Un anno tutto da costruire su misura

Sofia

Da Pisa in Portogallo per un anno

Ho vinto la borsa di studio per il programma annuale in Portogallo, e vivo a Coimbra. I miei genitori sono giovani e sono sempre stati interessati a conoscere il mondo, così, pur essendo noi una famiglia normale, mio fratello e io fin da piccoli siamo stati abituati a viaggiare ogni volta che abbiamo potuto, e in ogni occasione in cui siamo partiti tutti insieme, siamo rientrati a casa con la sensazione di essere cresciuti un po' e di affrontare la routine a cui tornavamo come se la vedessimo con occhi nuovi.

In terza media dopo aver visitato altre scuole più vicine al luogo dove abito, sono stata contenta di iscrivermi al Liceo Dini di Pisa, perché comunque è un Liceo molto rinomato e il sacrificio che mi aspettava in quanto pendolare che vive a 30 km., non mi sembrava assolutamente un peso perché vedevo come un'ulteriore opportunità il fatto di frequentare la scuola in una città universitaria. Ho iniziato la scuola con entusiasmo e ogni giorno ero più contenta della scelta che avevo fatto, anche perché piano piano fortificavo nuove amicizie e mi conquistavo la stima dei professori.


Però allo stesso tempo tenevo d'occhio il sito di Intercultura e quando ho visto che potevo accedere al concorso, una volta avuta l'approvazione dei miei genitori, mi sono iscritta, ho partecipato alle selezioni, e dopo alcuni mesi, nel marzo scorso, ho saputo di aver vinto la borsa di studio offerta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze per frequentare l'anno scolastico all'estero! Non mi pareva possibile, e anche per la mia famiglia è stata una grandissima soddisfazione!

A me era stato assegnato il Portogallo, e quando si è iniziata a spargere la voce, e amici, parenti e conoscenti son venuti a sapere questa grande notizia, l'unica cosa che mi ha spesso fatto soffrire, nei mesi precedenti alla partenza, è che in molti commentavano che era un peccato che avessi una così bella opportunità, ma in un paese che di certo non può essere considerato più evoluto del nostro. Mi sentivo dire che era un peccato che non andassi nel Nord Europa, o negli Usa, o in Cina. E questo mi faceva un po' soffrire.

Mi sono preparata, con l'aiuto dei miei genitori, ad affrontare questo grande progetto, con tanto impegno, anche perché ero consapevole che Intercultura mi stava offrendo una grande opportunità, ed ero stata scelta pur essendo una candidata molto giovane.

Sono partita da Roma l'8 settembre e dopo tre giorni sono arrivata dalla mia nuova famiglia a Coimbra. I primi giorni li ho vissuti un po' come in un sogno, non è così naturale trovarsi improvvisamente in un contesto dove tutto è nuovo, ma pian piano ho cominciato a focalizzare tutte le novità della mia nuova vita portoghese.

Poi il momento di maggiore difficoltà, quello che mi ha fatto davvero un po' dubitare che avrei potuto farcela è arrivato quando è iniziata la scuola. Il primo giorno non ho capito nemmeno i comandi più semplici e facevo le cose emulando gli altri. Nessuno si curava di me perché anche i miei compagni dovevano conoscersi fra loro, la classe era appena stata costituita e tutti avevano la stessa mia sensazione di solitudine, ma almeno si capivano fra loro.....Quando ho compreso che non c'erano in classe gruppi costituiti, amicizie consolidate, credevo che questo mi avrebbe aiutato, invece all'inizio mi sono sentita tanto sola.

La mia "sorella" portoghese è in classe con me, ma è una ragazza molto introversa e timida e quando sono arrivata in casa loro, la persona con cui è stato più difficile creare un legame è stata proprio lei. Questo rapporto tutto da costruire non mi aiutava nemmeno a scuola.

Mi sono preparata, con l'aiuto dei miei genitori, ad affrontare questo grande progetto, con tanto impegno, anche perché ero consapevole che Intercultura mi stava offrendo una grande opportunità, ed ero stata scelta pur essendo una candidata molto giovane.

Poi con il trascorrere delle settimane ho iniziato a capire sempre meglio la lingua e quindi a sentirmi più tranquilla, comprendendo i dialoghi ho potuto inserirmi nelle conversazioni e pian piano ho instaurato nuove amicizie e costruito giorno per giorno un bel rapporto con Maria, la mia sorella.

