Ospitare: un piacevolissimo terremoto

Chiara, Massimo, Alice e Andrea

famiglia ospitante di Stephania, un anno a Milano dal Canada

Nella frenesia della vita quotidiana, spesso ci ritroviamo immersi nelle nostre routine familiari senza fermarci a riflettere sull'opportunità di arricchire la nostra quotidianità attraverso incontri ed esperienze nuove e significative.

Questa è la storia della nostra famiglia – io Chiara, mio marito Massimo e i nostri due figli, Alice e Andrea - e della nostra straordinaria avventura nell'ospitare Stephania, una giovane ragazza canadese di 17 anni, di origini ucraine, nel nostro cuore e nella nostra casa per un anno intero.

L'idea di ospitare Stephania è nata quando, nostra figlia Alice ha deciso di partire per un semestre all'estero, esperienza che mai nè lei nè noi genitori avevamo considerato fino a quel momento. Vedendo nostra figlia a 16 anni così entusiasta, decisa e coraggiosa nel pensare di vivere per sei mesi una quotidianità del tutto nuova ci ha stimolato a metterci in gioco anche noi. Non ci abbiamo pensato troppo, ma ci siamo detti che poteva essere una bella opportunità di cambiamento e di crescita per la nostra famiglia e ormai si era accesa la curiosità di capire cosa voleva dire ospitere un ragazzo o una ragazza magari simile a noi ma magari del tutto diverso/a con proprie abitudini, modi, con un proprio bagaglio culturale e di esperienze. Così a settembre 2022 la nostra avventura ha avuto inizio,così come nostra figlia stava vivendo la sua in Costa Rica.
Stephania non era un "ospite", ma una ragazza con il proprio bagaglio che avrebbe fatto parte della nostra famiglia
Fin dall'inizio, abbiamo capito che ospitare avrebbe significato mettere da parte alcune delle nostre abitudini consolidate per fare spazio a nuovi modi di interagire e di gestire la quotidianità e il termine "ospitare" da subito lo abbiamo sentito "stretto". Stephania non era un "ospite", ma una ragazza con il proprio bagaglio che avrebbe fatto parte della nostra famiglia e che si sarebbe integrata nella nostra quotidianità e così è stato. Ci siamo dati il tempo di conoscerci reciprocamente, abbiamo rispettato i suoi spazi e lei i nostri per poi condividere ogni giorno di più abitudini, pensieri, passioni ed emozioni, diventando, in poco tempo, uniti e legati dalla voglia di apprendere una nuova cultura e di fare tante esperienze insieme.
Steph molto diversa dal nostro modo di vivere la quotidianità e le eperienze: molto precisa, organizzata, pianificatrice, noi l'esatto contrario, ma è proprio questo che ci ha permesso di vivere un'esperienza così intensa, così ricca e così significativa.

Il ritorno di Alice, sei mesi dopo, ha aggiunto una grande sfida: due adolescenti molto diverse che hanno, però, imparato, col tempo, a confrontarsi, scontrarsi, chiarirsi e apprezzarsi reciprocamente e riconoscere e fare un pò proprie le qualità e le diversità dell'altra. Il loro rapporto ha avuto diversi alti e bassi, ma, con il tempo, hanno superato le difficoltà creando, insieme, tanti bei ricordi. Per Andrea, invece, di 12 anni è sempre stato un guardare e studiare Steph con curiosità per i suoi modi di fare, le sue abitudini le sue tradizioni così diverse da quelle a cui era abituato.
Ospitando pensiamo di esserci fatti e aver fatto ai nostri figli un regalo grandissimo. E' stata un'esperienza quotidiana di accettazione, condivisione, ammirazione dell'altro, mettersi in gioco per superare le fatiche e le inevitabili incomprensioni. Si riscopre il valore degli incontri, delle relazioni, dei legami come opportunità preziose, indimenticabili, arricchenti e che ci si porterà per sempre nel proprio bagaglio di esperienze.

Questo è quello che ha voluto dire per noi ospitare. Non ci aspettavamo niente di tutto ciò ed è stata una bellissima scoperta. Ci sentiamo di incoraggiare ogni famiglia a considerare l'opportunità di ospitare, poiché l'apertura al mondo e alle relazioni che si creano arricchisce il cuore e l'anima in modi che non potremmo mai immaginare.

Chiara, Massimo, Alice e Andrea

famiglia ospitante di Stephania, un anno a Milano dal Canada

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