"Comer y reir"

Laura

Da Vercelli in Argentina per un'estate

Come potrei iniziare a parlare di questa meravigliosa esperienza?

È un mese che sono in Argentina e già mi sembra di aver sempre vissuto qui. Già dal primo giorno infatti mi sono sentita a casa, cosa che mi ha sorpreso molto poiché non mi aspettavo di ambientarmi così presto. Ma, del resto, come non avrei potuto farlo con una famiglia ospitante così grandiosa?
La mia famiglia, infatti, composta da mamma, papà, fratello e sorella, fin dal primo giorno mi ha trattata come se fossi davvero parte integrante. Un altro grande aiuto a farmi sentire subito a casa è stato il gruppo di AFS perché sia i ragazzi che stanno condividendo questa esperienza con me sia i volontari del mio centro locale sono molto simpatici e mi ci trovo molto bene.
"mi sembra di aver sempre vissuto qui."
Credo che i due verbi che meglio possono descrivere questa esperienza siano “comer y reir”, ossia mangiare e ridere, perché credetemi non passerà giorno in Argentina in cui non si mangi o non si rida molto. Tutto questo è aiutato soprattutto dal fatto che la gente è molto amabile e disponibile perciò continueranno a farti provare qualsiasi “comida” tipica e vorranno portati a vedere qualunque posto.
Insomma al di fuori della “siesta”, usanza a cui non mi sono ancora abituata perché non riesco a dormire al pomeriggio, avrai sempre qualcosa da fare soprattutto perché una volta saputo che sei “estudiante de intercambio” vogliono conoscerti tutti.
Parlando sempre di descrizioni devo dire che la cosa che meglio esprime “l’argentinidad” è l’usanza di bere il mate, che non è solo una bevanda ma anzi rappresenta pienamente il modo di vivere degli argentini in quanto simbolo di condivisione e di unione.

Uno dei momenti più emozionanti e soddisfacenti di questo mese è stato quando già il quarto giorno sono riuscita a sostenere un’intera conversazione in spagnolo, o meglio “castellano”, con i miei genitori senza ricorrere all’utilizzo dell’inglese, che in realtà non mi sarebbe servito poiché in famiglia nessuno sa parlare inglese. Può sembrare una piccolezza però per me, che prima di partire non conoscevo una parola di spagnolo, è stata davvero una grande emozione. D’altra parte il fatto che nessuno di loro conoscesse molto l’inglese ha aiutato molto quindi non preoccupatevi se la vostra futura famiglia parlerà solo spagnolo. Sempre molto emozionanti sono state anche la prima lezione di spagnolo, di cucina e di tango. Ballare il tango devo dire che è molto difficile infatti non lo so ancora minimamente fare però è molto divertente e inoltre è un’occasione per passare del tempo con gli altri ragazzi di AFS.

Ora che mi rimangono solo 4 giorni da passare in questa meravigliosa città che è Resistencia inizio ad essere un po’ triste poichè sto realizzando che dovrò lasciare qua, insieme a tutte le persone che ho conosciuto, una parte del mio cuore perché sì: Argentina me rubaste el corazon desde el primero dìa! Mi mancheranno molto i discorsi che faccio ogni mattina con Lucia, la domestica, che mi racconta sempre qualche aneddoto sulla famiglia e mi mancheranno moltissimo tutte le “comidas” argentine perché non è mai stato più vero che in realtà AFS significa “Another Fat Student”. Infine so già che porterò con me in Italia tantissimi ricordi, oltre a qualche chiletto in più e un po’ di malinconia per la lontananza dalla mia fantastica famiglia argentina, ora infatti non ho più solo una famiglia. Salutare tutti tra qualche giorno sarà la parte più difficile di tutta l’esperienza ma anche ciò ne fa parte. Spero di poter tonare molto presto in questo fantastico Paese!

Come ultima cosa consiglio a chiunque abbia in mente di intraprendere questo tipo di esperienze, che sia un mese o un anno, di non avere dubbi e di partire subito perché è davvero la miglior cosa che possa capitarvi!

Laura

Da Vercelli in Argentina per un'estate

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