Carpe diem
Claudio
Da Roma in Belgio fiammingo per un anno
Un anno all’estero può essere facilmente preso come metafora per una vita intera.
Si riparte da zero, una nuova nascita. Arrivi e non sai parlare, non conosci i costumi, le regole, le usanze, le abitudini, le leggi. Tutti ti trattano come uno stupido, anzi no, come un bambino: ti spiegano tutto sempre e comunque, mille volte, come funzionano i semafori, la strada per tornare a casa, per andare a scuola, alla stazione, quando è meglio vestirsi in un certo modo, arrivano anche a cercare di insegnarti come si va in bici.
Dopo qualche mese ormai hai raggiunto la tua vera età anche nel paese in cui ti trovi: hai imparato a fare tutto, parlare, comportarsi nella giusta maniera, fare dell’umorismo, hai una nuova famiglia e nuovi amici. Tutti ti hanno ormai iniziato a trattare come un normale adolescente e non più come un bambino che deve ancora imparare tutto.
È a questo punto che arriva lo shock, che capisci qualcosa che ti è sempre stata di fronte ma che solo adesso realizzi e che rende il resto dell’anno all’estero molto diverso dalla tua vita nel tuo Paese natale.
Si riparte da zero, una nuova nascita
Claudio
Da Roma in Belgio fiammingo per un anno