Il Natale molto speciale degli studenti all'estero

Intercultura

Breve giro del mondo in occasione del Natale attraverso le esperienze degli studenti di Intercultura

Cartoline dal mondo: le feste natalizie degli studenti all’estero
Le feste natalizie sono un momento apicale dell’esperienza all’estero di uno studente adolescente. Il legame con la famiglia ospitante e con gli amici si è ben saldato, l’ostacolo della lingua straniera in parte o del tutto superato, quella leggera malinconia dovuta alla lontananza dai propri cari in Italia è stemperata dalla curiosità di vivere esperienze nuove, conoscere nuove culture, sperimentare cibi natalizi diversi

Le cartoline di Natale degli studenti all'estero nell'anno del Covid

MARTA, DA TORINO, IN PORTOGALLO PER UN ANNO SCOLASTICO: “IL MIO CAPODANNO SARÀ AL MARE!”
Durante l’intera giornata del 24, mentre la mamma cucinava bacalhau, io e la sorella ospitante Maria João abbiamo preparato antipasti e dolci tipici Italiani e poi, la sera, abbiamo potuto cenare con piatti caratteristici di entrambe le culture in una fusione di gusti diversi. Il giorno 25 l’abbiamo trascorso con il papà e il fratello, mangiando Cabrito e pão do Rei. Gnam!

Quest’anno non siamo riusciti a fare il cenone di Natale con tutti i parenti ma comunque nella semplicità di queste giornate abbiamo passato momenti felici in compagnia: passeggiando, addobbando l’albero di Natale, cucinando, visitando, danzando e cantando.
Nel mio paesino in Italia in questi giorni sta nevicando; qua, invece, il 26 tutti in spiaggia!! ...la mia prima volta a toccare l’acqua gelida dell’Oceano!
Auguro a tutti un Bellissimo 2021 e spero sia un anno pieno di prime volte, occasioni e sorprese per tutti!!
Nel mio paesino in Italia in questi giorni sta nevicando; qua, invece, il 26 tutti in spiaggia!
SERENA, DA UDINE NEL BELGIO FIAMMINGO PER UN ANNO SCOLASTICO: ALLA SCOPERTA DEL BABBO NATALE SEGRETO!”
Questo Natale è stato senz’altro molto particolare e diverso dal solito ma non per questo è stato meno magico degli altri anni! Una tradizione molto diffusa in Belgio è quella di fare un cena gourmet per la vigilia di Natale. Si mette al centro della tavola una piastra su cui ognuno cucina la sua carne. Dopo cena ci si scambiano i regali e si fa qualche gioco. Noi quest'anno con i giochi ci siamo dati abbastanza da fare, siamo finiti tutti con panno in faccia e uova in testa!

Per il pranzo di Natale abbiamo deciso di preparare 5 portate, una per ciascuno e abbiamo mangiato praticamente tutto il pomeriggio (questo mi ha fatta sentire particolarmente a casa). Dopo pranzo abbiamo fatto una videochiamata con i parenti della mia mamma ospitante per giocare a bingo tutti insieme e scambiarci i regali del “babbo natale segreto” (un’altra “tradizione” piuttosto diffusa tra le grandi famiglie). Questo per me è stato davvero un bel momento ci siamo divertiti e sentiti un po’ più vicini, ovviamente non è come essere davvero insieme ma, visto il periodo che stiamo vivendo, sono molto contenta e grata per questi momenti, anche se a distanza.
La cosa più bella di questo Natale per me è stato il fatto che la mia famiglia ospitante abbia voluto fare un video di auguri in italiano per i miei genitori e uno in albanese per i miei nonni. Vedere che loro sono interessati ad avere un rapporto oltre che con me anche con la mia famiglia è stato il regalo più bello!

