La mia scuola danese

Anastasia

Da Siracusa in Danimarca per un anno

Quando, più di un mese fa ormai, sono arrivata qui in Danimarca, una delle mie più grandi preoccupazioni era la scuola.

Ero molto preoccupata nel pensare come avrei potuto affrontare mesi e mesi di scuola senza capire nulla di ciò che mi veniva detto. Il solo pensiero di dover affrontare compiti e possibili interrogazioni mi terrorizzava, fortunatamente sin dai primi giorni ho potuto constatare quanto le mie paure fossero per molti versi ingiustificate.

La mia scuola è un Gymnasium, il corrispettivo danese di un liceo italiano. Ho potuto scegliere il percorso di studi che preferivo e così ho inserito tutte le materie scientifiche con l’aggiunta dell’inglese, il francese e la storia.

Posso dire di essere stata molto fortunata perchè la scuola in cui sono stata inserita ha una lunga tradizione di ospitalità nei confronti di studenti di scambio ed è quindi, di conseguenza, molto organizzata e lavora affinchè studenti come me possano inserirsi al meglio nell’ambiente scolastico e studiare in un ambiente a loro ospitale.
La scuola in cui sono stata inserita ha una lunga tradizione di ospitalità nei confronti di studenti di scambio ed è quindi, di conseguenza, molto organizzata

Sin dal mio arrivo ad esempio mi sono stati affiancati dei “body” ovvero due mie compagne di classe che si premurano di aiutarmi durante le lezioni e tradurre il più possibile ogni volta per far si che io capisca ciò che viene spiegato o che mi viene chiesto. Si sono anche adoperate per spiegarmi le dinamiche scolastiche che hanno davvero reso tutto più semplice.

Inoltre nella mia scuola è presente un’organizzazione studentesca chiamata “Make a Friend”, creata appositamente per supportare noi studenti di scambio e per darci modo di fare amicizia con ragazzi anche al di fuori della nostra classe. Ci incontriamo ogni giovedì a pranzo ed è il momento che probabilmente aspetto di più ogni settimana. Si parla, si scherza e in certi momenti tutto sembra così normale che potremmo benissimo essere seduti nella mia classe in Italia e non noterei la differenza.

La mia scuola inoltre, sin dall’inizio delle lezioni mi ha fornito un primo corso di danese oltre a quello che ora frequento grazie ad AFS Danimarca, e devo dire che è stata una occasione per approcciarmi alla lingua e anche per conoscere gli altri studenti di scambio che come me frequentano questa scuola.
Per i miei compagni tutto questo è la normalità, ma sono sicura che, come per me, per la maggior parte degli studenti italiani questo sia un sogno

Credo che mettere a confronto la scuola italiana e quella danese sia se non impossibile quanto meno incredibilmente impegnativo. Nulla qui si avvicina a ciò che abbiamo in Italia, in positivo ovviamente.

Una prima, evidente, differenza sono le strutture scolastiche, che qui sono davvero all’avanguardia. Quando ho messo piede per la prima volta nella mia attuale scuola ero senza parole, mai avrei immaginato che una scuola potesse avere un aspetto così ospitale, un luogo vivibile e attrezzatissimo con aule grandi e luminose. laboratori collegati a ogni aula di fisica, chimica o biologia. Corridoi ampi e ben tenuti con quadri ad ogni passo. Una mensa scolastica, una biblioteca, una sala proiezioni, una per il teatro, due palestre con spogliatoi e diversi campi tutt’intorno, sale per lo studio e divanetti su ogni piano ed un ben tenuto cortile interno. Senza contare che ogni classe è attrezzata con due lavagne ed un proiettore. Per i miei compagni tutto questo è la normalità, ma sono sicura che, come per me, per la maggior parte degli studenti italiani questo sia un sogno.

Un altra differenza sta nel fatto che anzichè spendere centinaia di euro ogni anno per i libri qui è la scuola che li fornisce a ogni studente, alcuni scelgono comunque di comprarli ma la maggior parte utilizza i libri che la scuola gli fornisce ad inizio anno. I libri comunque non vengono utilizzati tanto quanto succede in Italia, qui è tutto, o quasi, informatizzato.
Mai avrei immaginato che una scuola potesse avere un aspetto così ospitale, un luogo vivibile e attrezzatissimo con aule grandi e luminose

Ogni studente ha un suo computer personale su cui scarica il materiale per le lezioni e prende appunti, svolge i compiti e fa ricerche. Anche i professori utilizzano internet e le sue risorse per rendere ogni lezione più interessante e stimolante e per fornire agli studenti del materiale di riferimento per questo o quel progetto. Inoltre, non avendo io un mio computer portatile, la scuola si è attivata per fornirmene uno nel minor tempo possibile.

Fondamentale qui a scuola è la piattaforma chiamata “Lectio” che ti permette di:

· controllare il tuo orario settimanale, che può cambiare in ogni momento e va quindi controllato spesso;

· giustificare le assenze, perché non occorre che siano i genitori a farlo;

· scaricare il materiale per le lezioni e controllare i compiti del giorno, caricati dagli insegnanti;

· caricare i vari Opgave, una sorta di equivalente dei compiti in classe. Agli Opgave possiamo lavorare a casa, abbiamo all’incirca una o due settimane per ciascuno e possiamo caricarli sulla piattaforma quando li consideriamo soddisfacenti, sempre rispettando le varie date di scadenza. Una volta corretto, l’insegnate lo caricherà nuovamente sulla piattaforma e assegnerà un punteggio che va da 1 a 12.

