Il mio anno all'estero

Lorenzo

Da Torino in Honduras per un anno

Lorenzo ci racconta i capitoli più importanti della sua esperienza all'estero!

Io
Il mio nome è Lorenzo e sono un giovane studente AFS che sta vivendo la sua esperienza in Honduras, un Paese centro americano ricco di cultura, tradizioni e passione che mi stanno insegnando a “vivere” in un contesto diverso da quello che ho lasciato.
In questi miei quasi otto dei 10 mesi di vita altrove, sto arricchendo molto il mio bagaglio culturale grazie agli aspetti positivi e negativi di questa nazione e grazie alle esperienze che sto facendo.
La Famiglia, gli Amici e la Scuola sono alcune delle cose più importanti che fino ad adesso hanno caratterizzato le mie giornate e la maggior parte del tempo in cui sono stato in questo paese.
Ho deciso di chiamarli con la lettera maiuscola per valorizzarli e metterli in evidenza secondo anche un ordine di personale importanza.

Famiglia
Alcuni potrebbero dire che sia stato fortunato e forse non avrebbero nemmeno tutti i torti in quanto la mia Famiglia ospitante somiglia molto alla mia famiglia italiana. I gusti sono simili e, per alcuni aspetti, anche le tradizioni. L’amore che ogni giorno dimostrano nei miei confronti mi fa sentire proprio a casa. Sono molto sportivi ed amano conoscere il mondo, proprio come la mia famiglia italiana. I lavori che svolgiamo in casa sono molto simili in quanto anche qui, come in Italia, aiuto ad apparecchiare e sparecchiare la tavola ed abbiamo turni per chi deve lavare le stoviglie. Una differenza è stata l’attività di costruzione con mio padre ospitante. Infatti, in questi mesi, abbiamo fatto lavori di carpenteria, come costruire tavolini per una casa al lago, un mobile ed altri lavori per la decorazione della casa nel periodo natalizio ed ammetto che seppur faticosi, sono stati molto utili, non solo perché ho imparato alcune tecniche in questo campo che non conoscevo, ma anche perché si è creata un’intesa particolare tra me e mio padre. Oltre a padre e madre ho due fratelli dei quali uno studia negli Stati Uniti e perciò lo vedo poco. In questo periodo la mia Famiglia ed io abbiamo passato alcuni momenti insieme veramente speciali, che mi hanno fatto capire qual è il vero valore della famiglia.
All’inizio la comunicazione non era facile e seppure già sapessi alcune parole in spagnolo mi relazionavo mischiando l’inglese e quel poco di spagnolo che già sapevo. Qualche fraintendimento c’è stato però con il tempo e con la conoscenza linguistica che aumentava, la comunicazione si è resa sempre più facile e chiara.
Abbiamo fatto viaggi, riso, imparato a comprenderci, abbiamo festeggiato e ci siamo conosciuti ogni giorno meglio così da avere un rapporto come una vera famiglia.
Questa è la mia Famiglia. Nella Foto 3 siamo ritratti la mia famiglia ed io la Vigilia di Natale, che abbiamo passato a casa nostra insieme ad altri parenti. Ammetto che in questa situazione, soprattutto quando stavamo mangiando tutti insieme nella tavolata di famiglia, ho pensato alla mia famiglia italiana e come lo avrei passato se fossi stato con loro. Un po’ di malinconia l’ho sentita, ma subito dopo, mi sono reso conto che la cosa che stavo facendo era una cosa unica ed irripetibile. Nella Foto 4 siamo mio fratello minore, io, mio fratello maggiore e mio cugino che stiamo mangiando il maiale (cena tipica natalizia). Seppur molto buono ho rimpianto un po’ il pandoro alla fine del pasto. Dopo la cena abbiamo condiviso un momento famigliare che particolarmente ha attirato la mia attenzione. Con tutta la famiglia attorno l’albero di natale è iniziato un gioco tradizionale chiamato (cuchumbo). Ognuno doveva dare il regalo alla persona che gli era capitata durante un’estrazione fatta qualche giorno prima ed ognuno doveva dire quello che pensava di quella persona e gli altri dovevano indovinare chi era il destinatario del regalo prima che venisse detto il suo nome. In questo modo ho avuto anche la possibilità di capire cosa i miei parenti pensano di me ed è stata una bella emozione.
  • Foto 1 - Lorenzo
  • Foto 2 - Famiglia
  • Foto 3 - Famiglia
  • Foto 4 - Famiglia
  • Foto 5 - Amici
  • Foto 6 - Amici
  • Foto 7 - Amici
  • Foto 8 - Scuola
  • Foto 9 - Scuola
  • Foto 10 - Scuola
  • Foto 11 - Calcio
  • Foto 12 - T.E.S.

