Il primo di tanti giorni emozionanti
Francesca
Da Biella in Cile per un anno
Tutta la scuola o, come si dice qui, "il collegio", sapeva del mio arrivo, dal preside agli inservienti, dai professori agli alunni e perfino le suore che sono a capo dell'istituto.
Il primo giorno entrai con la mia mamma come una bambina impaurita, ma anche incuriosita da tutte quelle facce che fissavano la mia pelle chiara e i miei capelli biondi che per loro sono una vera e propria rarità.
Il responsabile dei professori nonché coordinatore della mia classe e mio tutor mi venne subito in contro dandomi un forte abbraccio e spiegandomi subito con molta serenità che qui mi sarei trovata davvero bene, e ora posso affermare che non si sbagliava! Una volta svolte tutte le pratiche mi accompagnò alla mia classe e nel tragitto vidi classi intere alzarsi a salutarmi dalle finestre, professori che si fermavano a presentarsi e poi tutte le suore che desideravano conoscermi per parlare un po' di italiano. Fu molto emozionante perché vedevo che le persone erano molto interessate a me nella maniera più positiva possibile.
Tutti fissavano la mia pelle chiara e i miei capelli biondi, che per loro sono una vera e propria raritàDurante questo tragitto di abbracci baci e saluti svanì la mia paura, volevo solo aprire la porta della mia classe e vedere tutti i 45 volti delle persone con cui dovrò passare l'anno migliore della mia vita... Entrai con un sorriso gigante, tutti iniziarono a gridare, a salutarmi e alcuni a scrutarmi come se fossi un alieno, poi il professore mi mise al centro dell'aula e mi disse di presentarmi. Fu il momento più imbarazzante di tutta la mia vita, ero rossa come un pomodoro riuscì solo a dire la prima frase di presentazione che si impara in un corso di spagnolo: "Hola, soy Francesca y soy italiana", per poi scoppiare a ridere tra gli applausi di tutta la mia classe.
Il primo giorno entrai con la mia mamma come una bambina impaurita, ma anche incuriosita da tutte quelle facce che fissavano la mia pelle chiara e i miei capelli biondi che per loro sono una vera e propria rarità.
Il responsabile dei professori nonché coordinatore della mia classe e mio tutor mi venne subito in contro dandomi un forte abbraccio e spiegandomi subito con molta serenità che qui mi sarei trovata davvero bene, e ora posso affermare che non si sbagliava! Una volta svolte tutte le pratiche mi accompagnò alla mia classe e nel tragitto vidi classi intere alzarsi a salutarmi dalle finestre, professori che si fermavano a presentarsi e poi tutte le suore che desideravano conoscermi per parlare un po' di italiano. Fu molto emozionante perché vedevo che le persone erano molto interessate a me nella maniera più positiva possibile.
Tutti fissavano la mia pelle chiara e i miei capelli biondi, che per loro sono una vera e propria raritàDurante questo tragitto di abbracci baci e saluti svanì la mia paura, volevo solo aprire la porta della mia classe e vedere tutti i 45 volti delle persone con cui dovrò passare l'anno migliore della mia vita... Entrai con un sorriso gigante, tutti iniziarono a gridare, a salutarmi e alcuni a scrutarmi come se fossi un alieno, poi il professore mi mise al centro dell'aula e mi disse di presentarmi. Fu il momento più imbarazzante di tutta la mia vita, ero rossa come un pomodoro riuscì solo a dire la prima frase di presentazione che si impara in un corso di spagnolo: "Hola, soy Francesca y soy italiana", per poi scoppiare a ridere tra gli applausi di tutta la mia classe.
Malgrado la pessima figura fatta, tutti mi vennero a parlare, mi offrirono visite guidate del collegio (che è enorme) e mi invitarono a mangiare con loro, erano davvero tutti dolcissimi e carinissimi - ma la cosa migliore è che tutti sono davvero così, anche oggi che sono già passate tre settimane perché in Cile è cultura essere sempre gentili, disponibili e soprattutto felici.
Malgrado la pessima figura fatta, tutti mi vennero a parlare, mi offrirono visite guidate del collegio e mi invitarono a mangiare con loro
Malgrado la pessima figura fatta, tutti mi vennero a parlare, mi offrirono visite guidate del collegio e mi invitarono a mangiare con loro
Quel giorno svolsi tutte le lezioni della giornata, tra cui quella di lenguaje (spagnolo), dove ricevetti dalla professoressa il soprannome di "Principessa" che tutt'ora ho. La lezione che mi colpì più di tutte fu "orientamento", che è un'ora dedicata totalmente a parlare dei problemi della classe o per svolgere qualche lavoro che la classe deve fare, come preparare uno spettacolo o una coreografia.
Ora che vivo la realtà di una scuola così presente nella parte psicologica e educativa degli alunni capisco quante cose la scuola italiana ci fa mancare perché pensa solo all'insegnamento delle materie e non a quanto sia davvero importante l'appartenenza a una comunità e l'appoggio che un alunno deve avere.
Questo fu il mio primo giorno di scuola ma anche il primo di un anno ricco di emozioni forti e novità da scoprire
Ora che vivo la realtà di una scuola così presente nella parte psicologica e educativa degli alunni capisco quante cose la scuola italiana ci fa mancare perché pensa solo all'insegnamento delle materie e non a quanto sia davvero importante l'appartenenza a una comunità e l'appoggio che un alunno deve avere.
Questo fu il mio primo giorno di scuola ma anche il primo di un anno ricco di emozioni forti e novità da scoprire
Oltre alle lezioni ovviamente svolsi anche gli intervalli, centinaia di persone che urlavano pizza e pasta oppure mi parlavano a una velocità allucinante e io non capivo una sola parola, e poi tutti i bambini del basico (elementari-medie) che venivano ad abbracciarmi, incantati da una qualche meraviglia che vedevano in me. Tutto questo fu vissuto con un immenso sorriso e ancora oggi è così, anzi migliore.
Questo fu il mio primo giorno di scuola ma anche il primo di un anno ricco di emozioni forti e novità da scoprire che solo Intercultura poteva darmi.
P.S. Penso che per quest'anno non mi stuferò di andare a scuola!
Francesca
Da Biella in Cile per un anno