Volontaria nel (mio) Belgio
per sentirmi cittadina globale
Camilla
Da Bologna in Belgio fiammingo per un anno
Durante la mia esperienza nelle Fiandre sono venuta a contatto con quelli che qui chiamano "movimenti giovanili", realtà molto famose tra bambini e ragazzi fiamminghi di cui difficilmente si viene a conoscenza rimanendo all’esterno della quotidianità. Si tratta di vere e proprie piccole realtà, autogestite e autofinanziate da ragazzi e bambini che hanno voglia di trovarsi e passare del tempo finalizzato al raggiungimento di un obbiettivo comune. Obbiettivo che può essere grande o piccolo, ma la sola idea di appartenere ad un qualcosa di concreto smuove le menti di bambini e ragazzi, e li aiuta a sentirsi parte integrante della società in cui vivono, sin da piccoli.
Da quando ne faccio parte ho avvertito proprio l’impatto che questa realtà ha sulle persone, e sulla loro vita sociale.Tutti sono stati con me da subito accoglienti e rassicuranti, e nel momento dell’inizio del mio exchange, quando era molto difficile sentire di appartenere alla realtà che mi circondava, ha rappresentato davvero un tassello fondamentale nella mia integrazione.
Il giorno di ritrovo è la domenica pomeriggio per noi Chiro Aartrijke, il movimento giovanile del paese in cui vivo. Siamo divisi in gruppi, basati sull’età; ogni gruppo ha almeno tre "leaders" che organizzano e gestiscono le varie attività, che per coerenza con la filosofia dei movimenti si svolgono all’interno della stessa comunità, e si va a creare un legame sempre più forte tra le persone che ne fanno parte.
La gente per strada ti riconosce dopo averti visto suonare alla sua porta con in mano una scatola di cioccolatini, o dopo averti visto cantare per la strada le belllissime canzoni tradizionali.È un legame che difficilmente si scioglierà, me lo porterò nel cuore e nella mia quotidianità una volta tornata in Italia, e saprò sempre di avere una casa e una comunità qui ad aspettarmi in qualsiasi momento.
Da quando ne faccio parte ho avvertito proprio l’impatto che questa realtà ha sulle persone, e sulla loro vita sociale.Tutti sono stati con me da subito accoglienti e rassicuranti, e nel momento dell’inizio del mio exchange, quando era molto difficile sentire di appartenere alla realtà che mi circondava, ha rappresentato davvero un tassello fondamentale nella mia integrazione.
Il giorno di ritrovo è la domenica pomeriggio per noi Chiro Aartrijke, il movimento giovanile del paese in cui vivo. Siamo divisi in gruppi, basati sull’età; ogni gruppo ha almeno tre "leaders" che organizzano e gestiscono le varie attività, che per coerenza con la filosofia dei movimenti si svolgono all’interno della stessa comunità, e si va a creare un legame sempre più forte tra le persone che ne fanno parte.
La gente per strada ti riconosce dopo averti visto suonare alla sua porta con in mano una scatola di cioccolatini, o dopo averti visto cantare per la strada le belllissime canzoni tradizionali.È un legame che difficilmente si scioglierà, me lo porterò nel cuore e nella mia quotidianità una volta tornata in Italia, e saprò sempre di avere una casa e una comunità qui ad aspettarmi in qualsiasi momento.
Camilla
Da Bologna in Belgio fiammingo per un anno