Roma - Zurigo - Bangkok
Valentina
Da Saronno in Thailandia per un anno
Eravamo in centotrentacinque ragazzi provenienti da tutto il mondo, pronti ad affrontare una nuova esperienza tra alti e bassi, tra solitudine e allegria. Dopo un breve campo di introduzione al mondo Thailandese durato cinque giorni siamo stati accolti dalle nostre nuove famiglie.
La prima differenza che ho avvertito è stato il cambiamento tra vivere in un albergo che sapeva ancora di Italia, Paraguay, Groenlandia,Germania,Norvegia, e la vera Thailandia che ci aspettava appena usciti.
Qualche giorno dopo il mio arrivo in casa la mia testa era tornata al suo posto. Avevo superato lo shock del caldo afoso, mi ero regolata con l’orario e avevo iniziato a capire un po’ come funzionava la vita Thailandese. Nell’anno passato in quella famiglia ricordo di aver osservato molto, ho sempre cercato di interessarmi a tutto ciò che facevano ed al perché lo facessero.
In Thailandia la maggior parte della popolazione usa consumare pranzo e cena nei mercati composti da banchetti dove si cucinano piatti tipici ad un prezzo stracciato. Oltre a piatti tipici si possono trovare cavallette, bruchi, scorpioni,scarafaggi, spiedini di rane, formiche...diversi tipi di frullati e bancarelle intere di frutta. Ogni banchetto ha la sua esclusiva e il suo menù: le famiglie Thailandesi siedono a tavoli posti di fronte e aspettano di essere serviti come in un ristorante, solo che questo è sotto le stelle. Altri, invece, preferiscono farsi mettere la cena o il pranzo in un sacchetto per poi portarli a casa. Per i Thai questo è un modo facile e veloce per pranzare o cenare, senza dover perdere tempo a cucinare e sporcare pentole e piatti. Tutti i giorni, a tutte le ore, le strade sono invase da questi banchetti mobili che offrono bibite fresche e frutta e i Thai, ma soprattutto i turisti, non mancano l’occasione di mangiare un pezzo di anguria mentre visitano la città.
Nell’anno passato in quella famiglia ricordo di aver osservato molto, ho sempre cercato di interessarmi a tutto ciò che facevano ed al perché lo facessero
La scelta di un Paese come la Thailadia a molti sarà potuta sembrare inusuale o addirittura paradossale. Io, però, voglio dimostrarvi con queste parole quanto questo Paese sia meraviglioso e quanto mi abbia arricchito sotto molti aspetti che spesso, in Italia, vengono trascurati o lasciati in ombra.
Non sempre è stato facile, bisogna aprire la mente, adattarsi.
Devo ammetterlo, quando mi sono inscritta al programma Intercultura avevo immaginato di andare in qualunque posto meno che la Thailandia. Finlandia, Brasile, Belgio… partire per andare in uno di questi posti e basta, senza scuse; ma la vita, si sa, non fa girare sempre le cose come vogliamo e mi portò verso la strada che alla fine mi avrebbe condotto in Thailandia. Sono partita alla cieca, con tanta paura di questo posto che pochi conoscono, ma dopo un solo giorno in quella terra mi sono innamorata e l’ho sentita come mia e se potessi tornare indietro la Thailandia sarebbe la mia prima e unica scelta.Valentina
Da Saronno in Thailandia per un anno