Tornare in Italia e sentirsi ancora una figlia

Natalia

studentessa russa ospitata a Sessa Aurunca

A fine estate Natalia, per tutti Natasha, è tornata in Italia per far visita alla sua famiglia ospitante
Scopriamo insieme cosa e come è cambiata Natalia dopo quattro anni dall’esperienza con Intercultura.


Perché hai deciso di vivere un anno all’estero con Intercultura e perché in Italia?
Il programma Intercultura l’ho conosciuto grazie alla professoressa che si occupa dei ragazzi stranieri nella mia città, Klimovsk. Ho visto che i ragazzi venivano ospitati dalle famiglie russe, frequentavano la scuola, erano affascinati dalle nostre abitudini e dalla nostra cultura. Mi è piaciuto che uno studente straniero vivesse la propria vita come quella di un russo. Per questo ho deciso di fare domanda per una borsa di studio e andare all’estero: volevo vivere la vita di una ragazza italiana, almeno per un anno.

Cosa ricordi dell’esperienza che hai vissuto?
E’ stato un anno pieno di bei momenti vissuti con la mia famiglia ospitante, gli amici, i compagni di classe e anche con gli altri exchangers di Sessa Aurunca e della zona. La cosa che mi è piaciuta di più è che ho fatto tante amicizie con le quali sono rimasta in contatto. Mi sento spesso con la mia famiglia ospitante, anche dopo quattro anni, ed è bellissimo.

Cosa ti piaceva di più della tua famiglia ospitante?
Erano molto interessati a scoprire la nostra cultura. Mia madre ospitante ha iniziato a imparare il russo! Mi hanno trattato come una figlia, hanno fatto di tutto per farmi sentire a casa, cosa per cui sono loro molto grata.

Cosa pensi della scuola italiana?
Mi piace che ci sia una divisione nelle scuole superiori, che puoi scegliere in quale liceo studiare. Noi invece studiamo tutte le materie e non possiamo scegliere ciò che ci piace. A Sessa Aurunca ho frequentato il Liceo Linguistico dove ho studiato quattro lingue e grazie a questa esperienza ho capito di voler studiare lingue all'università.

Come ti ha cambiata, vivere in Italia?
L’Italia mi ha cambiato molto. Noi russi non siamo molto aperti come gli italiani. All'arrivo in Russia mi veniva spesso chiesto “ Sicura che sei russa?”. Questo perché sono diventata molto più aperta sia nel comunicare con le persone, sia nella possibilità di aiutare gli altri. Inoltre, gli italiani mi hanno insegnato ad apprezzare ogni momento. Non sempre ti accorgi che anche in una tazza di caffè puoi trovare la felicità, quando la bevi e vivi con la tua famiglia.

Cosa studi all’università di Mosca, e come vedi il tuo futuro?
Dal 2020 studio alla facoltà di lingue straniere e studi regionali. Sto studiando spagnolo, tedesco e continuo lo studio dell’italiano. In futuro mi piacerebbe insegnare a scuola e all’università, magari insegnare il russo all’estero! Sto cercando di capire in quali paesi completare la laurea magistrale, tra questi c’è l’Italia. L’anno prossimo vorrei fare domanda all’università di Firenze!
In bocca al lupo Natalia!! Buona vita.

Intervista raccolta dalla Presidente del Centri locale di Sessa Aurunca, Fernanda Esposito

Natalia

studentessa russa ospitata a Sessa Aurunca

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