Mi sono già affezionata!
Erica
Da Grosseto in Cile per un anno
La scuola qui in Cile è abbastanza diversa da quella italiana, prima di tutto per via dell'uniforme che dobbiamo indossare. Credo che sia una cosa positiva – almeno, a me piace! - perché la mattina sai già cosa metterti e molte volte eviti di arrivare in ritardo.
La scuola è grandissima e insieme ai ragazzi della mia età ci sono tutti i ragazzi e i bambini a partire dai 4 anni. Tutta la scuola è all'aperto, visto che qui nel deserto non piove mai, e a seconda della finestra in cui ti affacci il panorama cambia tantissimo, ad esempio dall'aula di matematica vediamo il deserto e da quella di linguaggio vediamo il mare.
“Linguaggio” è la nuova materia che sto studiando, dove ti insegnano a fare le comprensioni di testi, poesie e articoli. Tutte le altre materie sono le stesse di quelle che già studiavo o che avrei dovuto iniziare quest'anno in Italia. Qui fanno tantissima matematica, ben 9 ore a settimana! Abbiamo la possibilità di scegliere tra tre diversi "piani", ovvero: umanistico, biologo e matematico, due scienze tra biologia, fisica e chimica e fra arte e musica. Entriamo alle 8 tutte le mattina e, a seconda del piano che abbiamo scelto, usciamo ad orari diversi, ad esempio alle 16.00 oppure alle 16.45, alle 15.00 o alle 13.00. Il rapporto con i professori è molto diverso, è più un rapporto di amicizia e confidenza, la maggior parte delle volte neppure ci si da del "lei".
Una cosa che mi piace molto dei miei compagni e delle persone cilene in generale è che sono molto calorose, cordiali, affettuoseDurante le ore di educazione fisica, specialmente se siamo vicino a una qualche festività, ci fanno ballare la danza tipica cilena, la “cueca”, si balla in coppia maschio-femmina ed è strana per chi non è cileno forse, ma è divertentissima per chi deve imparare a ballarla: ti fa sentire molto patriottico e sempre più parte di questo Paese.
Una cosa che mi piace molto dei miei compagni e delle persone cilene in generale è che sono molto calorose, cordiali, affettuose. Per presentarsi non basta una stretta di mano, spesso ci si dà anche un bacio ed un abbraccio. Tutti i ragazzi sono incuriositi, in senso positivo, dai ragazzi stranieri, e li accolgono a braccia aperte. Insomma, mi sono trovata subito benissimo, adesso che sono qui da un mese è come se li conoscessi da sempre! Tutti i giorni mi invitano a fare qualcosa o a studiare insieme, per aiutarmi o semplicemente per parlare. Quando usciamo insieme è come se loro fossero orgogliosi di uscire con noi "non cileni" e ti presentano a chiunque conoscano, non ci sono stati assolutamente problemi di integrazione, già mi sono affezionata!
Erica
Da Grosseto in Cile per un anno