GIOVANNI , DA TRENTO IN AUSTRIA PER UN ANNO SCOLASTICO: “NIENTE COTECHINO E LENTICCHIE A CAPODANNO, MA CHE BUONI I BRETZEL!”
Il Natale qui all'estero è solo nominalmente il 25 dicembre, ma tutti festeggiano il 24, compreso lo spacchettamento dei regali, mentre in Italia ci si divide fra chi fa il classico "Cenone della Vigilia" o l'altrettanto diffuso "Pranzo di Natale", mentre i regali sono esclusivamente da scartare la mattina del 25. Nessun pandoro o panettone, né torrone o altri piatti a cui siamo abituati in Italia per Natale, né tantomeno i classici lenticchie e cotechino di Capodanno, anche se lo so solo per sentito dire, ci devo ancora arrivare, per avere la conferma definitiva.

Il 24 dicembre 2020 ho mangiato un delizioso brezel gigante imbottito e gamberetti. Inoltre nella maggior parte delle famiglie con bambini arriva il "Christkindl", il bambin Gesù, tanto che esiste una località in Austria denominata Christkindl, vicino Steyr, Alta Austria, in cui arrivano tutte le letterine. In alcune famiglie arriva come da noi il "Weihnachtsmann", vale a dire Babbo Natale.
Non si sa ancora bene se l'11 gennaio si rientrerà subito a scuola, dato che a partire dal 27 dicembre entra in vigore un terzo lockdown, che perdurerà per qualche settimana; comunque già che sono in tema scuola, un fatto curioso riguardo l'Austria è che all'interno dell'edificio scolastico bisogna indossare per regolamento un paio di ciabatte, regola che, tra l'altro, ho scoperto con mesi di ritardo, perché non mi era mai stato fatto notare prima. La trovo una novità piuttosto insolita e divertente, ma sono anche questi dettagli che fanno unica l'esperienza con Intercultura.
Il Natale qui all'estero è solo nominalmente il 25 dicembre, ma tutti festeggiano il 24
PIETRO , DA BERGAMO NEL BELGIO FIAMMINGO PER UN ANNO SCOLASTICO: “IN ARRIVO LO STEREO PER FESTEGGIARE ALLA GRANDE L’INGRESSO NEL 2021”
In questo periodo mi trovo in vacanza per due settimane. Fino ad ora sono riuscito bene ad alternare ricche giornate con la famiglia e divertenti uscite con gli amici. Sto usando le vacanze per vedere un po’ di città ed incontrare altri studenti di Intercultura di varie nazionalità. Qua viaggiare è molto comodo perché tutte le città sono veramente vicine. Finora sono stato ad Anversa, Brugge, Lovanio, Bruxelles e Gent. Sempre con amici. Quest’anno non si ha la possibilità di vedere mercatini, particolari decorazioni, festival: ma quando avremo ancora la possibilità di poter girare per le città vuote, godendoci il silenzio?
In questi giorni in famiglia ci siamo concentrati a preparare la cena di Natale. Ci abbiamo dedicato davvero tanto tempo, ma è stato un modo veramente divertente per passare il tempo, ridendo, scherzando, condividendo le nostre giornate.
Il menù prevedeva:
  • Trio di snack: una zuppa di sedano, rapa e arrosto con patatine ai funghi e ostriche; torretta di rillette d’anatra, pan di zenzero e mela; polpette di tartufo ai funghi ripieni
  • Aperitivo: tartine di salmone con crema di rafano, aneto e cicoria.
  • Piatto principale: roastbeef di cervo con salsa di crema di mirtilli e crocchette fresche; pastinaca arrosto e porri arrostiti dal forno; insalata invernale con mirtilli rossi e arancia
  • Mousse al cioccolato fondente con composta di mandarino e chiacchiere.
Per tradizione nella mia famiglia ospitante si è deciso di estrarre un parente per ognuno di noi a cui abbiamo dovuto fare un regalo. Poi siamo andati a portare il regalo fuori dalla sua porta, ovviamente tutto a sorpresa.
Chiaramente tutte le esperienze sono limitate a causa del Covid. Normalmente per Natale ci si incontra con tutta la famiglia allargata per la cena del 24 tutti insieme. Quest’anno abbiamo optato per una buona alternativa. Naturalmente si starà ognuno nella propria casa, ma allo stesso tempo si farà una videochiamata con tutti i parenti in cui si avrà modo di vedersi tutti insieme per la prima volta e aprire i regali che ognuno ha trovato fuori dalla propria porta, di cui si cercherà di indovinare il mittente.
Qua il Natale è davvero una festa importante. E’ un periodo per prendersi una pausa e stare con la famiglia.

