Sentirsi a casa in Canada
Viola
Da Viterbo per un anno scolastico in Canada anglofono
Mi sto trovando davvero molto bene con la mia famiglia ospitante, che è formata dalla mamma, dal papà e da una ragazza dal Giappone. Sono tutti cordiali, simpatici, amichevoli, curiosi delle altre culture, disponibili, sempre pronti ad aiutarti.
Le prime persone che ho conosciuto sono stati due ragazzi - exchange students come me - provenienti dal Belgio e dalla Cina (Ben e Dexter), ospitati da una delle amiche della mia mamma canadese. Successivamente due ragazze dalla Cina e dal Giappone (Rose e Nana), e altri due dal Giappone e dalla Thailandia (Akira e Tudor). Abbiamo subito legato, parliamo tutti i giorni e quando stiamo insieme, anche solo per un’ora, viviamo momenti indimenticabili.
Da quando sono arrivata ho fatto esperienze legate al fiume che scorre proprio davanti casa: andare a nuotare, fare kayak, pescare o fare semplicemente un bagno, spesso anche con i miei amici internazionali. Il primo sabato di settembre siamo andati a visitare una piccola città non molto distante da qui, e anche lì abbiamo fatto il bagno. L’acqua del fiume è davvero molto pulita. Uno dei ricordi più belli è di una serata in cui, dopo aver fatto kayak, i ragazzi si sono fermati a cena. Ben aveva la chitarra, e ci siamo messi intorno al falò a cantare e suonare tutti insieme.
Da quando sono arrivata ho fatto esperienze legate al fiume che scorre proprio davanti casa: andare a nuotare, fare kayak, pescare o fare semplicemente un bagno, spesso anche con i miei amici internazionali. Il primo sabato di settembre siamo andati a visitare una piccola città non molto distante da qui, e anche lì abbiamo fatto il bagno. L’acqua del fiume è davvero molto pulita. Uno dei ricordi più belli è di una serata in cui, dopo aver fatto kayak, i ragazzi si sono fermati a cena. Ben aveva la chitarra, e ci siamo messi intorno al falò a cantare e suonare tutti insieme.
Il primo giorno di scuola è stato il 7 settembre. Ero molto emozionata e spaventata perché la prima materia era matematica, che non è esattamente la mia preferita. Per arrivare a scuola devo prendere il bus (diversamente dall’Italia, dove sono abituata ad andare a piedi) e ci metto circa 45 minuti per andare e tornare, ma il tempo passa in fretta perché mi perdo a guardare il panorama, che è veramente mozzafiato. Qui ogni giornata è divisa in due classi di due ore e mezzo ciascuna.
Una delle classi che mi ha sorpresa di più è quella di "Link", un corso davvero interessante e straordinario: impariamo a parlare con le persone in modo da metterle a proprio agio e a essere dei buoni leader. In ogni lezione è proposto un gesto di gentilezza senza motivo, per cui più di una volta un compagno di classe (o proprio la professoressa) ha regalato biscotti o muffin a tutti gli altri senza aspettarsi nulla come ricompensa. Con i compagni organizziamo raccolte fondi, giornate a tema e ogni sorta di attività che possa includere e far stare bene gli altri.
Una delle classi che mi ha sorpresa di più è quella di "Link", un corso davvero interessante e straordinario: impariamo a parlare con le persone in modo da metterle a proprio agio e a essere dei buoni leader. In ogni lezione è proposto un gesto di gentilezza senza motivo, per cui più di una volta un compagno di classe (o proprio la professoressa) ha regalato biscotti o muffin a tutti gli altri senza aspettarsi nulla come ricompensa. Con i compagni organizziamo raccolte fondi, giornate a tema e ogni sorta di attività che possa includere e far stare bene gli altri.
La cosa che mi piace di più è proprio questa: atti di gentilezza, grandi o piccoli (per esempio tenere la porta aperta mentre una persona passa). Sono queste le cose a cui si presta più attenzione.
Qui in Canada spero di vivere ancora moltissime esperienze che mi facciano maturare e divertire.
Viola
Da Viterbo per un anno scolastico in Canada anglofono