Semplicemente diverso
Maria
Da Lecce in Germania per un anno
Pensi sia meglio la scuola in Germania o in Italia?
Quest’anno mi ha insegnato tanto e una delle cose che ho capito è che non bisogna sempre classificare:giusto o sbagliato, migliore o peggiore… è semplicemente diverso; diverso da quello che abbiamo sempre classificato come normale, ma sempre relativamente alla nostra “piccola” visione di normalità.
Com’è stato il tuo primo giorno scolastico?
Il mio primo giorno sono riuscita a sbagliare strada. Sono entrata con 40 minuti di ritardo,ho salutato e mi sono seduta all’unico banco libero che c’era. Alla fine della lezione ero circondata da persone che parlavano tra di loro e ridevano di gusto. Ognuno faceva qualcosa,ma nessuno si è avvicinato per chiedere il mio nome, da dove venissi, o perché mi trovassi lì. I professori chiamavano gli alunni per soprannome e scherzavano con loro. Ho avuto la sensazione di trovarmi in un ambiente molto rilassato, amichevole.
Cosa intendi con ambiente amichevole e rilassato?
C’è un rapporto molto informale tra professori e alunni:prendono il caffè insieme, si scambiano i numeri di telefono… La vita scolastica in generale è molto rilassata: hanno meno verifiche orali, e quelle che ci sono vengono programmate con il professore anche a seconda dei propri impegni. Hanno molto più tempo libero a casa. Le vacanze sono vacanze, non si hanno compiti a casa, o comunque molto pochi.
Risulta pesante una giornata scolastica se cosi lunga?
Risulta pesante una giornata scolastica se cosi lunga?
Alla fine di ogni ora a scuola ci sono delle pause di 15 minuti.In queste pause si può infatti uscire da scuola e andare in città. Inoltre dalle 12.30 alle 13.30 si ha una pausa di un’ora per pranzare. Ci sono 12 materie, due delle quali sono a scelta. Ogni giorno si hanno in media, otto/nove ore di lezione, ma si affrontano al giorno cinque materie.Ogni “ora” dura 40 minuti e ad ogni materia sono dedicate due ore al giorno, equivalenti ad un “Block” (90 minuti), questo non risulta quindi affatto pesante.
Perché hai scelto di fare un’anno all’estero pur conoscendo le difficoltà a cui andavi incontro?
Un anno all’estero è anche questo: una sfida. Vivere lontano da casa non è per tutti. Devi avere un cuore grande abbastanza per far da valigia a tutto ciò che lasci, e forte abbastanza per accogliere ed accettare tutto ciò che di nuovo puoi apprendere. Tutto caratterizzerà il tuo anno, ti farà crescere e diventare ciò che sei.
Com’è la vita di uno studente di AFS?
Ogni studente di AFS la vive in modo diverso… il mio anno è stato ispirato ad una frase “Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”. Non sarà probabilmente solo questo paese il mio essenziale, ma so che questa sfida mi ha fatto vivere tante emozioni a cui speravo effettivamente di andare incontro.
Qual’è il tuo consiglio per dei futuri studenti?
Fate ciò che sentite, sedetevi alla vostra scrivania e cominciate a stilare una lista di paesi. Intercultura è emozione, è diversità, è scoperta, Intercultura è “vita”, perché è questo che farete, creerete una nuova vita, che resterà sempre dentro di voi.
Maria
Da Lecce in Germania per un anno