Anche Capodanno quest’anno si passerà in famiglia. Abbiamo già organizzato anche quello. Abbiamo deciso la musica da ascoltare, i film da guardare, i giochi da fare. I miei genitori ospitanti hanno anche ordinato un impianto stereo.
Qua non siamo in lockdown, si può uscire massimo in 4, si può avere un contatto stretto da invitare a casa, ma chiaramente feste e attività fuori casa sono tutte sospese.
Per quanto riguarda la scuola già prima delle vacanze avevamo fatto una settimana in classe e poi una a casa. Dopo la sosta si ricomincerà allo stesso modo: una settimana in presenza e una dal computer, in modo da scaglionare le classi e non avere troppa gente a scuola.

MARTA, DA LOVERE IN IRLANDA PER UN ANNO: “IRLANDA SIGNIFICA FAMIGLIA AL 100%”
Sto trascorrendo il mio anno all'estero in Irlanda, più precisamente a Waterford: il 2020 è stato un anno molto difficile per tutti e sicuramente il giorno di Natale è stato diverso a causa della pandemia da Covid-19. Nonostante ciò a Natale mi sono divertita tantissimo con la mia famiglia ospitante! La mattina del 25 ci siamo svegliati molto presto perché la mia sorellina di 9 anni non vedeva l'ora di vedere i regali che Babbo Natale le aveva portato. Dopodiché siamo andati a ritirare gli altri regali dai nonni e la sera abbiamo cenato insieme ad alcuni parenti. La cena di Natale irlandese tipica è composta da tacchino e prosciutto, con patate e altre verdure.
Il nuovo anno non è iniziato nel migliore dei modi poiché qui in Irlanda siamo tornati in lockdown e non sappiamo ancora se torneremo a scuola in presenza. Nonostante ciò spero che il 2021 porti un po' di serenità e tranquillità a tutti.
SOFIA, DA BERGAMO NEL BELGIO FIAMMINGO PER UN ANNO SCOLASTICO: “LASCIATEVI CONDURRE DAL DESTINO: VI PORTERÀ ALLA SOLUZIONE MIGLIORE PER VOI”
Sto trascorrendo queste feste natalizie in un posto e con le persone che amo, non potrei essere più felice. In questo periodo mi sento “a casa” e per non cʼè cosa più bella. Qualche volta esco con gli amici, ma cerco di passare più tempo possibile con la mia famiglia.
Il Natale per me significa famiglia. È il momento per rallentare, stare insieme, scambiarsi amore e affetto, rilassarsi, divertirsi. Io mi sento appieno parte della mia seconda famiglia e passare il Natale qui è il miglior regalo che potessi desiderare. Trascorreremo il Natale insieme in casa, cucinando piatti tipici belgi (senza far mancare però pandoro e panettone) e aprendo i mille regali che sono già sotto lʼalbero. Anche se ogni anno la mia famiglia passa la giornata di Natale con tantissimi parenti, questʼanno un poʼ particolare so per certo che ci divertiremo lo stesso perché con la mia famiglia non ci si annoia mai.
Faremo anche Capodanno insieme e hanno già comprato cose buffe da indossare tipo occhiali, cerchietti, addobbi: fanno di tutto per rendere allegre e divertenti queste feste un poʼ strane per tutti.

Penso che questʼanno la famiglia sia una delle cose fondamentali, in quanto si passa molto più tempo in casa ed è importante stare bene. La mia famiglia ospitante è splendida, hanno aperto le porte di casa loro e fin da subito mi hanno accolta come una figlia. I miei genitori sono giovani, disponibili, interessati, aperti al dialogo, sempre disposti ad aiutarmi ed ho un rapporto bellissimo con mia sorella e mio fratello ospitanti.
In questi mesi abbiamo fatto molte cose insieme come camminate, visite ai musei, bagno nel mare del Nord a novembre con dieci gradi (penso una delle cose più “pazze” che io abbia mai fatto nella mia vita), serate in lockdown passate coi giochi in scatola e la musica, karaoke e tanto altro.
Da quando sono arrivata però sono uscita molto spesso soprattutto con i miei amici. Si è creato un bellissimo gruppo con gli altri studenti di Intercultura di varie nazioni, abbiamo fatto tantissime cose insieme. Questʼanno in Belgio la maggior parte degli studenti impegnati nel programma di scambio sono italiani e ed ogni weekend abbiamo avuto la possibilità di visitare una città diversa, uscire a mangiare, vedere musei; abbiamo persino organizzato un pool party indimenticabile e quando cʼerano meno restrizioni, Intercultura Belgio ha organizzato un weekend in tenda con tanto di barbecue, passando la serata a mangiare marshmallows davanti ai falò. Abbiamo collezionato momenti indimenticabili che rimarranno in noi per sempre.

