Il primo incontro con la famiglia ospitante

Martina

Da Biella in Portogallo per un anno

Chi sei e cosa stai facendo?
Ciao a tutti, sono Martina e sto facendo un anno di intercambio con AFS-Intercultura in Portogallo.
Come hanno reagito i tuoi amici quando gliel’hai detto?
Quando ho detto ai miei amici che sarei partita per questa esperienza, molti mi hanno detto: ”Peccato che sprechi un opportunità del genere, per un paese così simile e vicino all’Italia”. Ammetto che all’inizio ci sono rimasta abbastanza male e continuavo a chiedermi perché avessi messo il Portogallo come prima scelta tra le possibili destinazioni.

Perchè hai deciso di partire?
Avevo voglia di viaggiare e vivere un esperienza totalmente nuova. Non volevo “scappare dalla mia famiglia”, ma volevo semplicemente scoprire com’era il mondo là fuori.

Com’è stato il primo incontro con la famiglia?
Lo potrei descrivere con solo una parola: Ansia. Vi spiego meglio. Dopo due giorni di “campo d’arrivo” con tutti gli exchanges students e i volontari AFS era finalmente arrivato il momento di conoscere le nostre nuove famiglie. I volontari ci hanno portato fuori dalla sala dove erano seduti i nostri nuovi genitori, e ci facevano entrare solamente due alla volta. Tutti i minuti e le ore passate là fuori sono state un centrifugato di emozioni! Ero nervosa, ero felicissima, ero in ansia, piena di dubbi e di paure, avevo voglia di imparare la lingua, iniziare la scuola e farmi nuovi amici! Dopo più di un ora e mezza finalmente sono entrata: ho visto una famiglia in piedi con un palloncino enorme a forma di “M”...non mi ci è voluto molto prima di capire che quella era la mia nuova famiglia. Gli sono corsa incontro e ho abbracciato forte mia madre. Stavo per piangere ma mi sono trattenuta. Non volevo che il loro primo pensiero fosse “E’ una piagnucolona”.

Vivi ancora con loro?
Sì! Più della metà dell’esperienza è già passata e io mi sveglio ogni giorno nello stesso letto. Mi sento davvero fortunata a fare parte della loro quotidianità e penso che il nostro primo incontro sia uno dei ricordi più belli che mi porterò in Italia.
  • Martina e la sua famiglia ospitante

I colori del Portogallo

Dopo più di sei mesi hai la risposta alla fatitica domanda “Perchè il Portogallo?”
Purtroppo no! Dopo tutto questo tempo non sono ancora riuscita a rispondermi! Ho capito, però, quanta verità c’è in una frase che mi ha detto un mio carissimo amico: “La bellezza di un viaggio non la si misura da quanto si va lontano, ma dalle persone con cui viaggiamo, e quelle che incontriamo lungo la strada”.

Come descriveresti il Portogallo?
Il Portogallo è il paese delle 365 ricette di baccalà, il paese dove un pastel de nata non lo si rifiuta mai, il paese del Fado (la canzone tipica), il paese dove “se sei della mia stessa squadra di calcio allora siamo amici”.

E’ il paese dove ho danzato il Valzer al Ballo dei Finalisti, dove ho accolto in campo una squadra di calcio di serie A sventolando le bandiere del mondo, dove gli “azulejos” (le piastrelle tipiche) colorano ogni casa in mille modi differenti.

Il Portogallo è il paese con alcune delle spiagge più belle del mondo, dove ho fatto il bagno nell’Oceano ad Ottobre, dove tutti, almeno una volta nella vita, hanno fatto surf.

Il Portogallo è non pianificare nulla e decidere tutto “al momento”, è essere costantemente in ritardo, è la Tourada (un gioco tipico con i tori), è vendere torte a scuola per poter partecipare al Viaggio dei Finalisti.

Il Portogallo è il paese per cui avrò immense saudades (parola senza traduzione, che indica mancanza).

Il Portogallo è il paese dove ho deciso di vivere il mio anno.

Martina

Da Biella in Portogallo per un anno

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