A ritmo della mia nuova cultura!
Ludovica
da Agrigento in Cile per un programma semestrale
Ricordo bene l'ansia che ho sentito afferrando tra le mani la valigia per uscire da casa mia, dalla mia camera, ricordo bene l'ultima notte trascorsa abbracciando il mio cuscino, le risate con gli amici e le ultime sere.
È il 3 agosto 2017 e sono all'aeroporto di Londra, guardo da lontano l'aereo che mi porterà nel posto che mi ospiterà per 6 mesi!
È il 4 agosto, sono le 8 del mattino e sono appena atterrata!
Sentire le ruote dell'aereo che toccano l'asfalto di quello che da questo momento in poi sarà il MIO Paese... Il Cile... È una sensazione che, solo chi la vive, può capire.
Sentire le ruote dell'aereo che toccano l'asfalto di quello che da questo momento in poi sarà il MIO Paese... Il Cile... È una sensazione che, solo chi la vive, può capire.
Capisco subito che questo è il Cile, un posto meraviglioso, avvolto nei suoi fantastici colori, che non perde tempo a sfoggiare, e dalle sue meravigliose persone.
Siamo appena arrivati tutti, si tutti, tutti quelli che come me abiteranno questo paese per un po': siamo diretti ad un incontro con i tutor del posto per un incontro di accoglienza che ci terrà impegnati fino al 6 agosto.
È il 6 agosto, sto aspettando con ansia la mia famiglia. Sono appena le 10:30 del mattina e li vedo arrivare da lontano: corro verso di loro e li abbraccio come se li conoscessi da sempre.
È l'8 agosto...è arrivato il tanto atteso primo giorno di scuola!
Sono appena arrivata a scuola e sono con mia "sorella", c'è tanta gente che mi aspetta all'ingresso, due di loro mi accompagnano dal preside, entro, facciamo una chiacchierata veloce e subito dritti per l'entrata della mia classe: vedo le facce emozionate dei (già MIEI) compagni, ho tutti i loro occhi addosso e i miei sono addosso a loro. Non avrei mai immaginato un'accoglienza del genere con cartelloni, palloncini e torte.
Beh, adesso, a distanza di qualche mese, inizio a capire perché è frequente sentirsi dire : "non voglio le vacanze, voglio andare a scuola!". La vita da collegio è totalmente distinta dalla nostra scuola italiana, si condivide tutto con compagni e con i professori a partire dalla colazione, il momento del pranzo, il ballo e l'inno della scuola cantato insieme!
Al di là di questo quadro così ben dipinto, certamente ci sono anche delle sfumature di cui dover raccontare! All'inizio non è stato certo semplice andare "al loro stesso ritmo", la cultura qui è molto diversa dalla nostra e soprattutto in famiglia può capitare, come è successo a me, di trovare stili di vita molto diversi a cui doversi adattare, mettendo un po' da parte le proprie abitudini e quelle della propria famiglia, della propria cultura.
Ma adesso, che sono a metà del percorso, è diventato questo il mio ritmo, le loro abitudini sono diventate le mie abitudini e credo proprio che al mio ritorno vivrò il paradosso del dovermi adattare (nuovamente) ai ritmi della mia famiglia!
Ma adesso, che sono a metà del percorso, è diventato questo il mio ritmo, le loro abitudini sono diventate le mie abitudini e credo proprio che al mio ritorno vivrò il paradosso del dovermi adattare (nuovamente) ai ritmi della mia famiglia!
L'ansia iniziale dell'arrivo si è trasformata in ansia del ritorno a casa! Sono sempre Ludovica, ma una Ludovica con "nuovi pezzi" che porterò sempre con me e che, spero anzi sono certa, mi aiuteranno a vedere le cose in maniera diversa, partendo dall'importante consapevolezza che davvero "il mondo è bello perché è vario" e che per questo non bisogna mai guardare sempre con gli stessi occhi pensando che sia l'unica prospettiva esistente! Adesso più che mai lo so, l'ho vissuto sulla mia pelle, sporgendomi al di là "del mio giardinetto".
Questo mi dice quanto davvero di bello e di importante è cambiato in me grazie a questa esperienza!
Ludovica
da Agrigento in Cile per un programma semestrale