Ora molti miei amici sono tornati perché erano all’estero con un programma trimestrale e devo ammettere che è un periodo in cui mi sento un poʼ “vuota” sotto questo punto di vista perché mi mancano e mi manca tutto ciò che facevamo insieme... spero di rivederli presto, stiamo già parlando di rivederci quando saremo tutti in Italia se la situazione lʼanno prossimo sarà migliore.
Durante lʼanno allʼestero ti fai amici per la vita: abbiamo condiviso tante emozioni allo stesso modo e questo ci legherà per sempre.
Ovviamente ho tanti amici anche a scuola, un gruppo di ragazze mi ha aiutata fin dal primo giorno, mi ha invitata ad uscire ed ora sono diventate fondamentali per me. Le vedrò sicuramente in queste vacanze e al rientro a scuola a gennaio, in cui faremo un giorno a scuola e uno a casa di lezione online. Un altro bel gruppo di amici che ho è quello degli scout, che ora però a causa delle restrizioni non sto più facendo... spero di riprendere il prima possibile.
Insomma, questi mesi in Belgio sono stati semplicemente fantastici. Sto affrontando la “diversità” e infatti un punto di forza di questa esperienza è la consapevolezza che le differenze non sono mai ostacoli, ma nuove opportunità. Mi piace confrontarmi e parlare con i miei amici sulla nostra cultura, religione, modi di pensare, usanze, sto imparando cose nuove ogni giorno.

Quando mi è stato proposto questo programma ho accettato senza pensarci, anche se mancava un solo mese alla partenza, anche se non avevo la minima idea di ciò a cui sarei andata incontro, anche se la situazione non era delle migliori per partire, anche se non avevo scelto questo Paese (per via della pandemia, gli studenti hanno sono stati ricollocati in altre destinazioni dove la situazione del Covid lo permetteva), anche se non volevo fare unʼesperienza in Europa, anche se... eppure sono qui.
Ed è stata la follia migliore che potessi fare. Ho imparato che nella vita è importante non sprecare occasioni, perché non ritornano. Buttarsi sempre, rischiare, mettere in gioco sé stessi, uscire dalla propria comfort zone: questo per me equivale a Vivere. Lʼho sempre pensato ed è grazie a questo che sto vivendo lʼesperienza migliore della mia vita.
...anche se non volevo fare unʼesperienza in Europa, anche se...eppure sono qui. Ed è stata la follia migliore che potessi fare
LORENZO, DA CESENA IN GERMANIA PER UN ANNO SCOLASTICO “IL MIO NATALE IN GERMANIA TRA I MERCATINI NATALIZI”
Quest'anno il periodo di Natale è stato per me molto diverso dagli anni passati, non solo perché è la prima volta che ho festeggiato Natale lontano da casa, ma anche, naturalmente, a causa del coronavirus e delle relative restrizioni. Tuttavia, il periodo di Natale è molto sentito in Germania ed è stato molto bello poterlo vivere qui e scoprire nuove tradizioni.
I tedeschi sono molto legati alle loro tradizioni. Tutto ha inizio durante il periodo dell’Avvento, in cui si addobba la casa, si va ai mercatini di Natale (tranne quest'anno, a causa del coronavirus), si preparano i biscotti natalizi (Weihnachtsplätzchen) e solo il 24 dicembre si addobba l’albero di Natale. In Germania non è solito festeggiare l’8 dicembre e nemmeno l’Epifania, perlomeno nella mia regione, ma, in cambio, il 6 dicembre si celebra la festa di San Nicola: i più piccoli mettono la sera del 5 dicembre degli scarponi davanti alla porta di casa, in attesa che San Nicola li riempia di dolcetti e altri doni.

