Una borsa di studio per la tutela del Lavoro

Intervista a Lorenzo Spadavecchia

Consulente presso il Fondo Monetario Internazionale e PhD Candidate in Economics all’Università Bocconi, bimestre in Nuova Zelanda nel 2011

Questa è una delle 17 interviste a ex partecipanti ai programmi di Intercultura che attualmente si occupano di progetti "sostenibili" che rispondono agli obiettivi proposti dalle Nazioni Unite con l'Agenda 2030. Intercultura ha aderito all'Alleanza Italiano per lo sviluppo Sostenibile (ASVIS), l'iniziativa nata per far crescere nella società italiana la consapevolezza dell'importanza dell'Agenda globale per lo sviluppo sostenibile.

Obiettivo 8 - Lavoro dignitoso e crescita economica. Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti.


Intervista a Lorenzo Spadavecchia, 27 anni, Capo Scout con una forte volontà di cambiare il mondo, soprattutto nel suo piccolo: crede fortemente nel potenziale che i bambini e le bambine possono esprimere ed è un orgoglio per lui poter contribuire alla loro formazione come cittadini, attivi e consapevoli. Ambientalista con una fissazione per la raccolta differenziata (se a qualche festa trovate una persona immersa nei sacchi dell’immondizia a smistare rifiuti, è sicuramente lui!). Allergico a chi è intollerante nei confronti del diverso e fa battute sessiste, omofobe e razziste.

Nel tempo libero, è anche Consulente presso il Fondo Monetario Internazionale e PhD Candidate in Economics all’Università Bocconi. Collabora con la Banca Centrale dell'Uganda per studiare quali regolamentazioni dei sistemi di pagamento siano più adatte a favorire lo sviluppo locale.
Prima del dottorato, si è formato alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e ha avuto alcune esperienze di lavoro all’estero, tra cui una all’Ufficio Economico dell’Ambasciata Italiana a Washington D.C. e alla Banca Centrale Europea. ll Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali gli ha assegnato la borsa di studio per la migliore tesi di laurea nelle materie attinenti alle finalità dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro.




Innanzitutto congratulazioni per aver vinto questa importante borsa di studio: che argomento tratti nella tua ricerca?
Nella mia tesi fornisco un’analisi empirica a livello europeo sugli effetti delle trasformazioni tecnologiche (in particolare automazione e robotizzazione) sulla riallocazione dei lavoratori. In particolare, porto evidenza di come la crescita del settore dei servizi a basso costo stia impattando negativamente su determinati gruppi demografici, in particolare donne e giovani (anche laureati). Finisco la mia analisi studiando l’effetto negativo che le politiche di liberalizzazione del mercato del lavoro, implementate negli ultimi 20 anni in Italia attraverso l’utilizzo esponenziale di contratti atipici e forme di precariato, hanno avuto sulle fasce più giovani della popolazione, la cui istruzione spesso risulta eccessiva per il tipo di lavoro che riescono a trovare.


L’obiettivo 8 mira a “incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti”. Come si può declinare concretamente nella realtà?
Vi è bisogno che le istituzioni operino per il bene delle fasce della popolazione più a rischio. Garantire un lavoro dignitoso, una paga onesta ed equa dovrebbero essere un obiettivo fondamentale per chi ci governa: eliminare la sperequazione endemica delle società occidentali è fondamentale per lo sviluppo della democrazia. Sono certo che incentivare precarietà, smantellare i sistemi di contrattazione collettiva e presentare i tirocini non retribuiti come uno step obbligatorio verso il mondo del lavoro non aiutino a garantire una crescita che sia inclusiva.

Ci sono delle azioni o attenzioni che noi cittadini possiamo prendere per aiutare nel quotidiano il raggiungimento di questo obiettivo?
Si può sempre fare qualcosa nel nostro piccolo. Penso che già provare ad essere consumatori consapevoli possa essere un modo per arginare le distorsioni create da sistema capitalistico e consumistico, che mette per ultime le esigenze dei lavoratori.
Ci siamo mai chiesti quali sono le condizioni di lavoro di fattorini/e e di magazzinieri/e della grande distribuzione, soprattutto quella online? Ci informiamo mai sulla provenienza della frutta e verdura che compriamo: siamo sicuri che un prezzo evidentemente troppo basso non nasconda lo sfruttamento di lavoratori e lavoratrici e sistemi di caporalato?

Nel 2011 sei stato in Nuova Zelanda con Intercultura: quanto ha influenzato la tua esperienza con la scelta del tuo percorso accademico e professionale?
L’esperienza con Intercultura mi ha fatto capire cosa significhi essere cittadino del mondo e cosa voglia dire riflettere sui problemi che ci riguardano come umanità e non solo come singoli individui: la decisione di studiare economia l’ho presa proprio a 16 anni, al ritorno dal mio viaggio. Non solo è stata un’esperienza unica in termini formativi, linguistici e relazionali, ma anche un motivo di profonda crescita personale.

I/Le giovani fanno sempre più fatica a trovare un lavoro che risponda alle proprie ambizioni e al proprio percorso di studi. Quali politiche o azioni si dovrebbero attuare per invertire questa tendenza?
Nel mio piccolo, penso che sarebbe necessario implementare un sistema di politiche attive che favoriscano l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Sarebbe inoltre necessario fermare i tagli continui che vengono fatti al sistema educativo nazionale (a mio avviso uno dei migliori al mondo almeno per quanto riguarda la formazione primaria e secondaria) e favorire gli investimenti in tecnologie avanzate e infrastrutture.

Quale messaggio vuoi lasciare alle ragazze e ai ragazzi iscritti al concorso di Intercultura?
Vi lascio un motto scout: “Estote Parati”! Siate pronti ad affrontare le sfide che il mondo vi pone e a compiere il vostro dovere verso gli altri, per la costruzione di una comunità migliore. Penso che questo concetto stia molto a cuore a Intercultura, anche come parte dell’organizzazione che è AFS e di quelli che sono stati i motivi della nascita di quest’ultima.

Il cambiamento dipende da voi! La pandemia ci ha fatto riflettere sul ruolo fondamentale del personale sanitario: ecco, in un’accezione più ampia e metaforica del termine, vi auguro che le esperienze che vi aspettano vi aiutino a diventare infermieri e infermiere di questa società!

Intervista a Lorenzo Spadavecchia

Consulente presso il Fondo Monetario Internazionale e PhD Candidate in Economics all’Università Bocconi, bimestre in Nuova Zelanda nel 2011

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