Amici
Penso che una delle cose migliori che ti possano capitare nella vita sia conoscere persone speciali che ti possano aiutare nei momenti più difficili e con le quali passi i momenti migliori della tua vita. Amici possono anche non essere solo i tuoi coetanei, per esempio i membri della tua famiglia sono prima di tutto tuoi amici. Per quanto riguarda i miei coetanei ho stretto alcune amicizie che per me significano molto sia tra gli altri exchange student sia tra i miei compagni di scuola, infatti con tutti loro ho vissuto momenti unici ed irripetibili che si sono aggiunti alle esperienze che porterò sempre con me. Iniziando la scuola, molti si sono rivelati interessati a conoscermi meglio e quindi ad essere miei amici anche senza conoscermi bene. Questo è stato un’aiuto per me in quanto non mi sono mai sentito solo ed anzi sono riuscito a percepire queste amicizie, come vere. Lavorare in gruppo ed aiutarsi a vicenda nelle varie lezioni è stata anche una cosa che mi ha aiutato molto per entrare meglio in contatto con i miei compagni e stringere con loro un rapporto di complicità ed amicizia. Per quanto riguarda gli studenti AFS è differente perché quando abbiamo passato i primi giorno insieme eravamo tutti nella situazione un po’ nervosa ma allo stesso tempo eccitata per quest’ondata di cultura nuova. Con alcuni degli studenti AFS ho stretto un rapporto molto forte ed è grazie a loro che alcuni momenti di malinconia e solitudine, sono riuscito a superarli senza alcun problema. Anche qui qui rapporto di complicità è quel di più che trasforma una semplice conoscenza in amicizia vera. Per complicità intendo quando due o più persone sono nella stessa situazione e danno tutto quello che hanno per aiutare l’altro. Complicità è quando ci si aiuta, quando si danno consigli, si sbaglia insieme e insieme si cerca di rimediare. E’ fondamentale in un’amicizia.
Nella Foto 6 sono andato con amici a vedere delle piscine naturali con un‘ acqua particolarmente azzurra.
Nella Foto 7, sono con altri studenti AFS della mia città, al parco del Picacho (punto panoramico più importante della città ed anche parco che ospita una statua del Cristo).
Ho scelto queste due foto perché rappresentano due momenti della mia esperienza nella quale mi sono sentito parte di qualcosa che per me ha un valore molto importante: l’amicizia.

