Il bello dell’esperienza è nelle stranezze
Gabriele
Da Napoli in Australia per due mesi
Due mesi lontano da casa, dai propri amici, dalla propria famiglia, lontano da tutto.
C'è chi sarebbe pronto a dare del pazzo a ragazzi che, come me, hanno deciso di intraprendere questa esperienza, che è tutt'altro che pazzia!
Sono partito per fare un programma bimestrale in Australia, la mia prima scelta, e potete immaginare quanto sia stato contento di avere questa opportunità; insomma in Australia non è che ci si va tutti i giorni!
Io sono partito con il desiderio di essere pronto a tutto, non mi importava, anzi: il bello dell'esperienza sarebbe stato proprio nel trovare cose "strane"! Ciò avvenne sin da subito sia nelle cose più piccole, come ad esempio il camminare scalzi per casa, sia in quelle più grandi, come ritrovarsi i canguri nel proprio giardino; ma la cosa più strana di tutte è proprio il fatto di abituarsi poi a tutto ciò che prima ci risultava completamente estraneo al nostro modo di vivere, ma che poi è diventato “normale”. È proprio per questo che, secondo me, un'esperienza così può renderci migliori, più aperti, non spaventati da qualcosa semplicemente perché è diverso.
Per quanto riguarda la scuola, posso dire che è stato un qualcosa di indescrivibile, soprattutto all'inizio quando tutti ti guardano con quella faccia perplessa ma allo stesso tempo curiosa pensando: "Oh guarda, quello è l'italiano!" Per non parlare di quanto potesse risultare strano trovarsi in una scuola come quelle che siamo abituati a vedere solo nei film, con tanto di armadietti e alunni che cambiano aula da un'ora all'altra. Con gli altri studenti è stato molto semplice fin da subito fare conoscenze e stringere nuove amicizie.
Un'esperienza così può renderci migliori, più aperti, non spaventati da qualcosa semplicemente perché è diversoNell'ambito della famiglia posso dire che magari ci si sente un po' in soggezione all'inizio, come è normale che sia, ma dopo un paio di settimane non vi sentirete più ospitati, ma vi sentirete come se quella casa, quella famiglia, fosse davvero la vostra. In più, l'inglese è migliorato tantissimo, più di quanto potessi mai aspettarmi senza neanche che me ne rendessi conto! Certo, in due mesi non si possono fare miracoli, ma rispetto a come parlavo prima della partenza sono davvero migliorato molto.
Magari un'esperienza bimestrale come questa, paragonata a una annuale, può sembrare un niente, ma in realtà l'esperienza si fa lo stesso, è semplicemente più breve e magari può servire a motivare a partire per un anno persone che non si sarebbero mai sognate di fare un programma annuale.
Gabriele
Da Napoli in Australia per due mesi