrivando fino a te, ma poi mi sono svegliata e quel sogno si è trasformato in vita quotidiana. E’ stato un bel colpo trovarsi in un Paese che non si conosce che sarà la tua città, con gente che tutto d’un tratto diventa la tua famiglia, i tuoi amici, i tuoi compagni di classe, diventar grandi da un giorno all’altro senza quasi rendersene conto... Però svegliarsi ogni giorno sapendo che questa che stavo vivendo era seriamente la mia vita mi rendeva ancora più felice e completa.
Ma, Argentina, devi essere comprensiva e non arrabbiarti con le persone come me, con noi exchange student. Partiamo amandoti e ringraziandoti per qualcosa che ancora dobbiamo vivere, poi durante i vari mesi che passano ti offendiamo, malediamo, desiderando di non aver mai lasciato la nostra casa e la nostra vecchia vita, finendo comunque come abbiamo iniziato... amandoti e ringraziandoti per tutto quello che abbiamo vissuto. Hai capito bene mi querida Argentina, io ti amo.

Amo le tue strade, le tue immense città (e non parlo solo di numeri demografici), la tua gente con la sua allegria che a volte diventa sana spenzieratezza racchiusa nei sorrisi e nei corpi danzanti, la tua movida, ciò che crei e come ti fai sentire cercando la tua voce per rivelarti, amo il tuo caldo che lascia un brivido di fresco e il tuo freddo che riscalda l’anima.
Ma allo stesso tempo sento un sentimento quasi opposto all’amore, che mi porta ad amarti ancora di più e, soprattutto, a non poterti lasciare.
Cosa sarà mai allora tutto ciò che sento, ho provato e continuo a provare per te?
Sarà forse l’essermi affezionata a te e a ciò che porti, alla uscite con gli amici, al calore spirituale? Sarà il mangiare? O forse le persone che sono passsate anche solo per pochi istanti per la mia strada? Saranno i tuoi paesaggi che mi hanno tolto il fiato?
Sì, sicuramente si tratta di questo, ma sono altrettanto sicura che ci sia dell’altro.

Credo che io sia talmente legata a te che non posso fare altro che apprezzarti nonostanze i lati negativi che mi hai mostrato. Sono stati proprio quelli che mi hanno permesso di scoprirti e imparare che non importa quanti momenti difficili, dispiaceri e preoccupazioni possa darmi, ci sarà sempre qualcosa di più grande, un’allegria, un dettaglio che mi farà ricordare quanto è immenso il mio amore per te.

So benissimo che tra meno di venti giorni dovrò comunque lasciarti andare, o forse sarebbe meglio dire che sarai tu a farlo, tutta questione di prospettiva. C’è qualcosa di realmente profondo che continua a farmi sentire così amata da te e qualcosa di ancora più misterioso che mi permette di amarti come fossi sempre stata parte di me.
Ti ho chiamata casa, famiglia, amica durante questi mesi. Sei stata ognuna di queste cose e non sarà il fatto di lasciarti che mi farà realmente allontanare da te.
Rimarrai parte di me, sarai sempre mi hogar, la mia casa.
Sei diventata casa mia, ma sai cos’altro ho capito?
Italia e Argentina sono solo due dei posti che considero casa.
In realtà il mio posto è il mondo.
  • Verso le cascate di Iguazù
  • Nel deserto
  • Cactus
  • Relax
  • Il mate, bevanda tipica argentina
  • Il ghiacciaio Perito Moreno
  • Le cascate di Iguazù
  • Saline grandi di Jujuy e Salta<br /><br />

Tra deserti, ghiacciai, cascate e saline

Non pensare io sia un’estrema ed esagerata adolescente che parla di un suo futuro affermando di non voler vivere in un solo posto. Sto parlando di me, adesso, donna come sono diventata, cittadina di oggi, che considera il mondo come sua casa.
Casa non si limita al luogo in cui si è nati e cresciuti, o alle pareti della struttura in cui abitiamo.
Casa è molto, ma molto di più.
Casa è dove puoi essere te stesso.
Casa sono gli abbracci, i sorrisi, la musica, la voce di qualcuno.
Casa è un insieme di sentimenti ed emozioni.
Il concetto di casa è così grande e profondo che non riesco a visualizzarlo in una parola o una sola frase.
Non mi sono mai sentita così dentro al mondo. Non mi sono mai resa conto di quanto sia fondamentale viaggiare per poter aprire le nostre menti. Non avevo mai pensato che essere straniera fosse una sensazione così bella. Non sono mai stata così viva e innamorata della vita. Non mi ero accorta di tutto questo fino all’anno passato, quando sono partita per arrivare da te, Argentina.

