Ho aperto il mio mondo al mondo!

Loretta

Responsabile dei programmi di ospitalità del Centro locale di Cremona

Un pomeriggio qualsiasi, chiacchierando con mia figlia dodicenne del suo desiderio di studiare in un altro paese, decido di mettermi al computer e, dopo aver digitato “studiare all’estero” finisco casualmente sul sito di Intercultura. Non conoscevo l’Associazione e non avevo idea che studenti minorenni potessero frequentare un anno scolastico in un altro paese.

Leggo velocemente un paio di articoli che illustrano i programmi di invio e poi l’occhio cade sul link “Aggiungi un posto a tavola” (sul sito attuale “Apri il tuo mondo al mondo”). Mia figlia è ancora piccola, se mai dovesse partire, sarebbe solo tra 3/4 anni, ma comincio a pensare che non sarebbe una cattiva idea provare ad ospitare uno studente, anche per aiutarla a capire quelle che potrebbero essere le difficoltà di una vita in un altro paese, in un’altra famiglia.

Da quel pomeriggio qualsiasi sono passati quattro anni e non esagero nel dire che Intercultura ha piacevolmente stravolto la mia vita e quella della mia famiglia. Prima con l’arrivo di Francielli dal Paraguay, un uragano, sempre contenta e che per sua sfortuna ha subìto per prima le difficoltà e le insicurezze di una mamma ospitante un po’ ansiosa e preoccupata, poi con Magda, dalla Polonia: una ragazza molto dolce e decisamente più tranquilla rispetto a Francy, ma molto in gamba e determinata (in soli tre mesi ha imparato perfettamente la nostra lingua). Non posso dire che sia stato tutto semplice, anzi, le difficoltà sono state tante, ma come mi ha detto Magda una volta, le cose più difficili sono le più belle.

Nel frattempo ci sono state le selezioni di mia figlia per poter partecipare ad un programma all'estero, le lacrime per la partenza, le ansie di avere una figlia lontana. Ora, dopo quattro anni, mi ritrovo con mia figlia che ha 17 anni e sta per tornare dal suo anno scolastico in Honduras, la sorella di 16 che si appresta ad iscriversi al nuovo concorso e tanti nuovi amici: sì, perché entrare nel vortice di Intercultura significa veramente aprire le porte al mondo. Le ragazze che abbiamo ospitato, gli altri studenti stranieri, i volontari che ci sono sempre stati vicini quando eravamo in difficoltà, le altre famiglie ospitanti. Partecipare alle attività di Intercultura non è stato solamente un modo per conoscere meglio le nostre figlie straniere, ma ci ha permesso di conoscere tante persone che ora sono diventate parte del nostro quotidiano, cari amici con cui condividiamo tempo e idee..

E’ proprio vero che Intercultura è un virus contagioso, infatti dallo scorso anno ho deciso di impiegare un po’ del mio tempo come volontaria, assistente di Angela dal Perù (una ragazza veramente speciale, sono proprio contenta di averla conosciuta). E tra poco mi aspetta un’altra novità: da settembre subentrerò nel ruolo di Responsabile Ospitalità. Sono piuttosto in ansia per questo ruolo, so già che sarà impegnativo ma è una sfida che ho accettato anche per me stessa! Intercultura mi ha insegnato in questi anni ad affrontare le sfide a testa alta. Sono quindi pronta a scrivere un nuovo capitolo di questa bellissima storia!

Loretta

Responsabile dei programmi di ospitalità del Centro locale di Cremona

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