Lasciare il cuore in Portogallo, un pezzettino alla volta
Emma
Da Verona per un anno scolastico in Portogallo
Mio caro Portogallo, in sole tre settimane, con la tua fantastica accoglienza, le tue tradizioni e i tuoi paesaggi mozzafiato, hai già rubato un pezzettino del mio cuore. E aspetto solo che rubi anche gli altri pezzi.
Ricordo perfettamente di come io stessi intere giornate a curiosare fra le testimonianze e i video di Intercultura. Ascoltavo, leggevo e rileggevo storie di ragazzi partiti per qualsiasi angolo del mondo, e cercavo in ogni modo possibile di immedesimarmi in loro. Magari tu, che stai leggendo queste parole in questo preciso istante, sei qui a fantasticare come me qualche mese fa. Io sono invece qui, virtualmente al tuo fianco, per assicurarti che questo tuo sogno è già molto più vicino alla realtà di quel che pensi.
Dopo tanti sforzi e voglia di partire, mi trovo da due settimane a questa parte a Leiria, una vivace città al centro del Portogallo, a trascorrere il mio anno all’estero, con i piedi nell’acqua fresca dell’oceano a mangiare pastéis de nata. Tra le varie esperienze con cui ho avuto la fortuna di arricchirmi in questi primi giorni, voglio condividere con voi il mio compleanno trascorso qui in Portogallo, una giornata ricolma di abbondante affetto e torte di ogni genere.
I portoghesi sono persone calorose, hanno la capacità di far sentire chiunque a proprio agio, ma soprattutto adorano trovare qualsiasi scusa per incontrarsi, cenare, scherzare e festeggiare assieme.La mia famiglia ospitante è numerosa, molto unita e amante dello stare insieme, ogni giorno è fondamentale trovare un momento tranquillo da trascorrere con amici e parenti, anche se solo attraverso una videochiamata di gruppo di pochi minuti. È inutile dunque dire che l’arrivo del mio compleanno è stata l’ennesima scusante per organizzare una cena di famiglia.
Abbiamo mangiato della zuppa (ci sono infinite ricette, consumate ad ogni singolo pasto), formaggi e salumi vari, ma il piatto principale è stato il leitão, il maialino arrosto, piatto tradizionale amato da tutti quanti, sia dagli adulti che dai ragazzi e bambini. Tra i vari dolci al termine della cena, vi era anche il mio italianissimo tiramisù, che tutti i membri della famiglia adorano. Dopo l’eccezionale cena, abbiamo trascorso il resto della serata a conversare in compagnia seduti sul divano, è stato un momento in famiglia caloroso, molto divertente e senza alcun dubbio indimenticabile.
Il Portogallo è famiglia, è festeggiare insieme qualsiasi traguardo, è fare tutto con tranquillità, è ricevere un caldo abbraccio dalla mia cuginetta ospitante ogni volta che mi vede, è leggere i libretti al mio fratellino ospitante, è mangiare sopa a tutti i pasti.
Il Portogallo è restare a bocca aperta davanti alle onde di Nazaré, salutare tutti con i "beijinhos", guardare il tramonto in riva all’oceano, alzarsi la mattina sempre con un sorriso stampato in volto.
Insomma, il Portogallo è vita, ma quella vera. Provare per credere.Emma
Da Verona per un anno scolastico in Portogallo