Chiro! Chiro! Chiro!
Francesca
Da Arezzo in Belgio per un anno
Chiro per me é casa, é famiglia. Mi mancherà proprio perché in Italia non esiste, ed è una delle differenze culturali che ho riscontrato tra Belgio e Italia.
Il mio rientro in Italia si avvicina sempre di più. A volte mi immagino come sarà rivedere e riabbracciare la mia famiglia, i miei amici, la mia casa e la mia città. E allora sorrido alla vista di tutto questo ma poi la malinconia prende il sopravvento.
Il mio rientro in Italia si avvicina sempre di più. A volte mi immagino come sarà rivedere e riabbracciare la mia famiglia, i miei amici, la mia casa e la mia città. E allora sorrido alla vista di tutto questo ma poi la malinconia prende il sopravvento.
Ci sono tante cose che mi mancheranno ma ce n’é una che mi mancherà più di tutte quante:
Chiro!
Qui, in Belgio Fiammingo, il 90% dei giovani fa parte di un'organizzazione, i due più grandi sono Scout e Chiro, e io sono un membro di quest'ultimo gruppo.
Ma cosa é Chiro?
Chiro é un'organizzazione fiamminga per ragazzi, dai 6 ai 18 anni, che si ritrovano e passano insieme le domeniche. Siamo divisi in gruppi, in base all’ètà.
Io faccio parte dell’ultimo gruppo,”Aspi”, e dopo i 18 anni puoi diventare leader.
Come è una giornata tipo?
Ci ritroviamo alle 14:30 ogni domenica. Ci mettiamo tutti in cerchio all’aperto, qualunque sia il tempo, pioggia, neve o sole. Ci salutiamo, cantiamo e balliamo una canzone di Chiro tutti insieme. Poi vengono chiamati al centro quelli che hanno compiuto gli anni durante la settimana e gli cantiamo “Gelukkige verjaardag” (Tanti auguri). Prima di salutarci facciamo un gioco tutti insieme e ci auguriamo una buona domenica (Prettige zondag). Dopo ci dividiamo nei vari gruppi. Nel nostro gruppo siamo undici ragazze e le due leader. Ogni domenica le nostre leader preparano dei giochi da fare, ma oltre a giocare e a divertirci, affrontiamo anche conversazioni significative e prepariamo feste o eventi per la comunità. Per esempio, lo scorso mese il nostro gruppo Aspi ha preparato una festa per tutti i ragazzi del paese. Ora stiamo preparando uno spettacolo, dove ogni gruppo deve portare in scena una coreografia.
Ma per me Chiro é molto più. Qui ho trovato degli amici belgi, che non sono exchange student. Mi sento davvero parte di una comunità, che ho imparato a conoscere sempre di più attraverso Chiro e che fino ad un anno fa non conoscevo per nulla Chiro per me é casa, é famiglia. Dovreste vedere come sono emozionata ogni domenica e non vedo l’ora che sia sempre la domenica successiva. E se penso che in Italia la domenica non mi piaceva affatto perché era l’ultimo giorno di riposo prima dell’inizio settimana, qua invece la adoro.
Il mio primo giorno a Chiro?
Se devo essere sincera, non mi piacque affatto ma non mi sono buttata giù e ho deciso di riprovarci una seconda volta. Lo ricordo ancora. Ero da poco arrivata in questo nuovo paesino, che sarebbe stato casa per i prossimi mesi, e ancora non conoscevo nessuno. Le ragazze, quel giorno, erano molto fredde e poco interessate a me e a quello che stavo facendo anche se io ho provato a farmi conoscere.
Ma la volta successiva e quelle dopo, fino ad oggi, sono state splendide. Non mi escludono e non mi fanno sentire di troppo, sono curiose e mi fanno domande, quando non capisco qualcosa me lo spiegano
Mi vengono in mente solo tanti momenti belli e che portero’ sempre con me. Come quella volta che sono caduta mentre stavamo giocando mettendomi in ridicolo. O come quella volta che abbiamo preparato tutte insieme la pizza ma loro hanno cominciato a metterci come condimenti ananas, pollo e prosciutto e non riuscivano a capire come potessi mangiare solo una pizza margherita.
Mi mancherà proprio perché in Italia non esiste, ed è una delle differenze culturali che ho riscontrato tra Belgio e Italia. Voglio tutto questo in Italia, voglio portarli con me!
Francesca
Da Arezzo in Belgio per un anno