La scuola Josè Falcao di Coimbra, liceo ad indirizzo scientifico, non si è affatto rivelata quello che tanti mi dicevano potesse essere. Scoprirla è stata davvero una bella sorpresa. Ogni aula ha un proiettore digitale collegato ad un computer e i professori spiegano attraverso presentazioni multimediali. All'inizio della lezione i professori dicono che numero di lezione andranno ad affrontare e ne illustrano il sommario. Questo perché, una volta a casa, ogni studente, entrando sul sito della scuola, come utente registrato, trova disponibile la lezione stessa e altro materiale che il professore ha messo a disposizione, oltre ai compiti da svolgere a casa. Gli elaborati vengono inviati per mail ai professori, ma anche stampati e portati in classe per valutarli poi con compagni e insegnanti.

Ogni studente ha una tessera elettronica che oltre a registrare la presenza a scuola ci permette di addebitare sulla stessa il costo dei pasti - inserendo la tessera in uno dei tre computer che sono nell'edificio per questo scopo, possiamo ricaricare il credito in ogni momento - il costo di eventuali fotocopie e altri servizi a disposizione degli studenti. Le date dei compiti ci sono comunicate all'inizio di ogni trimestre, in quanto sul sito della scuola viene pubblicata la programmazione che sarà svolta per ogni materia. E' una scuola ad indirizzo scientifico, e le materie scientifiche vengono affrontate in modo che si possano collegare bene fra di loro. Ogni settimana trascorriamo in laboratorio di fisica e chimica due ore, nel trimestre che si è chiuso ci siamo concentrati su esperimenti molto specifici che ci hanno fatto comprendere le attività dei vulcani, in quanto avevamo dedicato molta attenzione a questo argomento.

La scuola, liceo ad indirizzo scientifico, non si è affatto rivelata quello che tanti mi dicevano potesse essere. Scoprirla è stata davvero una bella sorpresa.

I professori con me sono stati tanto gentili, naturalmente i programmi scolastici non coincidono con quelli della scuola italiana, quindi, quando mi rendevo conto che avevo una lacuna in qualche argomento e andavo a riferirlo mi hanno sempre trovato testi o materiale perché lo potessi studiare e hanno organizzato per me due ore alla settimana di lezione di lingua portoghese perché potessi prendere padronanza anche della grammatica di questa lingua.

Mi sono impegnata tanto, la scuola era sicuramente per me la preoccupazione più grande ma quando si è chiuso il trimestre ho avuto la soddisfazione di avere una pagella con dei bei risultati, e nessuna insufficienza! Il mio tutor portoghese, non appena si è chiuso il trimestre ha scritto alla mia scuola italiana un resoconto sul mio rendimento, allegando anche il documento di valutazione, ma forse la scuola italiana a questi contatti internazionali non è ancora pronta, infatti è passato più di un mese e nessuno ha ancora risposto, e questo mi è dispiaciuto davvero.....

Ora che sono trascorsi cinque mesi dalla mia partenza posso dire di essere veramente contenta, con la mia famiglia portoghese sono legatissima anche se naturalmente ci sono tante cose a cui mi devo adattare. Ho raggiunto una padronanza tale della lingua che mi permette di seguire tutti i dialoghi e di scherzare allegramente e sentirmi davvero parte di questa cultura, anche quando condividiamo momenti con amici e parenti. Il periodo del Natale è stato senz'altro ricco di emozioni, sensazioni tanto diverse si sovrapponevano perché sicuramente insieme alla gioia di vivere questa bellissima esperienza c'era la nostalgia della mia famiglia.

Grande soddisfazione mi deriva dal bel rapporto che ora ho con la mia sorella portoghese, siamo entrate in confidenza, e ora che siamo complici affronto le difficoltà di ogni giorno con lo spirito allegro e ottimista che mi ha sempre caratterizzato.

Il mio fratellino portoghese è tanto affettuoso con me, è il più estroverso in famiglia e ci siamo sentiti affiatati sin dall'inizio, e devo dire che non passa giornata senza che lui mi faccia sentire veramente come una sorella.

Il babbo si è più volte prodigato perché vedessi e conoscessi l'arte e l'architettura di Coimbra, ma essendo spesso lontano da casa per motivi professionali, non è sempre presente nella routine della nostra famiglia.

Isabel, la mia mamma è una professoressa e insegna ad una scuola diversa da quella che Maria e io frequentiamo. Durante le vacanze di Natale abbiamo cucinato tanto insieme, preparando una ricchissima cena per la Vigilia il cui menù era in parte portoghese e in parte italiano, e ho fatto del mio meglio per cucinare nel migliore dei modi i dolci italiani, come mi ero prefissa, ma è stato un grande impegno che poi mi ha dato tanta soddisfazione! Con Isabel ho un bel dialogo e so che posso contare su di lei e confidarmi quando ho qualche difficoltà da superare.

Sono tanto felice di aver avuto la forza, anche grazie ai miei genitori, di voler affrontare questa grande avventura, perché ora posso dire che nonostante ci siano difficoltà da superare le soddisfazioni che si raccolgono, sono di gran lunga superiori!

Sofia

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