Questa considerazione e rispetto reciproco fra insegnate e alunno rappresenta, credo, uno dei cardini della scuola daneseLe lezioni sono sempre interattive e incentrate sul dialogo e il lavoro di gruppo. Ogni studente viene invitato, anzi esortato, ad esprimere la sua opinione in materia di questo o quell’argomento, e ciascuna opinione viene presa in grande considerazione da ogni insegnante. Questa considerazione e rispetto reciproco fra insegnate e alunno rappresenta, credo, uno dei cardini della scuola danese.

Una differenza forse meno evidente, ma che può essere considerata la più importante, è la libertà e la fiducia che viene data agli studenti qui in Danimarca. Sin da piccoli agli studenti danesi viene instillato un forte senso di responsabilità che si tramuta, arrivati al Gymnasium in un atteggiamento nei confronti della scuola molto diverso da quello che noi abbiamo in Italia.
Le lezioni sono sempre interattive e incentrate sul dialogo e il lavoro di gruppo

Qui gli studenti sono coscienti dell’importanza della loro educazione e di come impegnarsi a scuola possa costituire un beneficio per la loro vita e il loro futuro lavorativo. E`anche vero che lo Stato si premura ad incentivare gli studenti arrivando anche a pagarli una volta raggiunta la maggiore età.

Ciò che davvero distingue la scuola danese da quella italiana è, insomma, il fatto che al centro della scuola danese c’è lo studente.

Uno dei primi giorni a scuola ad esempio mi stavo spostando da una classe ad un altra e non posso descrivervi la mia espressione nel trovarmi davanti queste ragazze che tranquillamente andavano in giro scalze. La spiegazione che ho ricevuto? La mattina aveva piovuto e non potevano mica andare in giro con le scarpe bagnate e possibilmente sporche di terra.
Qui gli studenti sono coscienti dell’importanza della loro educazione e di come impegnarsi a scuola possa costituire un beneficio per la loro vita e il loro futuro lavorativo

Per non parlare del fatto che per la prima settimana mi sono astenuta dal recarmi alla toilette durante le lezioni perché mi sentivo in imbarazzo nell’alzarmi e uscire dalla classe senza informare l’insegnante. Sembra stupido ne sono cosciente ma sono quelle piccole cose a cui sei abituato e che cambiare ti risulta tanto difficile. Insomma vi immaginate cosa succederebbe se tornata in Italia mi alzassi e uscissi a mio piacimento? Come minimo una nota e un due sul registro. Eppure qui è normale, insomma “il professore non può mica interrompere la lezione ogni volta che qualcuno deve andare al bagno”.

È stato molto difficile per me anche abituarmi al fatto che qui gli insegnanti vanno chiamati per nome. Per più di una settimana mi sono limitata ad un flebile “excuse me” oppure un “I’m sorry” per attirare la loro attenzione perché proprio non riuscivo a fare altrimenti.

Infine non vi dico la mia confusione quando ad un certo punto durante una lezione una mia compagna di classe ha raccolto le sue cose, si è alzata e se ne è andata. Mi è poi stato riferito che qui è possibile abbandonare o presentarsi ad una lezione in ogni momento, ma sul momento la cosa mi ha lasciata di stucco.
Ciò che davvero distingue la scuola danese da quella italiana è, insomma, il fatto che al centro della scuola danese c’è lo studente

Una giornata di lezione può variare dalle due alle cinque ore, in alcuni casi anche solo una, ciascuna delle quali ha una durata di 70 minuti e viene tenuta in una classe diversa ogni volta, inoltre tra una lezione ed un’altra ci sono dai 5 ai 30 minuti (per il pranzo) di pausa per dare l’opportunità agli studenti di riposarsi un attimo o anche semplicemente di spostarsi da un ala all’altra della scuola per raggiungere la propria classe.

Insomma qui la scuola è un piacere, anche se per il momento personalmente capisco ben poco, e vorrei davvero regalare anche solo una settimana di tutto questo a miei colleghi studenti italiani, perchè allora capirebbero che la scuola in generale non è così male.

Anastasia

Da Siracusa in Danimarca per un anno

  • Prossima Storia

    Com'è che si cambia il mondo?

    “RACCONTACI DI PANAMA” Ogni volta che qualcuno mi chiede di Panama, la prima cosa che rispondo é: “Panama non é un Paese semplice”. Questa é forse la conclusione più significativa a cui sono...

    Michele

    Da Viterbo a Panama per un anno

  • Prossima Storia

    E poi mi chiesero: "Perchè la Lettonia?"

    Sono Irene Carta, ho 18 anni e vengo da un piccolo paesino della Sardegna chiamato Jerzu. Come tanti altri ragazzi, anche io l'anno scorso ho deciso di mettermi alla prova: spinta dalla curiosità di conoscere realtà diverse. Così...

    Irene

    Da Lanusei-Tortolì in Lettonia per un anno

  • Prossima Storia

    Non un solo giorno sprecato

    Quando mi chiedono perché io abbia scelto la Turchia, dico che è stata lei a scegliere me. Fondamentalmente, non credevo in nessuno dei dieci paesi che ho scritto. Il mio obiettivo era il mondo e avrei accettato ogni luogo come...

    Gaia

    Da Napoli in Turchia per un anno

  • Prossima Storia

    Lasciarsi abbracciare dal Sudafrica...
    e dagli elefanti!

    Qui in Sudafrica tutto procede nel migliore dei modi, ormai sono passati quasi sei mesi dal mio arrivo. Sto vivendo esperienze meravigliose, e una di queste è quella che sto per raccontarvi. In Sudafrica la scuola finisce a fine novembre,...

    Vittoria

    Da Taranto in Sudafrica per un anno

Welcome to Intercultura (AFS Italy) website! Where do you want to go?
- If you want to know more about Intercultura, click here
- If you want to know more about studying in Italy with Intercultura, click here
- Sprechen Sie Deutsch? Hier Klicken
- If you want to visit the full website (Italian only), click here