Una brasiliana di San Paolo nel Casentino: ed è stato subito amore

Elisa e Giovanna

mamma ospitante e studentessa brasiliana

Elisa e Giovanna, mamma ospitante e studentessa brasiliana, raccontano i loro primi giorni di convivenza. Ed è subito stata magia
Elisa:
Da quando abbiamo iniziato a scriverci via telefono con Giovanna, la nostra studentessa brasiliana, si è subito stabilito un legame verso tutti noi componenti della famiglia. un legame che si è sciolto in un abbraccio subito al suo arrivo: ancora adesso mi vengono i brividi pensando al mix di emozioni che abbiamo vissuto.

Abbiamo subito mostrato le bellezze del nostro Casentino
, una bellissima vallata nella provincia di Arezzo, come il Castello di Poppi e il Pratomagno, e le abbiamo “imposto” le nostre abitudini, come l’aperitivo la sera prima di andare a cena!
La nostra più grande preoccupazione era il nostro piccolissimo comune, paragonato, alla grandissima città di San Paolo, e la compagnia che le avremmo potuto dare come famiglia ospitante, visto che nostra figlia Sofia ha solo 11 anni e non frequenta ragazze e ragazzi che hanno l’età di Giovanna.
Ma anche qui siamo stati fortunati in quanto il Casentino visto per la sua bellezza e il suo verde è facile innamorarsi e i ragazzi teenager del paese sono accorsi per conoscerla.

La prima settimana Sofia ha avuto il compito specifico di farle conoscere la casa, con i vari compiti assegnati sia e lei che a Giovanna, come spolverare e buttare la spazzatura, accudire le nostre gattine, e anche i nonni (“la Gio” ha visto e provato per la prima volta come si fa la pasta fatta in casa e la pizza). In questo modo le due ragazze, nonostante la diffenenza di età, hanno potuto iniziare a instaurare questo rapporto di “sorelle” che spero lo conservino per tutta la vita.

Ospitare una 16enne per noi rappresenta una sorta di anteprima di quello che ci aspetterà tra qualche anno, prendendo tutti i lati positivi e negativi delle varie situazioni. Come le crisi per la scuola o per qualche ragazzo, ma soprattutto le risate quando c’è da prepararsi per uscire, i capelli che devono essere sempre a posto e il trucco sempre perfetto.

Fatelo, ospitate. Non ve ne pentirete!
La prima settimana Sofia ha avuto il compito specifico di farle conoscere la casa, con i vari compiti assegnati sia e lei che a Giovanna.

Giovanna:
Sin da quando ero bambina sognavo di vivere questa esperienza, anche se all'epoca non avevo chiara l'idea di come sarebbe stata. Ho iniziato a capirlo amcora in Brasile, dal primo giorno in cui io ed Elisa, la mia futra mamma ospitante, abbiamo iniziato a scriverci.
Da quel momento, ho iniziato a visualizzare quello che avrei trovato: la città, la routine familiare, le preferenze di Sofi (mia sorella ospitante), il lavoro di Walter, riuscendo sin da subito ad immergermi nel loro mondo e viceversa.

Prima della mia partenza, chiacchieravamo ogni giorno, e quando sono arrivata da loro, mi hanno accolto con braccia aperte, come una famiglia che aspetta un bambino in maternità. Nella mia prima settimana, ho trascorso del tempo con Sofi, facendo colazione con il classico cappuccino italiano, preparato appositamente per lei. Poi mi ha portato in un luogo incantevole, in una giornata di sole, dove si potevano sentire gli uccellini. Mi sono innamorata di quel posto, guardando il mondo attraverso gli occhi di qualcuno che ha vissuto tutta la vita in una grande città. Abbiamo chiacchierato, lei mi raccontava cose, e io cercavo di cogliere ogni dettaglio, ricordo ancora quelle parole.


Mi sono adattata a questo nuovo mondo, vivendo in una piccola città dove tutti si conoscono. Non è stato facile, e spesso chiedevo alla mia famiglia chi fossero certe persone, ma la risposta era sempre "qui tutti si conoscono". Questo è stato il cambiamento più significativo per me, ma mi piace molto vivere una vita con meno caos, dove posso fare le cose al mio ritmo e dedicare tempo a Sofi. Partecipo quasi a tutti gli allenamenti di pallavolo, e sono queste le cose che davvero mi appassionano.

Credo che questa sia la cosa più bella dell'esperienza. Cambiare davvero trasforma. Sicuramente non sono più quella ragazza che è arrivata qui. Ora ho un'altra mentalità, un'altra vita. Non sono più solo figlia di solo una famiglia, ma di due. Non ho solo due gatti, ma quattro. E una delle cose più belle per me è che non sono più "figlia unica", ma sono la sorella maggiore.
Il mio cuore ora è diviso in due parti del mondo, in due Paesi, in due tipi di vita completamente diversi, per tutto il sempre.

Elisa e Giovanna

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