I mercatini di Natale sono tra le tradizioni natalizie più famose della Germania. Sono un’occasione per comprare le decorazioni natalizie e i prodotti dell’artigianato locale, ma anche semplicemente per guardare, passeggiare o gustare le specialità natalizie tipiche. Il primo mercatino natalizio della storia è lo Striezelmarkt, che si svolge a Dresda. Di origine tedesca è anche il calendario dell'Avvento (Adventskalender), un vero e proprio calendario con 24 porticine, ognuna per i 24 giorni che precedono Natale, dietro le quali solitamente si trovano dei cioccolatini. Un’altra tradizione molto sentita in Germania è sicuramente quella della corona dell’Avvento (Adventskranz), ovvero dei rami di pino intrecciati sui quali vengono appoggiate 4 candele, che si accendono una per volta durante le quattro domeniche di Avvento e che donano alle case un’atmosfera magica. Un altro elemento tipico del Natale in Germania è la piramide natalizia (Weihnachtspyramide), una sorta di piramide in legno addobbata con candele o luci, piante sempreverdi e immagini sacre e provvista di un'elica che la fa girare. Altre decorazioni tipiche sono il Nussknacker (schiaccianoci), la Bergmannsfigur (miniatore che porta due candele), il Räuchermann (pupazzo di legno dentro al quale è posto dell'incenso) e lo Schwibbogen (candeliere di legno ad arco con decorazioni alla base).

Il giorno della Vigilia di Natale, dopo aver addobbato l’albero
, che consiste in un abete vero e appositamente scelto e tagliato, e finiti alcuni preparativi, abbiamo pranzato e la stanza dove si trovava l’albero è stata chiusa. Durante il pomeriggio ci siamo poi riuniti tutti davanti alla porta chiusa, e una volta che siamo entrati nella sala, le candele sull'albero di Natale sono state accese e abbiamo suonato e cantato insieme alcune canzoni natalizie della tradizione tedesca e fatto una breve riflessione, dato che quest'anno non abbiamo potuto partecipare alla messa. Ci siamo poi scambiati i doni e abbiamo bevuto caffè e mangiato lo Stollen, il dolce natalizio tipico di Dresda, e altri dolci tipici, come la Lebkuchen (una specie di panpepato). La giornata si è conclusa con la preparazione della cena della Vigilia di Natale, in cui si mangia solitamente l'insalata di patate e Bratwurst (salsiccia arrostita). Il giorno di Natale proseguono i festeggiamenti. In quell’occasione, almeno nella mia famiglia, è tradizione fare un pranzo a base d'arrosto d’oca con i cavoli rossi e i Knödel, grossi gnocchi di patate, e, dopo pranzo, trascorrere il tempo con giochi di società o chiacchierando.

GIORGIA, DA BAGHERIA ALL’AUSTRIA PER UN ANNO: “IL NATALE PIU’ SPECIALE DELLA MIA VITA!
Quest'anno, qui in Austria, ho trascorso le mie vacanze di Natale in maniera molto particolare, diversamente dal solito. Il 24 dicembre è iniziato con una grande colazione, con una tavola meravigliosamente apparecchiata a tema natalizio dalla mia mamma ospitante. Poi, insieme alla mia sorella ospitante, ho fatto un gioco chiamato, in tedesco, "die leise Übung", cioè "l'esercizio silenzioso", che consiste nel disporre delle pietrine e delle conchiglie in modo tale da formare delle figure. Dopodiché abbiamo trascorso il pomeriggio dalla sorella della mia mamma ospitante, con la quale abbiamo fatto una specie di grigliata natalizia intorno alle 4 del pomeriggio. Dopo cena è arrivato il momento dell'apertura dei regali e, contro ogni mia aspettativa, ho ricevuto regali non solo dalla mia famiglia ospitante e dalla sorella della mia "host mum", ma anche da altri parenti che non sono potuti essere presenti a causa delle restrizioni Covid (si poteva festeggiare con un massimo di 10 persone) e ciò mi ha fatto molto piacere, perché in quei regali ci hanno messo tutto il cuore. Il giorno di Natale, io e la mia famiglia ospitante siamo andati a fare una passeggiata in un bosco delle vicinanze... con degli asinelli! Per giunta, ha nevicato tutta la giornata, quindi ho vissuto per la prima volta l'atmosfera di un "bianco Natale" come avevo sempre sognato e ho anche avuto l'opportunità di fare qualche scivolata con lo slittino nelle vicinanze di casa.

