Le "mie" Filippine
Giulia
Da Padova nelle Filippine per un anno
Giulia, partecipante al programma annuale, ci racconta il suo anno e le "sue" Filippine.
Ho vissuto un anno in un paese sottovalutato o considerato solo per le spiagge bianche e per il mare cristallino, ma durante quest'anno ho potuto scoprire molto più di questo.
Ho camminato in mezzo alla gente, tra venditori ambulanti e persone pronte per un'altra giornata di lavoro, sono andata al mercato con mamma per comprare verdure, carne e pesce, ho preso jeepneys e tricycles per spostarmi da un paese all'altro, ho camminato a piedi scalzi sulla strada, ho bevuto latte di cocco appena caduto dall'albero,ho lavorato con bambini disabili, ho piantato riso nei terrazzamenti e tante altre esperienze bellissime. Un anno in cui tutto è cambiato, tutto ha subito una svolta alquanto positiva direi.
Un telefono acceso ed una galleria piena di foto, di ricordi. E io, sdraiata sul mio letto, con le cuffiette alle orecchie, percorro lentamente il mio anno attraverso quelle foto.
Vedo sorrisi, vedo facce strane, vedo paesaggi meravigliosi.
Le Filippine.
Un anno in un paese così distante, non soltanto fisicamente ma anche dal punto di vista culturale.
Un anno passato con persone che da sconosciute sono diventate pian piano fondamentali.
Un anno in cui tutto è cambiato, tutto ha subito una svolta alquanto positiva direi.
Ho vissuto un anno in un paese sottovalutato o considerato solo per le spiagge bianche e per il mare cristallino, ma durante quest'anno ho potuto scoprire molto più di questo.
Ho camminato in mezzo alla gente, tra venditori ambulanti e persone pronte per un'altra giornata di lavoro, sono andata al mercato con mamma per comprare verdure, carne e pesce, ho preso jeepneys e tricycles per spostarmi da un paese all'altro, ho camminato a piedi scalzi sulla strada, ho bevuto latte di cocco appena caduto dall'albero,ho lavorato con bambini disabili, ho piantato riso nei terrazzamenti e tante altre esperienze bellissime. Un anno in cui tutto è cambiato, tutto ha subito una svolta alquanto positiva direi.
Durante quest'anno ho potuto vivere con persone magnifiche, di cui mi fido ciecamente e che posso chiamare famiglia. Una relazione stupenda, fatta di risate e di lavoro di squadra. Una mamma dolcissima, pronta sempre ad aiutarmi, una sorella che ha sempre voluto il meglio per me e dei nipoti, che sono stati come fratelli e sorelle per me.
E in tutta quest'esperienza c'è stata anche la scuola, la conoscenza di persone nuove che hanno tirato fuori la parte migliore di me e mi hanno fatto sentire felice.
I miei compagni, specialmente il mio migliore amico Erick, mi hanno sempre dato la forza per andare avanti e per non lasciarmi trasportare dalla nostalgia di casa.
Mi hanno insegnato che dopotutto non sono le cose materiali quelle che contano, ma vale molto di più un sorriso e una giornata passata assieme seduti da qualche parte a ridere.
E devo dire che questa terra di piccole cose e sorrisi è diventata casa mia.
Giulia
Da Padova nelle Filippine per un anno