Scuola
Durante i miei mesi qui, ho frequentato regolarmente la scuola ed ammetto che le differenze rispetto alla scuola italiana sono molteplici e nel primo periodo è stato un po’ complicato accettarle e comprenderle. Ad esempio l’orario, perché qui la scuola inizia sempre alle 7.20, l’uniforme obbligatoria ed in generale il regolamento, per il quale non si può tenere la barba, orecchini e tatuaggi ed anche il fatto di andare a scuola il sabato per Lavori Socialmente Utili. Inizialmente ho avuto alcune difficoltà nel reggere la pressione di questi orari veramente pesanti. I professori sono stati molto accoglienti ed ammetto che hanno provato fin da subito ad inserirmi nella classe senza pensare troppo alle diversità linguistiche ed creando un ambiente rispettoso e piacevole in classe. I compagni mi hanno aiutato sempre, chiedendomi se avessi necessità particolari nelle quali loro mi avessero potuto aiutare e questo l’ho apprezzato molto e lo riconosco come un alto gesto di umanità, che pienamente rispetto e condivido.
La mia è una scuola americana e per questo la maggior parte delle materie sono insegnate da in lingua inglese da insegnanti madrelingua. Ho superato i primi tre parziali con voti molto buoni e sono entrato nei tre parziali in High Honor Roll (una premiazione per tutti gli studenti con voti superiori al 91%).
Grazie alla scuola ho anche fatto molte amicizie ed ho imparato meglio il valore del tempo e l’importanza di sapersi adattare a situazioni differenti da quelle a cui si è abituati.
La Foto 9 è stata scattata durante la certificazione che mi è stata consegnata al finale del primo parziale in quando i miei voti erano tutti sopra il 91%.
La Foto 10, invece, è stata scattata da un insegnante durante un’attività di gruppo organizzata per il ritiro spirituale al quale stavamo partecipando. Ci sono poi attività molto particolari che sono di tradizione per i SENIORS (ultimo anno), sono: Breakfast, Lunch, Prom, Character Day, Superhero Day, Villain Day, Cartoon Day. La bellezza di queste attività è quella di conoscere i gusti e interessi dei compagni, solitamente meno evidenti. Queste caratteristiche si intuiscono grazie a come uno si veste, a che personaggio sceglie, qual è il suo idolo ed anche il motivo delle scelte. Tutto questo aiuta a conoscere più a fondo la persona.
Calcio
Grazie alla mia scuola, ho avuto anche la possibilità di entrare nella squadra di calcio giovanile, rappresentando l’istituto in numerosi tornei a livello regionale ed internazionale. Le difficoltà per entrare nella squadra non sono state molte in quanto ho passato i provini di inizio anno senza alcun problema e dall’inizio ho giocato titolare nella squadra. Ho avuto l’opportunità di giocare nei più importanti stadi honduregni ed ammetto che è stato un’emozione unica ed una sensazione bellissima, che sempre ricorderò. Oltre a questo, ho avuto anche l’opportunità di conoscere persone fantastiche come i miei compagni di squadra ed il mio allenatore e aver raggiunto il secondo posto nel torneo nazionale (ABSH) è una soddisfazione enorme ed anche un orgoglio personale. La mia soddisfazione maggiore però, è stata condividere questi risultati con i miei amici che si sono comportati come una famiglia nel momento del bisogno e con i quali ho formato un gruppo unito e compatto pronto a portare in alto il nome della scuola.

T.E.S.
T.E.S ossia Trabajo Educativo Social, che tradotto in italiano è Lavoro Socialmente Utile, è un’attività obbligatoria che gli studenti dell’ultimo anno di scuola superiore devono svolgere per potersi diplomare. Questa attività consiste principalmente in: Insegnare inglese ai bambini; alfabetizzare persone adulte; riforestare il parco naturale “Picacho”. Queste sono attività che non solo richiedono molto impegno, ma sono anche molto interessanti, perché fanno scoprire alcuni lati del Paese ospitante che aiutano a conoscere a pieno la cultura nella quale si è immersi. Lavorare con i bambini è stata una delle cose più belle che mi sia successa durante la mia esperienza. Vedere nei loro occhi la voglia di imparare è stata la cosa che più mi ha spinto a insegnare. Non solo ho insegnato io qualcosa, ma ho anche imparato. Ho imparato da chi ha meno ma che ha una voglia immensa di conoscere e non aspetta l’ora di iniziare. Alfabetizzare persone adulte mi ha fatto capire che non è mai troppo tardi per imparare e che non ci si deve mai dare per vinto. In questo periodo molto secco dell’anno, c’è gente che trova divertimento nell’iniziare incendi e questo è un grave problema per la città, per i cittadini e per il clima. Proprio per questo noi come scuola, quando lavoriamo nella reforestazione mettiamo il meglio di noi per provare a dare un futuro alla flora e fauna di questa città.

Lorenzo

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