Un anno alla ricerca di me stessa
Nahed
Da Reggio Emilia in Costa Rica per un anno
A chi mi domanda qual è stato il fine di questa mia esperienza in Costa Rica, gli posso rispondere, senza esitazione, che lo scopo principale di questo anno è stato per me imparare a conoscermi e a conoscere il mondo, imparare a credere nelle mie capacità e talenti e soprattutto imparare ad amarmi per ciò che sono e non per ciò che vorrei essere.
Questo anno ha portato con sé tante nuove scoperte, sia interne che esterne, mi ha regalato nuovi occhi con cui guardare il mondo, occhi più attenti ai piccoli dettagli e più tolleranti verso ciò che è differente. Ho imparato che le cose importanti si celano nelle piccole cose, nei piccoli gesti: in un abbraccio, in un sorriso, in una parola di conforto, in un pomeriggio passato a giocare a carte, in un gelato da 30 centesimi o in un messaggio inviato alle 3 di mattina.
Quest’esperienza ti mette alla prova, ti obbliga a rivelare parti di te e della tua personalità, di cui neppure eri a conoscenzaSento di essere una nuova persona, del tutto differente da quella che ero sette mesi fa, una persona più responsabile, più matura, più felice. Una persona più rilassata, più rispettosa, più attenta, più indipendente, più spensierata e creativa. Quest’anno ha portato in me più cambiamenti di quelli avvenuti nei miei ultimi cinque anni in Italia. Sento di essere più sicura di me stessa, più determinata; la timidezza con cui ho convissuto per anni è sparita all’improvviso, lasciando spazio ad una persona più forte. Quest’esperienza ti mette alla prova, ti obbliga a rivelare parti di te e della tua personalità, di cui neppure eri a conoscenza. E’ un anno che ti porti dietro per tutta la vita, un segno indelebile nell’anima, nessuno torna indietro come lo era prima.
Ho fatto cose che probabilmente non avrei fatto se non fossi partita: ballare con i vestiti tradizionali del Costa Rica di fronte a tutta la mia città il giorno dell’indipendenza, fare surf, piantare un albero, giocare a calcio contro una squadra locale, andare a pescare, pitturare un’aula, raccogliere cibo e fondi per una popolazione indigena che sta soffrendo per la fame e il freddo, parlare di fronte a tutta la scuola.
Sento di essere una nuova persona, del tutto differente da quella che ero sette mesi fa, una persona più responsabile, più matura, più felice
Per tutta la mia vita sono stata la solita studentessa invisibile, quella che fa di tutto per evitare di essere notata, la persona schiva, che rimane sempre in un angolo per non essere vista, quella che quasi nessuno conosce, mentre in questo anno mi sono trasformata nell’esatto opposto: non potevo più nascondermi ed evitare gli sguardi altrui, essendo la novità a scuola ero obbligata a parlare e a rispondere alle domande di tutte le persone interessate a conoscermi, inoltre ai volontari del mio centro locale piace farci fare cose stravaganti e metterci alla prova, dunque non c’era più spazio per la ragazza di un anno fa. Questa cultura ti travolge con la sua amabilità e pazzia, con il suo spirito allegro e giocoso, è capace di aprire anche la conchiglia più chiusa.
Per tutta la mia vita sono stata la solita studentessa invisibile, quella che fa di tutto per evitare di essere notata, mentre in questo anno mi sono trasformata nell’esatto opposto
Sono infinitamente grata per la borsa di studio che mi è stata concessa, questo anno ha portato cambiamenti che continueranno a susseguirsi per tutta la mia vita e che mi aiuteranno a raggiungere i miei obiettivi.
Nahed
Da Reggio Emilia in Costa Rica per un anno