Grazie all’opportunità che AFS Intercultura mi ha dato ho potuto capire tutto questo.
Sono andata via dall’italia anche perche’ ne sentivo la necessità. Avevo il bisogno, la volontà e la forza per poter fare qualcosa di diverso, meraviglioso e unico. L’ho fatto. E sei stata tu, Argentina, a permettermelo.
In diciotto anni che sono passati da quando sono nata, sono sicura che partire con AFS sia stata la miglior scelta che io abbia preso. Non mi sono mai pentita di aver preso questa decisione. Lo rifarei un’altra volta, e una volta ancora sapendo che sempre si puo’ migliorare, accettando tutte le paure, le gioie, gli sbalzi d’umore ed ogni conseguenza che porta l’essere un exchange student.
Intercultura è perdersi per ritrovarsi.
Sono uscita di casa, mi sono persa un milione di volte e sono arrivata a casa.

La cosa che mi stupisce di piu’ è come e quanto ti possano aiutare le persone, non solo quelle che vivono vicino a te ma soprattutto quelle più lontane, oltre oceano. Ti stanno accanto anche solo in silenzio e tu, dopo un po’, te ne rendi conto di quanto valgono e di come faresti di tutto per loro.
Ti sono molto grata, a te mia Argentina e a tutte quelle persone che mi hanno abbracciato o sorriso o mi sono state accanto (non specificando chilometri o relazione) durante quest’anno cosi’ particolare e pieno.

Ma dobbiamo dire che è anche merito mio.
Non essere gelosa Argentina, ma in fondo la curiosità, la forza (di volontà), l'adattabilità e la voglia di vivere mi hanno permesso di lasciare tutto e andare, conoscere, apprendere, vivere e tornare con una visione del mondo completamente differente. Tu sei stata la mia base d’appoggio, il mio trampolino da cui mi sono data la spinta per tuffarmi non solo in una cultura differente ma soprattutto dentro me stessa.
Ho preso la forza tuffandomi.
Ho apprezzato quegli istanti in aria prima di toccare l’acqua.
Mi sono immersa, riuscendo a vedere che oltre quell’acquario in cui sono sempre stata c’era un oceano di vita.
L’oceano mi chiamava, non potevo restare solo in quell’acqua, e finalmente ho iniziato a nuotare verso qualcosa che non conoscevo e mi spaventava ma che già sentivo parte di me.
Nuotavo e nuotavo e ad ogni movimento respiravo sempre piu’ profondamente. Qualcosa di impossibile, si potrebbe dire, ma in realtà era solo difficile. Poi diventava sempre più normale e naturale... e cosi’ ho capito che l’acqua è parte di me, io sono parte dell’acqua.
Che particolari questi exchange students: partono pensando di conoscere solo una lingua, una cultura, persone nuove, un paese differente e finiscono conoscendo se stessi.
Escono da casa come ragazzini e tornano adulti.
E’ un colpo duro da dover prendere, ma è la realtà. Intercultura ti permette di conoscere un paese e di viverci per un determinato tempo e gli effetti collaterali sono molti, tra cui questo di “diventare grandi”.
Avrei ancora molto da volerti dire, ma come dico sempre, certe cose si possono capire solo vivendole. E noi sappiamo benissimo che cosa abbiamo vissuto, magari certe cose rimarranno un nostro segreto.
Per concludere, quindi, ti vorrei ringraziare ancora una volta per tutto quello che hai fatto e continui a fare per me. Non ti dimenticherò mai, ogni momento passato sarà parte di me e lo costudirò bene, te lo prometto.
Tu però promettimi la stessa cosa: conserva e ricorda questi giorni passati insieme. E so già che non mi deluderai.
Ci rivedremo, mi manca ancora molto per conoscerti pienamente anche se son sicura che non finirò mai di scoprirti e sempre ci sarà qualcosa di diverso che vorro’ conoscere.
Suona come un addio, ma è solo un a presto.
Non smettere mai di stupirmi e migliorare, e ancora grazie.
Hasta siempre Argentina!

Tua,

Sabiana

Sabiana

Da Siracusa in Argentina per un anno

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