Purtroppo, a partire dal 26 dicembre, l'Austria è rientrata in lockdown, quindi non è stato possibile organizzare grandi cose. Tuttavia, sono riuscita ad incontrarmi con una mia compagna di classe che non vedevo da un po' (a causa della didattica a distanza, che anche dopo le vacanze si protrarrà sicuramente almeno fino al 18 gennaio) per fare una passeggiata. La sera del 31 dicembre, non ci siamo potuti incontrare con amici o parenti, ma, grazie alla mia famiglia ospitante, ho scoperto una particolare abitudine tipica di Capodanno per gli austriaci, che consiste nel far sciogliere delle piccole figure di metallo su un cucchiaio a contatto con una candela per poi immergerle nell'acqua fredda e vedere che figura ne esce, perché ogni tempra è un portafortuna che nasconde un messaggio per l'anno successivo, che può essere anche un consiglio oppure semplicemente un presagio... È stato interessante immergermi in questa tradizione!

Nel corso di queste vacanze, ho anche provato a pattinare sul ghiaccio per la prima volta nella mia vita. Non è stato per niente facile, ho avuto bisogno di molto aiuto da parte della mia famiglia ospitante, ma mi sono divertita! Insomma, sono state sicuramente delle vacanze di Natale che non scorderò mai!

MARIKA, DA SESSA AURUNCA IN GERMANIA PER UN ANNO SCOLASTICO “NATALE... E’ GUARDARE TUTTI ASSIEME LA PRINCIPESSA SISSI IN TV”
L’atmosfera natalizia si fa sentire per le strade delle città tedesche già alla fine di novembre, quando iniziano i “Weihnachtsmarkt”, ovvero i mercatini di Natale, che ogni anno richiamano sempre più turisti da tutto il Paese e che potrebbero essere considerati delle feste popolari a tutti gli effetti anche se quest’anno non sono stati molto grandi a causa dell’emergenza COVID-19. Nonostante ciò qui ho potuto trovare tutti i prodotti di artigianato del posto e tutti i cibi tipici natalizi e naturalmente non potevo non assaggiare gli invitanti dolci ipercalorici dei chioschetti come le mandorle caramellate, gli Schmalzkuchen (morbidi dolci di pasta fritta ricoperti di zucchero a velo) o le mele caramellate. In Germania ho scoperto anche una nuova tradizione: il 6 dicembre si festeggia Sankt Nikolaus (la nostra befana) e tutti, il giorno prima, devono pulire le proprie scarpe per poi lasciarle la notte tra il 5 e il 6 dicembre fuori al portone di casa così Sankt Nikolaus può riempirle di cioccolatini e caramelle e, naturalmente, più le scarpe sono grandi e più cioccolatini vi entrano!

