Il carnevale a Samugheo
Yue
Dalla Cina a Cagliari per un anno
La cultura si scopre in ogni momento, persino nella vacanza.
Il 23 febbraio siamo andati a Samugheo per vedere il carnevale. Era diverso dal carnevale di Venezia, questa festa era selvatica e pazza. Indossavano maschere spaventose, diventavano ai animali, correvano tra la gente, si arrampicavano sui muri e arrivavano anche nelle terrazze delle case...erano misteriosi e ci fanno paura...
Quel giorno, dopo pranzo, siamo partiti da Cagliari e dopo circa un'ora e mezza siamo arrivati a Samugheo! Lì c’era tanta folla e tutti stavano in piedi. Il primo gruppo indossava la tragica e spaventosa maschera composta da un gabbano nero di orbace, con il cappuccio calato sul viso, il “tintieddau". Il “tintieddau” è una polvere ricavata dal sughero bruciato. Stavamo guardando e pensando "wow, cosa ‘sono’?!". All’improvviso sono venuti davanti a noi, e hanno messo il “tintieddau” sui nostri visi. Non conoscevamo questa tradizione ed eravamo tutti sporchi come i mostri!
Poi c’era il gruppo di Samugheo si chiama “mamutzones”. Il "mamutzone" indossa una pelle di capra su un abito nero, sul dorso e sul petto porta i campanacci, il capo è ricoperto da un copricapo in sughero. Non abbiamo mai visto un carnevale così concitato, tutti fuggivamo. Io mi sono scontrata con un persona con la maschera ma non mi ha fatto paura! Dopo ho capito che lui voleva farmi ruotare su me stessa, ma non è riuscito perché sono alta e pesante! Stavo scattando le foto e stavo guardando ogni momento perché non volevo perdere nessuna scena!
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Yue
Dalla Cina a Cagliari per un anno