Una giornata speciale
Flavia
Da Roma Sud negli USA per un anno
Avevo partecipato a una mission trip in Kentucky, ero stata convinta dalle mie migliori amiche e per dire la verità ero partita anche un po' prevenuta per il fatto che fosse organizzata dalla chiesa, ma ero comunque molto entusiasta dell'attività di volontariato.Arrivata nell'Appalachia Region ero rimasta scioccata dalla povertà che vedevo; pensando agli Stati Uniti quel panorama era l'ultimo che mi figuravo. Molte persone vivevano in cassoni di camion decadenti e anche la scuola dove stava il nostro campo base era squallida, sporca e invasa da un odore intenso di chiuso e vecchio.
Dopo una settimana in cui lavoravamo da manovali alle case delle famiglie era arrivato l'ultimo giorno e mi dispiaceva veramente dovermene andare. La mia crew ed io avevamo appena concluso il nostro progetto nel prefabbricato e la soddisfazione del lavoro ci ripagava ampiamente della fatica. Radunati gli attrezzi avevamo salutato April e i bambini, ed io pensai a quanto quella donna fosse stata coraggiosa per aver saputo chiedere aiuto e fidarsi di noi, che eravamo dei perfetti estranei. Ci salutò con calore, abbracciandoci forte anche se eravamo sudati e ricoperti di terra e polvere, non sembrava gliene importasse mentre ammirava il pavimento del bagno che le avevamo riparato, la sua gratitudine andava ben oltre e il suo sorriso lo dimostrava.
Tornati al campo base eravamo tutti sul malinconico per i prossimi saluti ma comunque felici dell'esito generale della settimana. Prima di cena gli organizzatori ci avevano fatto radunare e ci avevano chiesto di raccontare il nostro "God Moment"; ascoltare tutte quelle persone era commuovente, quelle riflessioni e cose per cui eravamo tutti grati riguardavano l'esperienza di una settimana in Kentucky, ma dentro di me quelle stessa parole sembravano raccontare un po' tutto il mio anno in US. Ero diventata così vicina con tutte le persone appena incontrate che come me avevano un' immensa voglia di conoscere e condividere esperienze agli antipodi. Io parlai della famiglia che avevamo aiutato, di quando il giorno prima avevamo fatto un picnic al lago e loro erano venuti con noi; avevamo giocato con i bambini tutto il tempo e prima di andare via il più piccolo mi aveva regalato un fiore arancione e con un buonissimo profumo.
Ho passato quell'ultima sera in Kentucky chiacchierando, ballando, giocando e scherzando con gli altri ragazzi; la settimana si stava chiudendo i grande allegria e i saluti che seguirono furono sul momento faticosi, ma non definitivi.
Flavia
Da Roma Sud negli USA per un anno