Settembre 1983. L'inizio di una storia per tutta la vita.
Grazia
Da Bergamo negli USA per un anno
A volte faccio un gioco. Devo pensare: "Cosa sono in primo luogo?" E scorrono le risposte, a seconda di come mi sento, di come mi sono alzata, oppure di quanto ho dormito, il che dipende quasi sempre se il libro che ho sul comodino mi ha coinvolto e trascinata nella notte. Ma questo è un altro tema e verrà a suo tempo.
Quindi cosa sono, o meglio, chi sono in primo luogo? Fondamentalmente inizio con un elenco: una donna, una mamma, una moglie, un architetto, un’amica... Poi arrivo ad una conclusione che racchiude tutto: cittadina del mondo! Se le prime definizioni sono scontate, magari non nell’ordine, quest’ultima che tutte le abbraccia merita una riflessione, che poi è proprio la riflessione che sto facendo e tentando di condividere, con chi ancora non lo so!
Devo tornare indietro nel tempo, siamo a settembre del 1983, preistoria, direbbero i miei figli (ma come si sa i ragazzi hanno una visione diversa dalla nostra), all’inizio del terzo anno di liceo scientifico, dopo un’estate non troppo tranquilla (esame di matematica da “preparare”), primo grande amore che poi si rivelerà unica vera passione della mia vita (ma anche questa è un’altra storia). Un giorno una compagna, Elena, mi fa avere un volantino per ospitare uno studente straniero e mi racconta: "Mio fratello è appena tornato dagli Stati Uniti, ha studiato un anno in Wisconsin (o così mi pare di ricordare... appunto, preistoria e la memoria potrebbe trarmi in inganno) e io vorrei partire e fare la stessa esperienza!" All’istante si accende una luce, come dice mio figlio maggiore tutto è scritto, niente succede per caso e per certi versi ha proprio ragione! Decido di compilare il modulo per partecipare all’assegnazione della borsa di studio, non mi consulto con i miei sulla partenza (“Tanto non prenderanno proprio me!....”), ma racconto tutto della mia amica Elena e di suo fratello e della possibilità di ospitare qualcuno da un paese straniero. Loro condividono: “Sarebbe proprio bello”.
Le prime selezioni nazionali si tengono a Milano, zona fiera, in un’aula grandissima e pienissima. Sono arrivata in metro, da sola ovviamente visto che era ancora una “cosa mia”, e davanti a tanta gente confesso un po’ di sconforto, ma la motivazione stava crescendo esponenzialmente, era una vera sfida e a me piacciono le sfide! La mia amica non era con me, lei ha fatto il test a Bergamo, situazione sicuramente più umana e contenuta. Test psicologico, tante domande, disegni (alcuni li ricordo ancora...)... Al termine ho le guance bollenti per la tensione, la concentrazione, l’aspettativa. “Ragazzi arriverà per posta l’esito del vostro test, questa è solo la prima grande selezione”.
Le prime selezioni nazionali si tengono a Milano, zona fiera, in un’aula grandissima e pienissima. Sono arrivata in metro, da sola ovviamente visto che era ancora una “cosa mia”, e davanti a tanta gente confesso un po’ di sconforto, ma la motivazione stava crescendo esponenzialmente, era una vera sfida e a me piacciono le sfide! La mia amica non era con me, lei ha fatto il test a Bergamo, situazione sicuramente più umana e contenuta. Test psicologico, tante domande, disegni (alcuni li ricordo ancora...)... Al termine ho le guance bollenti per la tensione, la concentrazione, l’aspettativa. “Ragazzi arriverà per posta l’esito del vostro test, questa è solo la prima grande selezione”.
Ovviamente stiamo parlando di posta ordinaria, non di posta elettronica, e-mail, messaggi o altro. La risposta arriva. Con le congratulazioni e un augurio per la continuazione della selezione. A questo punto non ho molta scelta: comunico ai miei che potranno tranquillamente ospitare visto che io non ci sarò. "Ma come..? E adesso..? Cosa devi fare..?" Mi chiamano per il colloquio, anche da qui esco tutta rossa, un po’ mi emoziono e mi agito, ma devo dire e ammettere che anche questa fase va alla grande e cominciano gli incontri di formazione.
E così arriva il 5 agosto 1984 e mi ritrovo da ragazzina diciassettenne, “nordica”, cattolica praticante, sbalzata al di là dell’oceano a partecipare attivamente ai servizi domenicali della Chiesa Battista della mia famiglia ospitante nel profondo Sud degli Stati Uniti, Little Rock, Arkansas... che ai tempi era luogo sconosciuto visto che il Governatore Bill Clinton non aveva ancora raggiunto la notorietà. E questo è l’inizio di una lunga storia Interculturale!
Grazia
Da Bergamo negli USA per un anno