Da Gioia del Colle in Polonia per una settimana
Studenti della classe 3E dell'IISS "Canudo" di Gioia del Colle
Partecipanti ad uno scambio di classe con la Polonia
Riportiamo qui di seguito alcune testimonianze degli studenti della classe 3E dell'IISS "Canudo" di Gioia del Colle, che hanno partecipato ad uno scambio di classe con la Polonia a Chrzanov .
"18.11.17 - Ed eccoci, con tutte le valigie, ricoperti da giacche e sciarpe ingombranti, pronti per salutare i nostri genitori e partire per un nuovo viaggio, soli, come piccoli esploratori alla ricerca di tanti perché, pronti a scoprire, abituarci e a varcare il nostro piccolo confine per addentrarci in un posto più grande di noi. Erano appena le h19.00 ed ero già diventata tutt’uno con l’ansia; improvvisamente avevo paura di tutto, di volare, di conoscere nuove persone, di dovermi adattare e di dovermi allontanare da tutto ciò che fino ad allora non avevo mai lasciato.
Ho iniziato a fantasticare, ad immaginarmi in un’altra dimensione che dopo qualche ora avrei potuto vivere realmente ma, pur sentendomi spaesata, l’idea e il desiderio di provare non mi dispiaceva affatto tanto da prendere il sopravvento su tutto il resto; intanto mi consolavo con l’idea che sarebbero stati solo dieci giorni.
Ricordo le lunghe camminate, il freddo penetrarmi dal cappotto e sfiorarmi delicatamente la pelle, i fiocchi di neve ricoprirmi i capelli, le risate, persino le patatine alla cipolla, le lotte per svegliarmi presto e il party, dove ho conosciuto persone fantastiche che pur di parlarmi usavano il traduttore per non farmi sentire sola, persone che mi venivano incontro, curiose di conoscermi, di conoscere la mia “storia” e la mia lingua.
Sono stati una seconda famiglia per me ed è bellissimo come in questi dieci giorni mi abbiano fatta sentire una seconda figlia."
Manuela
Sono stati una seconda famiglia per me ed è bellissimo come in questi dieci giorni mi abbiano fatta sentire una seconda figlia.
“L’incertezza di cosa dire e come comportarsi al mio risveglio, la paura di non riuscire a farmi capire, di essere scortese involontariamente, di non trovare il giusto feeling con la ragazza che mi ha ospitato e la sua famiglia, erano tutte cose che mi suscitavano ansia. Invece le mie paure sono state infondate, perché la mia famiglia polacca ha fatto di tutto per farmi sentire a mio agio, a cominciare per esempio dal cibo.
"18.11.17 - Ed eccoci, con tutte le valigie, ricoperti da giacche e sciarpe ingombranti, pronti per salutare i nostri genitori e partire per un nuovo viaggio, soli, come piccoli esploratori alla ricerca di tanti perché, pronti a scoprire, abituarci e a varcare il nostro piccolo confine per addentrarci in un posto più grande di noi. Erano appena le h19.00 ed ero già diventata tutt’uno con l’ansia; improvvisamente avevo paura di tutto, di volare, di conoscere nuove persone, di dovermi adattare e di dovermi allontanare da tutto ciò che fino ad allora non avevo mai lasciato.
Ho iniziato a fantasticare, ad immaginarmi in un’altra dimensione che dopo qualche ora avrei potuto vivere realmente ma, pur sentendomi spaesata, l’idea e il desiderio di provare non mi dispiaceva affatto tanto da prendere il sopravvento su tutto il resto; intanto mi consolavo con l’idea che sarebbero stati solo dieci giorni.
Ricordo le lunghe camminate, il freddo penetrarmi dal cappotto e sfiorarmi delicatamente la pelle, i fiocchi di neve ricoprirmi i capelli, le risate, persino le patatine alla cipolla, le lotte per svegliarmi presto e il party, dove ho conosciuto persone fantastiche che pur di parlarmi usavano il traduttore per non farmi sentire sola, persone che mi venivano incontro, curiose di conoscermi, di conoscere la mia “storia” e la mia lingua.
Sono stati una seconda famiglia per me ed è bellissimo come in questi dieci giorni mi abbiano fatta sentire una seconda figlia."
Manuela
Sono stati una seconda famiglia per me ed è bellissimo come in questi dieci giorni mi abbiano fatta sentire una seconda figlia.
“L’incertezza di cosa dire e come comportarsi al mio risveglio, la paura di non riuscire a farmi capire, di essere scortese involontariamente, di non trovare il giusto feeling con la ragazza che mi ha ospitato e la sua famiglia, erano tutte cose che mi suscitavano ansia. Invece le mie paure sono state infondate, perché la mia famiglia polacca ha fatto di tutto per farmi sentire a mio agio, a cominciare per esempio dal cibo.
Questa esperienza per me è stata una sfida, in quanto per un carattere come il mio riuscire a superare l’ostacolo della diffidenza e della timidezza è stata una conquista importante, mi sembra di riuscire a guardare il mondo con occhi nuovi e la mente più aperta a ciò che non conosco ma che sono pronto ad accettare.”
Marco
"Il giorno più bello che ho vissuto in Polonia è stato la domenica in cui alcuni ragazzi polacchi, organizzarono una visita in una località montuosa chiamata Zakopane.
Dopo due ore di pullman arrivammo in montagna e vedemmo appena usciti un paesaggio a cui io sono poco abituato, infatti tutto era bianco intorno a noi, tutto sembrava candido e trasmetteva grande serenità. Qui dopo aver preso una cioccolata calda ci avviammo per le vie della città, girando un gran numero di negozi e giocando costantemente a palle di neve fino al momento in cui decidemmo di fare una vera e propria battaglia che costrinse tutti a bagnarsi completamente. In quel momento ero veramente felice, e ho pensato per la prima volta che non avrei mai voluto andarmene dal quel posto fantastico e non avrei mai voluto dover abbondonare quelle persone fantastiche.!
Simone
Dopo due ore di pullman arrivammo in montagna e vedemmo appena usciti un paesaggio a cui io sono poco abituato, infatti tutto era bianco intorno a noi, tutto sembrava candido e trasmetteva grande serenità. Qui dopo aver preso una cioccolata calda ci avviammo per le vie della città, girando un gran numero di negozi e giocando costantemente a palle di neve fino al momento in cui decidemmo di fare una vera e propria battaglia che costrinse tutti a bagnarsi completamente. In quel momento ero veramente felice, e ho pensato per la prima volta che non avrei mai voluto andarmene dal quel posto fantastico e non avrei mai voluto dover abbondonare quelle persone fantastiche.!
Simone
"C’è chi cresce rimanendo attaccato alla visione del mondo trasmesso dalla famiglia, dalla scuola, dagli amici ritenendola l’unica buona e difendendola con aggressività. C’è, invece chi prova a guardare il mondo negli occhi, trovando sicurezza nel confrontarsi con stili di vita e di pensiero differenti, trovandosi a proprio agio di fronte a chiunque e in ogni situazione."
Matilde
"Alla fine, dopo aver fatto questa esperienza, dopo essere andata lì ed aver vissuto con una famiglia che non è la mia, ma che ormai lo è diventata, mi sento cambiata; non so precisamente cosa sia cambiato in me, forse l’essere diventata un po’ più matura e autonoma, il fatto di essere diventata più aperta nei confronti di altre culture e priva di pregiudizi."
Sabrina
Studenti della classe 3E dell'IISS "Canudo" di Gioia del Colle
Partecipanti ad uno scambio di classe con la Polonia