La Terra della libertà

Luciano

da Palermo in Thailandia per un anno

SAWADTEE KRAP! (Ciao a tutti),

Mi chiamo Luciano, ho 15 anni e sto vivendo il mio sogno: un anno all'estero in Thailandia! Vengo da un piccolo paesino in Sicilia e circa un anno fa ho deciso di iscrivermi al programma Intercultura.


Il mio obiettivo era allargare i miei orizzonti facendo un'esperienza ed un programma educativo; immergendomi in una nuova cultura, completamente diversa dalla nostra; e trascorrendo le giornate come uno studente thailandese.
Ho scelto questo paese perché, spinto dalla curiosità, volevo conoscere meglio questa terra sconosciuta.

In Thailandia ho scoperto che anche chi non ha nulla è capace di offrirti il suo aiuto, senza volere nulla in cambio. Ho scoperto che condividere è essenziale e farlo ti rende una persona felice!

Ho scoperto che anche se spesso le persone non parlano inglese riesci a comunicare esclusivamente utilizzando il linguaggio degli occhi. Vedere le persone sorridere, nonostante la povertà, è il miglior souvenir che mi porterò a casa. Non avrei mai pensato che il sorriso di uno sconosciuto, incontrato camminando lungo la strada, potesse rendermi la giornata migliore.

Sto imparando a vivere nella semplicità, in cui non sono importanti le cose materiali ma i piccoli gesti verso il prossimo come le buone parole.
Ora mi chiedo: " Come mai in Italia le persone sono sempre tristi?".
Ci lamentiamo in continuazione dei nostri problemi, quando al contrario abbiamo già tutto quello che ci basterebbe per essere felici: l'amore. Ho imparato che l'affetto delle persone che ci circondano è il miglior regalo che la vita ci possa fare: avere qualcuno su cui contare.
''La vera crisi siamo noi''. C’è troppo consumismo ed egoismo: per noi è importante apparire piuttosto che essere. Qui, invece, sei libero di essere chi vuoi e l’apparenza non conta. Non c'è nessuna distinzione.
La prima cosa che ho notato una volta arrivato qui è stato il fatto che la maggior parte delle persone abbia la mentalità molto aperta.
Qui puoi letteralmente seguire il tuo istinto, aprirti al 100% alla società, senza avere paura dei pregiudizi: ad esempio ho visto ragazzi liberi di essere ciò che desiderano, liberi di truccarsi e indossare gli abiti che preferiscono. Questo mi ha fatto apprezzare molto il fatto che qui non esistono ''generi'' o distinzioni tra i sessi, non esiste l'omofobia, non c'è distinzione tra gli orientamenti sessuali e, sicuramente, questa è una cosa che ha arricchito il mio bagaglio culturale. Niente colori, religioni, non esiste il concetto di ''razza'', una parola che oggi mi fa rabbrividire.
MAI BPEN RAI - ไม่เป็นไร
Sono ormai entrato nel mood thailandese ''MAI BPEN RAI'', una sorta di ''Non importa'' o ''Don't worry'': lasciarsi scivolare le cose addosso senza pensarci troppo; vivere la vita a pieno senza pensare a quelli che, comunemente, sarebbero dei problemi.
Ad esempio, una volta mi dimenticai di togliermi le scarpe, prima di entrare in classe e, nonostante me ne fossi accorto solo dopo qualche ora, i miei compagni di classe mi sorrisero dicendomi: “Mai Bpen Rai”. A loro non importava, anche se in realtà aver tenuto le scarpe non era molto rispettoso nei loro confronti, questo perché la cultura thailandese è strettamente legata ed influenzata dalla religione Buddhista.
Qui, ho la possibilità di visitare tanti templi e entrarci a piedi scalzi mi fa sentire in una dimensione diversa, in un posto dove regna la pace dove ti senti protetto. Dopotutto, questa serenità in Thailandia è ovunque. Il relax non si trova solo nelle bellissime spiagge e nelle isole, ma anche nella quotidianità dei thai.

Luciano

da Palermo in Thailandia per un anno

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