La regola del "Compartir"

Martina

Da Caserta in Cile per un anno

2 agosto 2017 ore 7:00 AM, dopo due ore di sonno, la sveglia suona. È arrivato il momento, si parte.

Si parte per il viaggio che mi ha stravolto la vita. È il 2 di agosto quando conobbi 35 italiani che sarebbero stati i miei compagni d’avventura per un anno intero.
Con l’adrenalina a 1000 partiamo con sorrisi spensierati di ragazzi di 16/17 anni che in realtà non sapevano quello che li aspettava nel lontano Cile, che sarebbe stato la loro terra per un anno.
Son passati 10 mesi da quel giorno e ancora non realizzo che sia passato tanto tempo ma allo stesso tempo mi sento come se vivessi qui da sempre.In questo tempo ho imparato a convivere con tutte le differenze e con tutto quello che caratterizza questa cultura. Mi sono abituata a svegliarmi alle sei tutti i giorni e a viaggiare per un’ora fra la natura del “campo” pieno di animali e piante, per arrivare a scuola.
Mi sono abituata al calore di tutte le persone cilene che sin dal primo giorno non mi hanno mai lasciata sola, alla loro curiosità di voler conoscere una persona come me con una cultura totalmente distinta dalla loro, ai professori che ti trattano come se fossi una loro figlia.

Qui, è come se tutto fosse a colori, dalle case di Valparaíso ai murales della mia amata Chillán (città in cui vivo). È come se la spensieratezza delle persone, come se le risate dei bambini felici di giocare con il fango, come se l’allegria dei viaggi interminabili in pullman, come se la cueca, la cumbia, la ranchera e con tutto quello che è parte di questo paese, formassero un arcobaleno.

È bello poter iniziare una giornata con il sorriso in una scuola dove tutti ti conoscono e ti sorridono, dove passiamo le ricreazioni in cortile al sole, o seduti nelle “mesitas de ajedrez” ridendo e rendendo la giornata a scuola più piacevole. Infatti, in una giornata ho 4 ricreazioni dai 15 minuti all’ora, all’ora di pranzo.
Diventa piacevole quando un prof non è solo colui che ti impartisce clasiche lezioni, ma che ti trasmette valori, ti parla della vita e ti aiuta con tutti i problemi, dal più piccolo al più grande e grave. Giornate in cui i tuoi compagni di classe sono tutto quello di cui hai bisogno, sempre lì pronti ad appoggiarti, a spiegarti cose che magari non capisci e pronti a condividere tutto ciò che è loro con te; sì perchè qui tutto è un “compartir”, dagli appunti al cibo, dal trucco per le ragazze all’uniforme quando passa l’ispettore e tu non hai l’uniforme completa. E soprattutto poter “compartir” con ragazzi proveniente da tutto il mondo che possono capirti come nessun altro.

Tante lingue, culture, colori di pelle diversi ma questa esperienza e questo paese ci unisce tutti. Quando avrò di nuovo l’opportunità di parlare in spagnolo con ragazzi proveniente da tutti i continenti?

È bello poter iniziare la giornata con il sorriso con una famiglia che ti considera una figlia o una sorella come tutti gli altri. Una famiglia che ti accoglie con tutto l’amore che ha, così diversa dalla tua famiglia italiana ma che ha una parte del tuo cuore proprio come quella di sangue. Dal primo giorno, in cui mi hanno accolta con una sorpresa , mi sono sentita a mio agio e nel mio posto. Qui, le famiglie sono grandissime: ho 5 sorelle e 1 fratello che farebbero di tutto l’uno per l’altro, compresa me. La semplicità e l’unione è quello che caratterizza la mia familia, l’allegria è ciò che anima la casa siempre piena di persone, fra zii, cugini e amici.
Non c’è modo di annoiarsi, sono sempre in compagnia di qualcuno pronto a ridere e divertirsi.
Passerei settimane in casa perchè so che avrò sempre qualcosa da fare.

E ora che la mia esperienza sta finendo mi rendo conto di tante cose, tiro le somme e realizzo quante cose erano totalmente diverse un anno fa o due, quando non avevo nemmeno l’idea dell’anno all’estero. Di quanto son cresciuta e di quanto la mia visione del mondo si sia ampliata e sia cambiata.

Martina

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