Scuola e esperienza all'estero: 5 consigli per non sbagliare

Laura Steca

volontaria del Centro locale di Gallipoli

Laura Steca, volontaria di intercultura ed ex partecipante a un programma all'estero in Svezia, riassume in una pillola andata in onda nella trasmissione Generazioni Mobili di Radio 24 i consigli per mantenere i rapporti con la scuola italiana e allo stesso tempo essere proficui nella scuola estera.
1. Non trascurare il periodo prima della partenza!
È fondamentale parlare con i tuoi insegnanti e siglare un patto formativo prima della fine dell’anno scolastico precedente a quello della tua partenza. Questo è un documento in cui sono elencati le competenze che dovresti apprendere, le modalità e i tempi di valutazione . Non ti spaventare! Alcune tematiche potresti affrontarle nella scuola del tuo Paese ospitante o, in alternativa, potresti recuperarle da solo con calma subito dopo aver terminato l’esperienza.
Il patto formativo non contiene tutto il programma della tua classe, bensì tutti i punti indispensabili per proseguire al meglio il tuo percorso scolastico. È importante che nel patto formativo vengano anche considerate le competenze trasversali, in particolare quella interculturale, che sono il vero plus di queste esperienza internazionale.
Impegnati ad attenerti a quanto è stato concordato!
2. Mantieni un contatto costante con il tuo tutor.
Nello stesso periodo in cui viene stilato il patto formativo, assicurati che ti venga assegnato un docente tutor, ovvero un insegnante che appartiene al tuo consiglio di classe che sia in contatto con te mentre sei all’estero e che possa essere un mediatore tra te, la scuola italiana e quella estera.
Il tutor non è solo un insegnante che crea un ponte tra le due scuole, ma anche una figura di riferimento che può condividere dei consigli preziosi, aiutarti nel tuo percorso di studi e darti i contatti di eventuali nuovi docenti del consiglio di classe che non ti conoscono.
Contattalo quando necessario, senza aver paura di esprimere qualsiasi tipo di dubbio o pensiero. Uno dei modi migliori, secondo me, è quello di programmare delle call, ma, in base alle necessità e all’insegnante, si potrebbero trovare altre soluzioni, come la comunicazione via e-mail o la stesura di relazioni.
Se il tutor avanza delle richieste utili alla scuola italiana, non ignorarle! Dimostra di riuscire a valorizzare l’esperienza che stai vivendo.
3. Trova un equilibrio tra la scuola italiana e quella che ti accoglie all’estero!
Non fare finta che la scuola italiana non esista mentre vivi la tua esperienza e al tempo stesso non sottrarre tempo alla tua nuova vita per recuperare tutti gli argomenti che la tua classe d’origine affronta.
L’esperienza che vivrai ti capiterà solo una volta nella vita: vivi a pieno ogni singolo momento anche a scuola per non avere rimpianti.
Mentre sarai all’estero acquisirai le competenze per recuperare al meglio il programma della tua scuola italiana.

4. Partecipa attivamente alle lezioni della scuola estera.
Gli studenti che scelgono di soggiornare all’estero per un periodo più o meno lungo sono ragazzi particolarmente coraggiosi, pieni di curiosità e voglia di mettersi in gioco.
La scuola che sceglie di ospitarti si aspetta da te tanta partecipazione. Frequenta tutte le lezioni, impegnati nella preparazione delle verifiche e, soprattutto, ricordati di essere ambasciatore della tua cultura.
Potresti concordare con i nuovi insegnanti alcune lezioni in cui puoi presentare le tradizioni o la storia italiana e condividere con i tuoi compagni le differenze e le analogie tra l’Italia e il Paese in cui ti trovi. In alcune scuole potresti addirittura insegnare la tua lingua madre!
Questo tuo lavoro verrà apprezzato dalla scuola che ti ospita e dal consiglio di classe italiano che vedrà in te non un semplice studente, ma una risorsa, un cittadino del mondo.

5. infine, per aiutare i docenti a comprendere e valutare al meglio le competenze che svilupperai all’estero, Intercultura mette a disposizione un modello che si chiama Protocollo di valutazione Fra gli strumenti c’è proprio uno schema di diario di bordo. A metà e a fine esperienza potresti compilare questa scheda e mandarla alla tua scuola italiana. I tuoi insegnanti scopriranno quanto stai maturando, quali materie segui all’estero, come si sviluppano le relazioni con i docenti e gli studenti della tua nuova classe.
Nel diario di bordo ci sono anche delle sezioni dedicate ad ambiti extrascolastici, come la famiglia e le attività che stai sperimentando. Scrivi tutto ciò che potrebbe interessare il consiglio di classe che leggerà la tua scheda: ricorda che è proprio dall’interazione con persone diverse che si acquisiscono alcune delle competenze richieste dalla scuola.

Laura Steca

volontaria del Centro locale di Gallipoli

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