Le "mie" elezioni USA
A.A.V.V.
Gli studenti dell'anno negli USA
Anche per loro, gli studenti di Intercultura che stanno trascorrendo il loro anno negli Stati Uniti, stanno vivendo lo scontro, in seno alle famiglie, tra gli amici di scuola, tra vicini di casa, che divide i sostenitori di Hillary Clinton e quelli di Donald Trump.
Ecco i racconti di un'elezione vissuta sul filo dei sondaggi e di colpi di scena.
ILARIA, DA BEMUS POINT, NELLO STATO DI NEW YORK
Elezioni in USA è quando tutta la nazione è in fibrillazione
ma il secondo dopo la pubblicazione del vincitore si tornerà alla calma e alla civiltà (Marco, dal Wisconsin)
ENRICO, DA OLIVETTE, NEL MISSOURI Da quanto sappiamo, gli americani hanno la tendenza all'esagerazione ed ad ingigantire qualsiasi tipo di situazione. Tutte delle credenze veritiere,e ci metto la mia parola. Colgo l'occasione riguardante il periodo elezioni per raccontare un fatto che si è verificato di recente, dal quale sono stato colpito e in particolare coinvolto. Durante la pausa pranzo a scuola un mio compagno della classe di "marketing", nel mezzo una banalissima conversazione, mi chiede cosa pensassi circa le imminenti elezioni. Un po’ intimorito dal fatto che quello che avrei detto, sarebbe potuto risultare addirittura un insulto, ho espresso il mio parere neutrale. Dopo aver espresso la sua opinione, un altro ragazzo, quasi schifato, espone la sua opinione chiaramente completamente diversa; inutile dire che una semplice conversazione in un tavolo da pranzo si sia trasformata in una sorta di lite a tema politico, con tanto di parole pesanti, quasi fossero i diretti vice dei due candidate alla carica presidenziale.
LORENZO, DA BUFFALO, NELLO STATO DI NEW YORK
L'aria che si respira qui è davvero strana, le persone sono davvero molto prese da questa elezione, ovviamente perché i due candidati hanno idee completamente diverse, e lo Stato è letteralmente diviso in due.
A scuola mi capita spesso di parlare di politica con i miei compagni, e una cosa di cui mi sono accorto è che i ragazzi o ragazze della mia età tendono a preferire il candidato che piace alla propria famiglia. mi spiego meglio: se un ragazzo tende a simpatizzare per Trump, nel 99% dei casi è perche la sua famiglia è “trumpista”, stessa cosa vale per la Clinton. Questo può sembrare ovvio, ma vuol dire essenzialmente che i ragazzi della mia età non hanno una vera loro opinione, ma si limitano a difendere il partito preso dalla famiglia, quasi come se fosse una questione di orgoglio.
Io ovviamente non posso dire chi preferisco io, però' posso aggiungere che i professori sono molto disponibili a parlare di questo argomento (senza esprimere la loro opinione ovviamente), tanto che ogni giorno dopo il dibattito, ne proiettano una piccola parte in classe, durante l'ora di storia americana.
Un grande saluto degli Stati Uniti e che vinca il migliore :)
BEATRICE, DA LAGRANGE IN ILLINOISSono Beatrice e sto vivendo l'anno più bello della mia vita qui negli Stati Uniti. Ho trovato subito molto interessante la possibilità di raccontare a voi,che sicuramente vi sarete già fatti un'idea riguardo le elezioni, i pensieri e le opinioni degli americani in queste settimane vicinissime al giorno delle elezioni. Durante questi tre mesi la maggior parte delle persone con cui parlavo di questo argomento mi hanno fatto capire che vorrebbero non avere la facoltà di votare per quanto sia difficile prendere una decisione. Molte persone non sono d'accordo con le idee di entrambi i candidati e si trovano a dover votare chi considerano il "meno peggio".
Tutti si chiedono come possano essere loro due i migliori di tutto il Paese. Due giorni fa ero a casa di una mia amica e sua mamma,guardando alcune interviste,si è chiesta come sia possibile che nel 2016 questo sia il meglio che gli Stati Uniti possano avere. Sono estremamente convinta che questa frase possa riassumere il pensiero di molti americani. Indubbiamente i restanti elettori che votano perché realmente d'accordo con le idee dei candidati,negano tutti gli aspetti negativi che le pubblicità e le interviste sottolineano riguardo essi. In conclusione mi sono realmente resa conto che ogni Paese ha i suoi pregi e i suoi difetti e che in fondo noi italiani non siamo poi così male,rispetto ad altri Paesi, come a volte pensiamo di credere.
REBECCA, DA ONTARIO, NELLO STATO DI NEW YORK
Appena arrivata negli Stati Uniti, onestamente pensavo che a nessuno piacesse Trump, ciò per vari motivi: in primis perchè non ero abbastanza informata sull’argometo e sopratutto per quello che vedevo sui social, dove lo deridevano per quello che dice o per come appare. Inoltre nella mia host family sono grandi fan di Hillary, in particolar modo la sorella maggiore, ha perfino costruito un grande “H” e piantata in giardino. A scuola, però, la situazione si è ribaltata quando ho iniziato a chiedere ai miei compagni chi preferissero tra Donald Trump e Hillary Clinton, ed ero sorpresa quando la maggior parte rispose: Trump. Ne ho avuto la conferma quando qualche settimana fa, c’è stato un sondaggio sulle elezioni e i risultati erano: il 34% vorrebbe eleggere Hillary, il 9% “altro” e ben il 57% Trump.
Ad ogni modo, qui, la maggioranza continua a pensare che queste siano “the worst election ever”
ovvero le peggiori elezioni di sempre, soprattutto dopo tutte le informazioni che stanno venendo fuori e dopo i vari dibattiti che ci sono stati in TV tra i due. Quindi, si può dire che verrà scelto chi per loro è il meno peggio, e non l’effetivo favorito.
A.A.V.V.
Gli studenti dell'anno negli USA