Il 24 dicembre è stato un giorno davvero speciale. Appena sveglia ho aperto la mia ultima casella del calendario dell’avvento e sono scesa giù in salotto con i miei genitori, pronti a decorare il nostro nuovo albero di Natale cantando canzoncine e mangiando i nostri biscotti natalizi che sono scomparsi in meno di un’ora e poi ci siamo preparati per il grande cenone, il che è stato una vera e propria sorpresa per me perché la mia famiglia ha preparato le Raclette: un grill elettrico con dei padellini che abbiamo riempito con affettati misti, verdure, sottaceti ecc e in cima, su una piastra, abbiamo cucinato pezzetti di carne e pesce; il tutto cotto al momento al centro del tavolo. Prima di questo però è tradizione inaugurare il cenone con un Brindisi e mangiare solo un Würstchen accompagnato da un po’ di insalata di patate. Dopo cena abbiamo scartato i nostri regali e abbiamo giocato a tantissimi giochi divertenti anche se il mio preferito è stato il “Schokolade auspacken”. Le regole sono semplici: chi con un dado riusciva a far uscire un 6 doveva indossare il cappello di Babbo Natale, un paio di guanti e una sciarpa e iniziare, con coltello e forchetta, ad aprire la confezione di cioccolata mentre gli altri continuano a lanciare il dado con la speranza di potersi travestire e mangiare la cioccolata. Il 25, invece abbiamo preso una “pausa” dalle feste e ci siamo dedicati alla cucina per preparare i nostri biscotti e come tradizione abbiamo visto la principessa Sissi in tv: il film più conosciuto in tutta la Germania!
La mattina del 26 mi sono svegliata con il profumo di cucinato e le canzoni natalizie di sottofondo. Il papà, come da tradizione, ci ha letto i racconti di Natale e dopo pranzo abbiamo fatto merenda con dolci tipici natalizi: lo Stollen, tipico tedesco, e il panettone, tipico italiano. Per me è stato davvero un momento emozionante perché ho capito, più di prima, che non esistono muri o confini che l’amore non possa spezzare.
Dopo questi festeggiamenti abbiamo chiuso l’anno in bellezza con un’ultima festa in famiglia: karaoke, balli di gruppo e infine fuochi d’artificio per inaugurare il nuovo 2021 che spero possa essere pieno di nuove avventure!
L’atmosfera natalizia si fa sentire per le strade delle città tedesche già alla fine di novembre, quando iniziano i “Weihnachtsmarkt”, ovvero i mercatini di Natale
UN SALUTO DALL’ALTRO EMISFERO CON PIETRO, DA ROMA IN URUGUAY PER UN ANNO
Questo natale è stato radicalmente differente dagli altri, in primis perché non l'ho passato con la mia famiglia, ma la differenza che ho sentito di più è stata quella climatica. Infatti, essendo dall'altra parte dell'equatore, non ho passato il natale al freddo, ma a fare surf in spiaggia!
Il piatto tipico che si mangia per natale in Uruguay è l'agnello o il maiale alla brace, niente pandoro o panettone, ma pan dulce o torroni vari.
A causa del covid io e la mia famiglia abbiamo passato sia il Natale che il Capodanno da soli: io mia madre, mia sorella, mio fratello e i suoi due figli.


...E DALLA TUNISIA CON DESY, VENETA: “LA MAMMA OSPITANTE TIENE A FARVI SAPERE CHE È MOLTO FELICE DI AVERMI NELLA SUA FAMIGLIA E DI AVER OSPITATO.”
IL 31 dicembre io e la mia famiglia ospitante iniziamo già dal mattino presto a organizzare tutto per la cena. La mamma ospitante va dal parrucchiere, io il padre e mia sorella facciamo acquisti. La cena sarà a base di pesce e ci rechiamo quindi al mercato per comprarne di fresco. La tradizione vuole che a mezzanotte si tagli il dolce, così ci precipitiamo nella migliore pasticceria di Djerba per prendere un bellissimo tiramisù.
Finite le compere si inizia a cucinare: la mamma ospitante da il meglio di sè e la cena è squisita: zuppa di pesce, orata alla griglia, gamberi e seppie in pastella, insalata, limonata e aranciata fatta in casa. Ci vestiamo tutti bene nonostante la serata sia casalinga. A mezzanotte accendiamo una candela e soffiamo insieme sulla torta augurandoci un nuovo anno pieno di gioie. Il tiramisù è delizioso, e dopo avere mangiato 3 fette penso che la mamma ospitante abbia ragione: quella dove siamo andati è veramente la migliore pasticceria di Djerba!

Dopo la mezzanotte restiamo in divano tutti assieme finché non siamo stanchi e andiamo a dormire. Se vi state chiedendo "e lo spumante?" vi capisco ma vi ricordo che i musulmani (se praticanti) non bevono!
"La mia mamma ospitante ci tiene a farvi sapere che è molto felice di avermi nella sua famiglia"

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