Una tipica giornata nella mia scuola argentina
Penelope
da Civitavecchia in Argentina per sei mesi
Una delle prime preoccupazioni che uno studente si trova ad affrontare è iniziare la scuola nel nuovo Paese.
Le domande sono veramente tante: come saranno i compagni di classe? I professori? Sarà difficile studiare nuove materie? Riuscirò a capire qualcosa?
Tutte queste domande e molte altre me le sono poste anche io.
Ormai dal mio primo giorno in una scuola argentina ne sono passati una ventina, ma credo che il primo non si dimentica facilmente.
Mi sono svegliata al primo squillo della sveglia delle 6:45 tanta era l'emozione. Ho indossato la mia divisa blu e ho afferrato lo zaino che, appoggiato alla parete, era già pronto dalla sera prima.
La mia scuola, fortunatamente, è molto vicina alla mia nuova casa e dopo un tragitto di pochissimi minuti in macchina con la mia mamma e sorella ospitante siamo arrivate. La mamma mi ha accompagnato a parlare con il direttore per presentarmi e, varcata la porta d'ingresso, mi sono resa conto della grande differenza con il mio piccolissimo liceo italiano: lì non solo c'era la scuola secondaria ma anche la primaria! Inoltre, i ragazzi argentini frequentano la scuola secondaria per sei anni, un anno in più rispetto a noi e il loro anno scolastico, trovandosi nell'emisfero australe, inizia a marzo per terminare la prima settimana di dicembre.
Dietro la porta si presentava una hall con un piccolo "kiosco" dove i ragazzi, durante l'intervallo, comprano per pochi pesos dolcetti e cioccolata.
Una delle prime cose che mi hanno subito colpito è stata la grandezza della palestra, a cui si accede scendendo pochi gradini, e dove già alcuni studenti si stavano recando.
La tipica giornata scolastica inizia con l'alzata della bandiera che si svolge in assoluto silenzio.Dopo poche parole del preside, che generalmente si limita ad augurare "buona giornata", gli studenti si incamminano verso le loro aule. Incamminarmi verso l'aula, accompagnata dal mio tutor e dalla mia mamma ospitante, è stato emozionante e, una volta arrivata di fronte alla porta, ho fatto un bel respiro e sono entrata.
In Argentina si frequenta la scuola per cinque giorni a settimana, dal lunedì al venerdì, e le lezioni si tengono la mattina o il pomeriggio, dipende dal corso.
Con un timido "Hola" ho salutato i 22 ragazzi che stavano seduti a guardarmi e che mi hanno subito indicato la lavagna dove c'era scritto "Benvenuta" insieme ad un cartellone con rappresentato il planisfero con un aereo che partiva da Roma e arrivava a Buenos Aires.
Tra le mille domande di cui capivo solamente la metà e le mille presentazioni passò il primo giorno di scuola in cui mi sono sentita subito accettata, grazie all'allegria dei miei compagni e alla loro curiosità.
Penelope
da Civitavecchia in Argentina per sei mesi