Una libertà tutta al femminile

Michela

Da Ragusa in Germania per un anno

“Molto spesso trascorriamo la nostra vita chiusi in una bolla; una bolla rappresentata dal nostro Paese, dalla nostra cultura, dalle nostre idee e dalle persone che ci circondano.” Questo è quello che i volontari AFS ci hanno insegnato durante i seminari di preparazione alla nostra esperienza. Capisco bene quanto possa risultare difficile riconoscere le nostre barriere e soprattutto quanto sia complicato abbatterle: è stato proprio questo che mi ha spinto ad intraprendere un'avventura simile. Mi trovo al settimo mese del mio soggiorno annuale in Germania, un traguardo raggiunto con non poche difficoltà, nonostante la mia Italia non sia poi, geograficamente parlando, così lontana. Ho ricevuto moltissime critiche per aver scelto questo Paese. “Germania: freddo il clima, fredde le persone”E altre varie e fantasiose espressioni di disappunto erano le reazioni che sentivo quando parlavo del mio nuovo progetto. Non mi sento adesso di smentire tutti i pregiudizi costruiti, ma posso affermare che nella maggior parte dei casi siamo portati ad emettere sentenze e giudizi senza conoscere quello che realmente si trova oltre la barriera. Io per prima non mi sarei mai aspettata che un Paese così vicino e storicamente affine alla mia patria potesse presentare delle enormi differenze culturali. Il cibo, la puntualità, la scuola, la moda, i giovani sono tutti aspetti differenti che risultano visibili sin dal primo giorno, ma quello che realmente mi ha colpita è ciò che si può comprendere ed apprezzare solo vivendo ed immergendosi totalmente in questo nuovo mondo.

Mi vorrei soffermare su un tema che mi ha fatto molto riflettere: la libertà, concetto che in Germania si esprime principalmente nella figura della donna. Nonostante l’Italia sia un Paese fortemente emancipato, da quando sono entrata in contatto con questa nuova cultura non ho potuto far altro che notare quanto spesso, ancora oggi nel mio Paese, la donna sia posta su un piano inferiore rispetto a quello dell'uomo. Ho avuto modo di osservare quanto importante sia il ruolo di una donna all’interno di una coppia, quanta fiducia venga riposta nella figura femminile ma, cosa più importante, quale valore abbia il rispetto connaturato per la parità dei sessi. Il tipico ruolo della casalinga non esiste più, anzi molto spesso la situazione è capovolta. Le mamme lavorano tutto il giorno e spesso i padri, dopo aver preso i bambini all'asilo, tornano a casa e si occupano delle faccende domestiche quali lavare i panni, stirare e preparare la cena per tutta la famiglia. Nel fine settimana sono molto comuni i “Mädels Date“ ovvero delle serate organizzate esclusivamente per le donne, single e non, che lasciano il partner (e figli) a casa per godersi un venerdì sera tra amiche.
Incuriosendomi sempre di più ho deciso di fare qualche domanda alla famiglia che mi ospita. La risposta che più mi ha stupito è stata quella del nonno il quale, alla mia domanda sul ruolo della donna in Germania e nel mondo ha risposto: “La donna per noi è sempre stata e sempre sarà l’elemento che unisce e rende tale una famiglia, colei che genera la vita in senso figurato e letterale.” Ha anche affermato che molto probabilmente, trovandoci nella ex DDR (Repubblica Democratica Tedesca 1949-1990), in seguito al crollo del muro di Berlino e quindi con la fine dell'influsso sovietico, la donna ha dovuto rimboccarsi le maniche per riconquistare i diritti in quegli anni perduti (uno di questi è proprio il diritto al lavoro) e forse proprio per questo motivo è guardata con grande ammirazione e rispetto.

Anche tra genitori e figlie il rapporto è diverso. La fiducia riposta nelle adolescenti tedesche è maggiore rispetto a quella riposta in quelle italiane. La motivazione non mi è ancora ben chiara, forse è una questione di sicurezza o, molto probabilmente, si tratta di un’altra discrepanza culturale. Una cosa è certa: i genitori tedeschi sono molto più permissivi rispetto a nostri. È incredibile come queste piccole differenze riescano a costituire l’identità di un intero Paese; identità che si può conoscere e apprezzare solo vivendola e scoprendola lentamente.

Michela

Da Ragusa in Germania per un anno

  • Prossima Storia

    Dalla cucina alla calligrafia: immagini dal mio anno in Cina

    Veronica ci racconta, attraverso le immagini, il suo anno in Cina, tra lo studio del cinese e il tempo libero!Foto 1La mia scuola è solo una tra le decine di istituti che si trovano a Jiujiang 九江, città considerata "piccola" dai...

    Veronica

    Da L'Aquila in Cina per un anno

  • Prossima Storia

    Un Paese che ha tanto da offrire

    La Bosnia non è un paese facile da vivere ma, qualsiasi cosa accada, vale la pena viverla fino in fondo. Nonostante la sua vicinanza con l’Italia, i due paesi hanno molte differenze - differenze che riguardano la scuola, la religione,...

    Fausta

    Da Napoli in Bosnia per un anno

  • Prossima Storia

    Hvala lepa, moja Slovenija

    Grazie mille, mia Slovenia.Trascorrere tre mesi immersa tra il verde di Pokoše (Zgornia Polskava), le strade della mia Maribor e passeggiando lungo il fiume di Ljubljana è stata senza alcun dubbio l'esperienza più bella...

    Alessia

    Da Benevento in Slovenia per tre mesi

  • Prossima Storia

    La terra dai mille volti

    L’Indonesia è stata una sorpresa e una sfida continua, ricordo ancora lo shock di quando ho letto i risultati di Intercultura. Fino a pochi mesi prima quasi non sapevo della sua esistenza e invece venni a sapere che ci sarei andata...

    Valentina

    Da Imperia in Indonesia per un anno

Welcome to Intercultura (AFS Italy) website! Where do you want to go?
- If you want to know more about Intercultura, click here
- If you want to know more about studying in Italy with Intercultura, click here
- Sprechen Sie Deutsch? Hier Klicken
- If you want to visit the full website (Italian only), click here