I danesi come le noci di cocco

Ines

Da Milano in Danimarca per un anno

Quando intercultura mi ha comunicato di essere risultata vincitrice di un programma annuale in Danimarca ero felicissima perchè la Scandinavia era proprio la meta desiderata. Smaltita l’eccitazione delle prime settimane, ho cominciato a fare ricerche su questo paese e sono partita dalle cose banali, come la storia, il clima e i luoghi turistici. Ho cominciato a fantasticare su come sarebbe stato il mio anno e ho cercato video e articoli che ne parlassero. Certamente conoscevo gli stereotipi sulle persone del nord Europa, come per esempio il loro essere molto freddi e distaccati e parlare di loro con altre persone non ha fatto altro che incrementare questa credenza. Tutti mi dicevano la stessa cosa: i danesi sono freddi, niente a che vedere con noi italiani. Tra me e me pensavo, quello che insegna Intercultura è di non giudicare un’altra cultura prima di averla realmente vissuta e che la maggior parte degli stereotipi non ha fondamento. Tuttavia, mi ripetevo anche che se tutti dicevano che i danesi sono persone fredde doveva pur essere vero. Sono partita con il desiderio di scoprire se fosse realmente così, avevo paura di scontrarmi con la realtà dei fatti, avevo paura di non essere adatta alla Danimarca essendo una persona abbastanza timida.
Ho passato i primi tre giorni nel mio paese ospitante al campo di arrivo, organizzato da AFS insieme a tutti gli altri ragazzi pronti per affrontare un anno in Danimarca. L’ultimo giorno abbiamo avuto solamente una group session con argomento il popolo danese. Mi ricordo perfettamente le parole di Emilie, volontaria ed ex-exchange student in Brasile: “Noi danesi siamo come le noci di cocco, abbiamo il rivestimento duro ed è difficile romperlo ma uno volta rotto, siamo persone molto dolci, come il succo di cocco”. Questa metafora mi ha colpita tantissimo. Parafrasando, Emilie voleva dire di non arrenderci anche se ci fosse sembrato che i nostri sforzi non sarebbero stati ricambiati come avremmo voluto perché, una volta presa confidenza, i danesi possono essere le persone più socievoli del mondo.

Per i primi due mesi, mi sono attaccata a questa metafora, nella speranza che fosse vero. Le settimane passavano dal mio arrivo in Danimarca e mi sembrava che i danesi fossero tutti chiusi e che non volessero entrare in confidenza con me. Erano molto gentili e disponibili ad aiutarmi ma niente di più. Dopo un esame di coscienza, ho capito che non ero mai uscita dalla mia comfort zone e che avrei dovuto impegnarmi di più. E così ho fatto e non me ne sono pentita. In questo modo ho scoperto che i danesi sono tutt’altro che freddi, che gli stereotipi su di loro sono appunto solo stereotipi. Se non fossi uscita dal mio guscio non avrei mai sperimentato la gioia di avere amici danesi. Vorrei sostituire tutti questi stereotipi con dei fatti perchè i danesi sono le persone più gentili e disponibili che si possa mai trovare. Fanno attenzione ai piccoli dettagli, come quella volta che ero curiosa di sapere di più sullo stile di vita hygge danese e alcuni mie compagni mi hanno regalato un libro a riguardo. Leggendo il libro ho appreso che per capire cos'è hygge bisogna provarlo ma cercando di descriverlo è lo stare raggomitolati sul divano con chi ami, è la sensazione di essere a casa, al sicuro, conversando sulle piccole o grandi cose della vita, oppure sorseggiando una tazza di tè da soli davanti al fuoco.
Penso che i danesi siano persone così speciali proprio per il loro modo di approcciarsi alla vita, sanno trarre il meglio da ogni situazione.
I danesi sono davvero come le noci di cocco, è difficile attraversare la loro corazza ma una volta superata sono le persone migliori e più dolci che si possa mai trovare.

Ines

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