Un anno di scoperte sotto il cielo di Harbin
Federica
ex partecipante ad un programma annuale in Cina nel 2017 e ora volontaria a Benevento
Cinque anni fa, ho avuto il privilegio di intraprendere un'esperienza che ha intrecciato la mia vita con una terra di meraviglie e contraddizioni: la Cina.
Lasciando Benevento, ho abbracciato l'incertezza con un solo obiettivo in mente: allontanarmi il più possibile dalla mia comfort zone e immergermi completamente in una nuova cultura. Quella decisione mi ha portato ad Harbin, una città di 10 milioni di abitanti nel nord della Cina, dove ho trascorso un anno straordinario, accompagnata dalle mie compagne di College e dalla mia famiglia ospitante.
L'adattamento a ritmi e usanze diverse, come quelle cinesi, ha richiesto sforzo, così come l'apprendimento del cinese, un intreccio di caratteri e suoni insormontabile all'inizio. La vera sfida è stata però relazionarmi con gli altri. Un aspetto che ho dovuto riconoscere e comprendere nel corso della mia esperienza è che in Cina espressioni silenziose e gesti parlano di più delle parole.
Un aspetto che ho dovuto riconoscere e comprendere nel corso della mia esperienza è che in Cina espressioni silenziose e gesti parlano di più delle parole.
Un aspetto che ho dovuto riconoscere e comprendere nel corso della mia esperienza è che in Cina espressioni silenziose e gesti parlano di più delle parole.
La mia famiglia ospitante è stata la chiave per comprendere al meglio la cultura cinese. Le spiegazioni di mia madre e la comprensione di mio padre ospitante hanno reso la transizione più dolce. Ricordo una domenica durante il Capodanno cinese, quando la mia famiglia ospitante mi ha accompagnato nella ricerca degli ingredienti per fare la pizza, per poi passare il pomeriggio a ridere guardando “Il Principe Abusivo” con i sottotitoli in cinese.
La Cina è un paese di contrasti e straordinarie scoperte, che mi ha affascinato ogni giorno. Ho vagato tra antiche pagode, ho ammirato statue di Buddha e ho alzato gli occhi ai grattacieli infiniti delle città. Xi'an e lo Yunnan mi hanno accolto nei loro mercati vivaci, mentre Shanghai mi ha catturato con la sua luce scintillante. I sapori unici, come i xiao long bao ripieni di zuppa, mi hanno deliziato, mentre l'incontro ravvicinato con panda giganti a Chengdu è stato un momento indimenticabile.
La mia famiglia ospitante è stata la chiave per comprendere al meglio la cultura cinese. Le spiegazioni di mia madre e la comprensione di mio padre ospitante hanno reso la transizione più dolce.
Il cuore della mia esperienza è stato l'amore, scoperto in modi unici. Come mia nonna ospitante che mi portava i pomodorini mentre guardavo la TV, mia cugina cinese chiedendomi di farle da damigella al matrimonio o ancora mio fratello cinese che mette Tiziano Ferro dopo cena per farmi sentire a casa.
Se dovessi provare a racchiudere il mio anno in Cina in una sola parola sarebbe proprio “Cielo - 天空”, quel cielo che mi faceva sentire così piccola ma così grata di aver avuto la possibilità di vivere un’esperienza tanto bella. La Cina mi ha insegnato ad abbracciare il nuovo e a trovare il bello nelle situazioni difficili; anche a distanza di anni, ha lasciato un segno indelebile dentro di me.
Se dovessi provare a racchiudere il mio anno in Cina in una sola parola sarebbe proprio “Cielo - 天空”, quel cielo che mi faceva sentire così piccola ma così grata di aver avuto la possibilità di vivere un’esperienza tanto bella.
Federica
ex partecipante ad un programma annuale in Cina nel 2017 e ora volontaria a Benevento